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“Sbianchiamo la Scuola”, ridotta ad antisociale zerbino delle Élite al potere


31/05/2022

di Andrea di Furia

Striscioni come questo: “sbianchiamo la scuola” hanno costellato la manifestazione del personale docente il 30 maggio. Pur apprezzando la garbata ironia rispetto al cognome del Ministro Bianchi, promotore del decreto, dobbiamo rilevare il solito strabismo sociale che da decenni sta impedendo l’evoluzione del nostro Paese.

Che errore ha commesso Patrizio Bianchi? Ce lo sottolinea Diana Romersi del Corriere della Sera con la testimonianza di Maria Cristina Zerbino, 51 anni, docente di Latino e Greco: «La riforma manca di candore. È stato tutto deciso ai piani alti senza passare per i corpi intermedi, come i sindacati».

E dove sta lo strabismo? Nell’indicare un colpevole nei “piani alti”, nelle Élite che hanno preso il timone della Repubblica e che sono solo una causa secondaria, derivata, del malessere sociale che sta aumentando alla velocità della luce.

La causa primaria sta invece nella struttura UNIdimensionale del sistema sociale che ora vede l’Economia come dominante su Cultura e Politica. Struttura di sistema UNIdimensionale che abbiamo chiamato Società gassosa economica.

La struttura gassosa del sistema attuale, che esprime come divinità inconfutabile il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), richiede Élite capaci di guardare solo ai fatti economico-contabili e non alle esigenze delle Comunità.

E il ministro Patrizio Bianchi di elitario ha tutto: la formazione alla London School of Economics and Political Science (la tana del “lupi fabiani vestiti da agnelli” che lo accomuna al Ministro della salute Speranza e a tante altre Élite al Governo ora in Italia) e persino… il nome proprio.

La Docente Maria Cristina Zerbino è invece rimasta ancorata alla precedente struttura UNIdimensionale di sistema, che abbiamo chiamato Società liquida politica in cui era la Dimensione Politica a dominare su Economia e Cultura. Qui è la Comunità che comanda secondo i principi democratici, proprio quelli calpestati dalle Élite di cui il Ministro Bianchi è coerente espressione.

Secondo Zerbino, rispetto al taglio annunciato di circa 10mila cattedre, andrebbero tutelati i docenti soprattutto quelli precari da decenni, mentre le nuove regole di arruolamento (interessante il continuo riferimento a termini bellici: nell’epidemia finto-pandemica, nell’emergenza per i fatti in Ucraina e adesso anche nei punti del PNRR) prevedono solo obiettivi economici di smaltimento professionale e numerico: «Invece di approfittare del calo demografico per ridurre le classi pollaio si preferisce ridurre gli insegnanti. Come al solito la scuola viene considerata un capitolo di risparmio».

Un falso problema, nella Società gassosa economica: il taglio è la condizione per raggiungere uno dei punti richiesti per avere i soldi dell’Unione Europea: il solito ricatto gassoso delle riforme contro denaro, tanto amato dagli allucinati fautori della “crescita continua”… che continuano a parlarne pur in presenza di aumento spropositato dei prezzi e di un sotterraneo, progrediente stato di guerra in arrivo sul primo binario (salvo miracoli, sempre possibili).


Ora prima che riflettere sul Bianchi – stimato professore indipendente, ma sostenuto da figure di spicco (Prodi, Bonaccini) del partito di Letta e che, però, potrebbe essere sostituito indifferentemente da un qualsiasi altro carneade fabiano neoliberista (addirittura uno sostenuto da partiti totalmente agli antipodi del Partito Democratico) senza che cambi di una virgola il risultato negativo per la Comunità, in questo caso dei Docenti – occorre riflettere sulla struttura UNIdimensionale del sistema che produce i variopinti Bianchi&company della dimensione sociale parassitaria dominante del momento.

Intanto coglierne ciò che accomuna e ciò che diversifica questa struttura di sistema gassosa economica (testimonial Bianchi) alla precedente struttura di sistema liquida politica (testimonial Zerbino).

Le accomuna il fatto che sono entrambe visualizzabili come una discarica a cielo aperto di rifiuti sociali indifferenziati economici (diseguaglianze sociali), politici (burocrazia, corruzione) e culturali (razzismi): cosa che ne impedisce sia lo smaltimento che il riciclo.

Le diversifica il fatto che il cassonetto dell’indifferenziata che ogni anno raccoglie i nuovi rifiuti economici, politici e sociali che si producono nelle tre dimensioni sociali... per la Società gassosa a predominio UNIdimensionale economico (testimonial Bianchi) è il Mercato, per la Società liquida a predominio UNIdimensionale politico (testimonial Bianchi) è lo Stato.

Sembra un gioco di parole, ma entrambe le strutture non possono considerare la Scuola se non come il proprio “zerbino”. Se rammentiamo, anche le innumerevoli riforme fatte durante la precedente Società liquida politica (quella “liquidata” dal trio Prodi-Berlusconi-Dalema) hanno suscitato le più aspre critiche da parte di chi la Scuola la vive culturalmente e non la sogna ideologicamente o economicamente.

E, d’altra parte, come si può pensare che all’interno del cassonetto della spazzatura sociale indifferenziata Stato possano sortire “iniziative” che non siano già inquinate, corrotte e tossiche alla nascita? Non si può, specialmente quando è la parte politica del sistema (non la parte culturale e non la parte economica) a farla da padrone.

Ma allo stesso modo come si può pensare che all’interno del cassonetto della spazzatura sociale indifferenziata Mercato possano sortire “iniziative” che non siano già inquinate, corrotte e tossiche alla nascita? Non si può, specialmente quando è la parte economica del sistema (non la parte culturale e non la parte politica) a farla da padrone.

Uno, allora, potrebbe dire che serve una Società solida culturale che cessi di essere lo “zerbino antisociale” di Stato e mercato. Cosa accomuna e cosa diversifica, però, questa struttura di sistema UNIdimensionale alle due precedenti?

Accomuna il fatto che è anch’essa visualizzabile come una discarica a cielo aperto di rifiuti sociali indifferenziati economici (diseguaglianze sociali), politici (burocrazia, corruzione) e culturali (razzismi) che ne impedisce sia lo smaltimento che il riciclo.

Diversifica il fatto che il cassonetto dell’indifferenziata che ogni anno raccoglie i nuovi rifiuti economici, politici e sociali che si producono nelle tre dimensioni sociali... per la Società liquida a predominio UNIdimensionale culturale è la Scuola (non lo Stato, non il Mercato).

Ma come si può logicamente pensare che all’interno del cassonetto della spazzatura sociale indifferenziata Scuola possano sortire “iniziative” che non siano già inquinate, corrotte e tossiche alla nascita? Non si può, neppure quando è la parte culturale del sistema (non la parte economica e non la parte politica) a farla da padrone.

A bocce ferme sembra di capire, allora, che il problema originario da risolvere non sono gli eventi (psicoemergenza sanitaria pandemica, psicoemergenza bellica, psicoemergenza scolastica), né lo siano gli intercambiabili testimonial/partiti/riformisti che sono ancora una causa secondaria, derivata.

Il problema da cui tutto deriva in un sistema sociale a struttura UNIdimensionale, anche la deriva involutiva attuale a livello mondiale, è che promuove e impone la permanente conflittualità intradimensionale per conquistare il potere sociale complessivo.

Conflittualità che successivamente si riversa sulle rispettive Élite e da loro su ogni singola iniziativa sociale: destinandole al perenne fallimento di cui ci si lamenta… con le Élite, ovvero con il sintomo secondario, e non con quello primario che le origina: la struttura UNIdimensionale che fa la raccolta tossica indifferenziata di un sociale che è TRIdimensionale (economico, politico, culturale).

La reale soluzione è concepire e attuare una diversa struttura di sistema che sia capace di differenziare la raccolta dei rifiuti sociali economici, politici e culturali: una struttura TRIdimensionale di sistema, che abbiamo caratterizzato come Società calorica sinergica per differenziarla, appunto, dalle tre Società (gassosa, solida, liquida) parassitarie.

Per la raccolta annuale dei rifiuti sociali differenziati, come per i rifiuti urbani servono cassonetti differenziati adatti a ogni singolo tipo di contenuto: la Scuola per tutti i contenuti culturali, lo Stato per tutti quelli politici, il Mercato per tutti quelli economici.

Allora la musica sociale cambia completamente e cessano le ricorrenti “psicoemergenze”... utili solo alla guerra fratricida tra Élite poco lungimiranti, e invero causate all'origine dagli automatismi parassitari risultanti dalla permanente guerra tra dimensioni sociali che ci ha tolto la visione del futuro.

Questi cassonetti differenziati per funzione specifica (Scuola, Stato, Mercato) li abbiamo sviluppati in 7 millenni di evoluzione sociale: e se non ce ne avvediamo ancora è proprio perché la malsana Società liquida politica e la malsana Società gassosa economica hanno fatto della Scuola... il loro antisociale zerbino.

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