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"A rieccoce": incertezza, incertezza, chi vuol esser lieto sia… in Europa e in Italìa

Però, basta con le lacrime di coccodrillo


29/05/2019

di Andrea Di Furia

Sì, il titolo è all’insegna della licenza poetica. Tuttavia, senza un poco di arte nel proprio “vedere” il sociale oggi non se ne può venir fuori. Ci sono i vincitori e i vinti, come al solito, ma nessuno si rende conto di vivere in un’illusione continua, in una incertezza continua e crescente.

Elezioni europee all’insegna dell’incertezza: nuove alleanze? spostamento di partiti da uno schieramento all’altro? il blocco dei sovranisti si farà? Il Paese che ha sconfitto l’imbianchino Hitler, promuovendo questa Europa delle Banche, viene sconfitto davvero dal sensale Farage?

Elezioni italiane all’insegna dell’incertezza: seria la conferma in crescita della Lega? buffo lo scivolone in calo del M5S? orgoglio PD all’insegna di reale resilienza? perché i Verdi italiani non imitano i colleghi europei? e Forza Italia sotto il 9% può definirsi un successo? conteranno qualcosa d’ora in avanti i Fratelli d’Italia?

Come si vede – se badiamo alla sostanza apparente delle cose politiche (e non alla forma concreta delle stesse) - invece di chiarirci le idee siamo ancor più confusi di prima. Lo sentite dire da tutti i commentatori, di ogni ideologia e grado. Se badiamo invece alla forma concreta delle cose politiche… allora l’incertezza diviene certezza: persino, come vedremo, matematica. E per chi vede solo la sostanza delle cose dobbiamo premettere qualcosina.

Elezioni europee: siamo stati chiamati a scegliere tra l’Europa delle Banche (l’attuale) e l’Europa dei Popoli. Oggi nel concreto - non nelle proprie simpatie/politiche - chi è avvantaggiato a difendere l’Europa dei Popoli sono i Partiti sovranisti emergenti in Europa. Perché sono democratici? Non necessariamente. Tuttavia sono l’ultimo baluardo statalista rispetto all’andamento del sistema sociale che da “liquido” (a traino prevalente politico) sta velocissimamente virando a “gassoso” (a traino prevalentemente economico).

I Partiti tradizionali, invece, chiacchierano di democrazia ma non la praticano neppure al loro interno. Fanno gli offesi e gli indignati quando vengono scalzati dai Sovranisti in democrazia, ma in realtà sono tutt’altro che democratici anche loro: in quanto negli ultimi decenni hanno scelto e promosso il predominio del Mercato globale sullo Stato nazionale.

Per cui è chiaro agli elettori chi difende lo Stato nazionale e chi difende l’Europa delle Banche. Però la realtà strutturale del sistema sociale (la realtà concreta di cui si diceva sopra, il resto è illusione soggettiva) non è più democratica da quando il Mercato globale è sorto – e solo pochissimi allora se ne sono accorti – tra fine ‘800 e inizio ‘900.

La controprova di quanto affermato l’avremo, visti i numeri, nel successore di SuperMario Draghi alla BCE, che sarà un puntello per il Mercato globale e un martello per i singoli Stati nazionali (come l’Italia) in cui la protesta, ancora non consapevole della mutata realtà strutturale (ora diventata gassosa), continua ad aumentare.

Protesta che richiede garanzie politiche che non esistono più, schiacciate dall’avvento dell’onnipotente Mercato che unilateralizza a sé tutto: fino a etichettare gli Stati sovrani solo come “concorrenti sleali” delle Imprese economiche e a giustificare giuridicamente la pretesa di penali in caso di contrasto statale all’agire predatorio delle Mulltinazionali.

Ora ribadiamo, per i nuovi lettori della rubrica, che dal punto di vista strutturale concreto del sistema sociale vincitori e perdenti sbagliano entrambi: sia i grintosi Sovranisti emergenti sia i mesti Partiti tradizionali declinanti.

Perché chiunque tra loro vada al potere ignora la ragione della pagliuzza antipolitica che vede benissimo negli occhi dell’avversario, che è la stessa ragione che produce la pagliuzza antieconomica che gli avversari vedono benissimo in chi va al potere. Entrambi, ovviamente, non vedono la trave antipolitica/antieconomica nei propri occhi.

Detto in altri termini sono due facce della stessa moneta sociale contraffatta o, se preferite, sono due foglie della stessa radice sociale malsana: l’unidimensionalità del sistema sociale. Ossia il prevalere di una sola dimensione sociale (oggi l’Economia) sulle altre due (Politica e Cultura).

 


Svegliamoci allora da un abbiocco plurisecolare: siamo in una Società malata sia se è a predominio statale unilaterale, sia se è a predominio mercantile unilaterale Come di fatto ora è, nonostante le proteste crescenti dei Popoli.

I quali hanno ragione da una parte, ma sbagliano volendo affrontare il diversissimo presente attuale con ciò che si è conquistato nel passato.

Rivogliono l’unilateralità politica dominante nel passato: il sistema sociale liquido a traino politico dominante. Sempre di malsana e decotta unidimensionalità dominante si tratta.

Sempre di caotica, inquinante e corrotta raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale (economico, politico, culturale) si tratta.


Viceversa, ne abbiamo ovunque parlato in rubrica, il sistema sociale deve strutturarsi nella sua (più adatta ai tempi attuali) forma tridimensionale: l’unica capace di una raccolta differenziata del sociale tridimensionale (economico, politico, culturale).

In mancanza di questa concreta rivoluzione strutturale - che non è quella chiacchierata e ideologica di Economisti, Politici e Professori - senza aspettare a fine anno il successore di SuperMario, basta guardare come il sistema sociale gassoso a predominio economico dominante ha prevedibilmente reagito subito all’avanzata dei moderni statalisti in Europa:
  • Piazza Affari apre in calo rispetto alle altre borse europee e Milano è la peggiore nel continente. La Borsa italiana apre con - 0,5 rispetto al rialzo dello 0,25% di Parigi, dello 0,3% di Francoforte o dello 0,25% di Londra.
  • Rumors a gogò anche in fase elettorale: per condizionare gli elettori e per giustificare le prossime pilotate scelte “difficili” dei vari governi a 360°, anche quello dell’Unione Europea. Sulla tenuta della borsa italiana pesano infatti i furbissimi rumors di Bloomberg che parlava di una possibile procedura Ue nei confronti del Paese.
  • E poteva mancare lo spread in crescita? Ovviamente no: La quota del differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è salita a quota 290 poco dopo l’apertura. Il tasso aumenta fino al 2,74%, partendo dal 2,66%.

Cresce l’incertezza sui Mercati, cresce l’incertezza sulle compagini di Governo e Opposizione, cresce l’incertezza nelle Persone, nelle Comunità dei cittadini, nei Territori locali, nazionali, internazionali e globali. Come volevasi dimostrare.

Per uscire dall’illusione continua e tafazziana in cui viviamo senza accorgercene da due secoli, non si tratta più di far vincere uno Stato (testimonial della passata Società liquida risorgimentale in declino) né di far vincere il Mercato (testimonial dell’emergente Società gassosa di fine secondo millennio in virulenta espansione).

Si deve agire nella concreta struttura del sistema sociale: e basta una legge parlamentare in un qualsiasi Stato dell’Unione europea o nel Mondo che strutturi il sistema attuale in senso tridimensionale. Perché? Perché ogni Governo nel Mondo dovrebbe accorgersi e quindi riconoscere normativamente, che le tre dimensioni sociali (Economia, Politica e Cultura) si sono reciprocamente emancipate da almeno 2 secoli a questa parte. Quindi perché non iniziamo in Italia? Perché non siamo vaccinati? Perché non siamo adulti?

Mi spiego. Si deve iniziare a strutturare in senso tridimensionale ciò che oggi è unilaterale perché oggi il trend vincente è quello che vuole il Mercato come il malsano cassonetto unico per la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale: tutto ciò che è economico, politico e culturale di fatto è raccolto/regolato/imposto dal Mercato. Non è vero?

Questo però ammorba, inquina e corrompe ogni iniziativa economica, politica e culturale. Inevitabilmente. Con buona pace degli Economisti, Politici e Professori che frequentano e indirizzano i vari decotti Partiti. Compresi quelli emergenti e vincenti in tutt’Europa.

E affinché il mix esplosivo per le Persone, le Comunità e i Territori - siamo nella malsana Società gassosa a esclusivo traino economico-finanziario-speculativo (soprattutto predatorio speculativo) - sia disinnescato serve “separare” i “rifiuti sociali” economici-politici-culturali: quelli economici relativi a far circolare merci e servizi mettiamoli nel Cassonetto Mercato; quelli politici relativi a diritti e doveri mettiamoli nel cassonetto Stato; quelli culturali per sviluppare talenti me qualità mettiamoli nel cassonetto Scuola.

L’alternativa è quella di dover cedere ai ricatti (vedi Trump, ma solo per evidenziare l’errore e non l’errante) del cassonetto sociale unico Mercato, delle Lobby-Mafie, delle Banche, degli Usurai. Testimonial emergenti della Società gassosa unilaterale a predominio economico-finanziario-predatorio.

Se tuttavia, non volendo diventare consapevoli di tutto questo, non passiamo con urgenza alla “raccolta differenziata” del sociale tridimensionale smettiamola di sperare nell’uomo del destino o nello Stellone d’Italia o d’Europa, o nei dilaganti social o nelle tecnoscientifiche app.

Le cose sociali continueranno a peggiorare inevitabilmente e sempre più in fretta. E possiamo autonomamente convincerci – se non siamo già schiavi dei social o dei media o della nostra personale soggettiva opinione - che quanto affermato non è catastrofismo gratuito, ma è invece matematico: come 2+2=4. E due secoli di storia stanno proprio lì a manifestarlo... a chi ha occhi per vedere/orecchie per udire

Sì, purtroppo, è facile prevedere che le prossime iniziative, anche quelle le ritenute in buona fede (dal M5S) più oneste o quelle ritenute in buona fede (dagli altri partiti) più giuste o quelle ritenute in buona fede (dalla Lega) più utili porteranno sempre all’inevitabile Illusione/delusione che hanno prodotto quelle portate avanti fino a ora, in Italia e in Europa.

Che è il solito inevitabile copione bipolare di chi si illude e poi si delude: dalla Rivoluzione francese a oggi. E, se non passiamo a breve ad un sistema sociale tridimensionale, almeno risparmiamoci le solite lacrime di coccodrillo, please.

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