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Contrordine: gli italiani non sono dei cittadini, ma dei sudditi

Quando denaro e potere sono concentrati nelle mani di una ristretta élite di furbetti privi di merito per il ruolo che ricoprono l'instabilità economica è assicurata. E a Bruxelles fanno finta di non saperlo


14/12/2020

di Mario Pinzi


L’instabilità economica ha reso sempre più attraente il posto fisso e la leva imprenditoriale ha perso il fascino che aveva.  
Secondo il Censis, l’80% delle Partite Iva sta scivolando verso la povertà e la storia ci insegna che le grandi rivoluzioni nascono quando denaro e potere sono concentrati nelle mani di una ristretta élite di furbetti privi di merito per il ruolo che ricoprono. 
Con la recessione prodotta dall’euro e accompagnata dalla leva rigorista del Mes, la nostra povertà diventerà assoluta. 
Il 2021 è molto probabile che si aprirà con il commissariamento dell’Italia e gli imprenditori del Made in Italy, per evitare il disastro, saranno costretti a delocalizzare le produzioni mettendo sul lastrico migliaia di famiglie.   
Purtroppo, nessuno si rende conto che l’esasperazione, prima o poi, esplode e il rischio è quello di una guerra civile disastrosa dove innocenti e colpevoli saranno colpiti con la stessa violenza.    
Nessuno può prevedere in anticipo l’evento dell’esplosione, ma vi posso assicurare che quando un capo famiglia non riesce a garantire un piatto di minestra ai propri cari, diventa un essere pericoloso che è meglio evitare.  
L’ottanta per cento dei nuclei famigliari italiani possiede un’abitazione e un piccolo gruzzoletto di risparmi che li fa vivere nella tranquillità e la domanda che sorge è la seguente: come fa Bruxelles a non comprendere che aggredire attraverso il Mes il frutto della loro tranquillità, prodotta dal sacrificio di più generazioni, diventa un sacrilegio che può esplodere come un uragano capace di devastare tutta l’Europa? Credetemi, mi lascia senza parole.   
Le tensioni sociali sono dietro l’angolo e sarebbe auspicabile che un vero leader nazionale trovasse la forza di mettere sull’attenti Klaus Regling, il direttore del Meccanismo europeo di stabilità che, attraverso i suoi super poteri, applica il rigore anche quando non serve creando danni irreparabili.   
La nuova riforma del Mes, che autorizza il controllo dei conti degli Stati indipendentemente dalla richiesta di aiuto, ci rende schiavi e l’umiliazione che questo comportamento evidenzia può innescare un rogo europeo paragonabile a quello che distrusse l’antica Roma di Nerone in soli nove giorni. 
Il personaggio che ricopre quel ruolo viene nominato da chi possiede più quote nel capitale Salva Stati e vi riporto la suddivisione: Germania 26,9%, Francia 20,2%, Italia 17,7% e gli altri Stati dell’Unione possiedono quote insignificanti. 
Insomma, cari lettori, Berlino e Parigi singolarmente hanno il potere di mettere il veto sulla nomina del successore di Klaus Regling, l’economista di Lubecca, e l’Italia con le sua quota non conta nulla.  
Aver dato il via libera a questa riforma e non aver cambiato anche questo aspetto è un tradimento della Patria che dovrebbe essere punito con il confino a vita. 
Fuori dai riflettori ci sono altre due notizie che inquietano e che fanno sorgere una seria domanda: cosa ci fa l’Italia in questa Europa?  
Il primo fatto riguarda la morte di Giulio Regeni, dove la procura di Roma ha confermato che il nostro connazionale è stato torturato fino alla morte dai servizi segreti egiziani e di recente il dittatore egiziano Al-Sisi è stato ricevuto dal presidente francese Macron che gli ha consegnato la “Legion d’onore”, la più alta onorificenza della Repubblica francese. 
L’altra notizia che sconcerta sono i 18 marinai di Mazara del Vallo che da tre mesi si trovano in stato di fermo in Libia per aver sconfinato dalle nostre acque di qualche metro durante la pesca e Tripoli per rilasciarli esige la liberazione di 4 scafisti detenuti nelle nostre carceri per l’omicidio di 49 migranti. 
Riassumo: anche in questo caso Macron si gira dall’altra parte, perché dopo la morte di Gheddafi voluta dalla Francia, in Libia ci sono interessi economici enormi che per il presidente valgono molto di più di un morto e 18 prigionieri. 
L’Italia è un paese fondatore dell’Europa, ma i suoi alleati la umiliano stendendo i tappeti rossi ai suoi nemici e questa condotta, cari lettori, dovrebbe stimolare a tutti gli italiani una seria risposta. 
Per il Comportamento del premier Giuseppa Conte non ci si può meravigliare e faccio questa considerazione perché la legge “ad personam” che ha partorito per salvare il padre della propria fidanzata, Cesare Paladino, condannato a un anno e due mesi di reclusione per l’evasione fiscale di due milioni di euro di tassa di soggiorno per gli anni 2014 e 2018, dimostra che sta utilizzando il potere per i propri interessi personali e la salvezza dell’Italia è un foruncolo fastidio che va spalmato di menefreghismo e menzogne.       
E’ preoccupante che la Corte Suprema degli Stati Uniti abbia respinto il ricorso del Texas dove si chiedeva di annullare il risultato del voto del 3 novembre sostenuto anche da altri 18 Stati Usa e da 100 membri repubblicani del congresso. 
Purtroppo, attraverso una probabile frode, il globalismo ha vinto e ora, cari lettori, solo il popolo del mondo potrà puntare il dito contro questa dittatura. 
Il dollaro debole è un forte regalo che la finanza speculativa sta facendo a Biden e l’Europa ne subirà le conseguenze.  
Nel clima di gioia per la vittoria del globalismo, la distruzione dei Paesi che hanno tradito i valori dell’Europa sarà inarrestabile. 
In sostanza ipotizzare un disastro economico non è fantapolitica, ma una triste realtà.
L’Economist scommette sulla Meloni e questa saggezza dovremmo averla anche noi…   

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