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"Global Strike for Future": ovvero, marinare la scuola per salvarsi la vita

Il caso di Miriam Martinelli che ogni venerdì scende in piazza a Milano davanti a Palazzo Marino


04/03/2019

di Andrea di Furia

C’è una legge sociale, l’Unitarietà delle 3 dimensioni (Politica, Economia, Cultura), che si esprime in mille modi nel caos del presente e che ho trattato da più punti di vista in Mail da Furbonia, ma continua ad essere inosservata.

Eppure spiega il comportamento di Miriam Martinelli, la studentessa di sedici anni che ogni venerdì “marina” la scuola per unirsi a un gruppo di coetanei che a Milano, davanti a Palazzo Marino, si presenta con il cartello “lotto per l’ambiente, per la vita” - come dichiara nell’intervista su la Repubblica del 26 febbraio scorso dal titolo Colpa degli adulti se il clima è impazzito. Di loro non ci fidiamo più alla domanda “Quando hai deciso di scendere in piazza?”.

Miriam Martinelli: «Quando ho saputo che una mia coetanea svedese (Greta Thunberg) ogni venerdì si sedeva di fronte al Parlamento di Stoccolma con un cartello che invitava i giovani a riprendersi in mano il futuro. Mi sono informata e ho scoperto che anche a Milano era nato un gruppo di attivisti, così all’inizio di febbraio mi sono unita a loro, alle 9,30 davanti a Palazzo Marino con un cartello».

Ecco allora che oltre 40 città italiane hanno aderito al Global Strike for Future indetto per il 15 marzo, quando studenti e studentesse di tutto il mondo si mobiliteranno per chiedere alla Politica di fare qualcosa, urgentemente, per difendere il clima e salvare il futuro del Pianeta. Iniziativa cui auguro ogni bene.

I soliti ignobili potrebbero colpevolizzare sia gli studenti che il Governo Di Maio-Salvini, o Trump o l’egoismo umano. Con ciò continuando a sbagliare bersaglio e, in sostanza, a non far nulla di ciò che veramente serve fare con urgenza. E non solo per le generazioni future e per l’ambiente.

Ambiente planetario che continuerà a collassare dietro la stupidità criminale e l’ignoranza bovina di chi ha in mano le leve dell’Economia, della Politica e della Cultura - e anche di chi la commenta, va detto – CHE SONO TUTTE UNA CONSEGUENZA INEVITABILE DELL’ATTUALE STRUTTURAZIONE DEL SISTEMA SOCIALE a 1Dimensione prevalente sulle altre due.


Dobbiamo cessare di guardare ad un passato che si veste di modernità fingendo progresso sociale, mentre è solo finzione tecnologica, e guardare da un’altra parte. Non più a uomini e Istituzioni, che sono ormai obsoleti e obsolete, tanto da aver fatto perdere a Miriam e ai suoi coetanei la possibilità di prefigurarsi una vita diversa da quella del nostalgico robottino perso tra i rottami tecnologici di una civiltà defunta nel cartone animato Wall-E.

Oggi dobbiamo guardare avanti, ma per farlo dobbiamo girare di 180 gradi il nostro approccio al sistema sociale. Fino ad ora basato solo sull'osservazione di uomini e Istituzioni, ma che deve basarsi da ora in poi su ciò che li contiene entrambi: LA STRUTTURAZIONE (UNIDIMENSIONALE PREVARICANTE, BIDIMENSIONALE CONFLITTUALE, TRIDIMENSIONALE ARMONICA) DEL SISTEMA SOCIALE.

La legge dell’Unitarietà delle 3 dimensioni sociali si può osservare solo se si osserva oggettivamente la “struttura” del nostro sistema sociale attuale. Struttura che è a 1D (a una dimensione prevalente sulle altre due) e non a 3D (a tre dimensioni sinergiche). Nel primo caso (sistema a 1D) si crea un vortice, una specie di imbuto che, nel tempo, fa sì che le iniziative delle tre dimensioni si stringano talmente tanto tra loro da rubarsi reciprocamente lo spazio vitale. Rubandolo al contempo alle Istituzioni prima e agli uomini poi.

Nel caso di Miriam e dei suoi compagni in Italia come in Europa e nel Mondo, l’Economia ha prima rubato lo spazio vitale alla Politica – rendendola complice dello sfascio ambientale – e poi alla Cultura, rubando lo spazio alla vita culturale. Così che, a cascata, le Istituzioni economiche hanno rubato lo spazio vitale a quelle politiche e culturali; così che, a cascata, gli uomini economici (Azionisti in primis) hanno rubato lo spazio vitale agli uomini politici e agli uomini culturali.

Ma uomini e istituzioni sono solo, rispettivamente, il terzo e secondo step di questa deriva antisociale progressiva. Il primo step è quello che caratterizza il nostro sistema sociale come unilaterale, monodimensionale: ossia strutturato "a 1 dimensione sociale dominante sulle altre due". È questo che dovremmo considerare nella sua concretezza: non solo l’annaspante Sociologia moderna ma tutte le Istituzioni e tutti noi, compresi Miriam e i suoi compagni.

Cosa sta togliendo a Greta e Miriam la sua dose settimanale di Cultura? La Cultura asservita alla Politica e la Politica piegata a 90° verso l’Economia. Perché l’Economia sta invadendo a 369° il sistema sociale per metter il Pianeta nel portafoglio delle Proprie istituzioni dominanti (Fondi spazzatura e Banche) e dei propri uomini economici (Azionisti speculatori): rubandolo con destrezza, a cascata, a tutte le altre Istituzioni politiche e culturali e a tutti gli altri Uomini politici e culturali... nessuno escluso.

Care Greta e Miriam per salvare il pianeta è la struttura attuale malsana (monodimensionale dominante ) che Politici, Economisti e Uomini di cultura debbono cambiare al più presto, per salvare il Pianeta. Dobbiamo rendere la struttura del sistema sociale "tridimensionale armonica".

Non è un passaggio impossibile passare dall'attuale raccolta "indifferenziata" del sociale complessivo" alla raccolta "differenziata" del sociale tridimensionale, come non è stato un passaggio impossibile il passare dalla raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani alla loro raccolta differenziata. Perché, Greta e Miriam, se il sistema sociale in cui viviamo assieme non diventa "tridimensionale" e resta "monodimensionale" non c'è trippa per gatti... neppure se tutti scioperano.

Come nel film Highlander, dove Christofer Lambert impersonava l'Ultimo Immortale - alla fine della storia in questo attuale sistema antisociale malato, secondo la legge dell’Unitarietà delle 3 dimensioni sociali… uccidendo le altre due ne rimarrà, dominante, solo una!

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