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Così salviamo l'Italia dall'ipocrisia europea

Se Bruxelles intende "distruggerci" è saggio ripercorrere la strada della confisca dei capitali iniziata da Falcone e Borsellino


03/09/2018

di Mario Pinzi


In una intervista televisiva Luigi Di Maio ha affermato che l’Europa si deve dare una calmata, perché con il suo comportamento menefreghista nei confronti dell’Italia sta mettendo a rischio il finanziamento che il nostro Paese versa all’Europa. 
Cari lettori, come ci ha insegnato Giovanni Falcone confiscare i capitali è vincente, e le affermazioni del Vicepresidente del Consiglio hanno fatto tremare i polsi ai burocrati di Bruxelles. 
Infatti Günter Oettinger, commissario europeo, in un intervista al quotidiano tedesco Die Welt ha affermato “terrorizzato” che tutti gli Stati membri si sono impegnati a pagare il loro contributo e qualsiasi comportamento difforme comporterebbe penali consistenti. 
Nulla di nuovo. 
L’ipocrisia europea è proverbiale. E alla luce del suo comportamento il nuovo governo ha compreso che l’unica strada da percorrere era quella iniziata con successo da Giuseppe Falcone e Paolo Borsellino. 
Lo scontro è appena iniziato e ne vedremo delle belle.  
Il commissario Ue ha sottolineato che il comportamento ostile dell’Italia contro chi vuole “distruggerla” sarà penalizzato attraverso forti sanzioni che ci metteranno in ginocchio.
Alla luce di queste minacce occorre fare alcune considerazioni importanti: questa Europa è un far west dove l’asse franco-tedesco ha innescato una guerra economica finalizzata a sterminare il proprio vicino, e a fronte di questo dato incontestabile ritengo che sia stato saggio seguire la strada del nostro famoso magistrato assassinato nella strage di Capaci. 
Per chi non lo sapesse, la nuova lotta contro i tumori ha fatto un’enorme salto di qualità creando un gene-radar che, inserito in alcune cellule riprogrammate e iniettate nel paziente, creano un esercito che dà vita ad una vera guerra antitumore. 
A fronte di questa geniale scoperta potremmo adottare la stessa tecnica per curare il cancro europeo, e il blocco degli importi ventilati da Di Maio potrebbero diventare le cellule intelligenti utili a sconfiggere il male. 
L’Europa, deve essere riprogrammata ad una nuova missione rispettosa dei popoli che la compongono, e questa visione va preparata con intelligenza per bloccare gli oppositori. 
Il Governo deve dimostrare carattere, e la legge finanziaria potrebbe essere la prima frontiera di questa nuova strategia. 
D’altronde per il Governo non mantenere le promesse fatte in campagna elettorale significherebbe perdere consensi nel voto europeo e la cura antitumore potrebbe svanire. 
Ecco perché la coalizione giallo-verde deve essere determinata a spaccare l’asse franco-tedesco che ci sta umiliando. 
Chi critica il nostro debito pubblico omettendo il furto di 300 miliardi di esportazioni rubate dalla Germania è in malafede. 
Purtroppo, la rapina tedesca ha portato il nostro debito a livelli stellari, e i commissari europei lo rimarcano in continuazione per far percepire alle masse che l’ostilità nei loro confronti isolerà l’Italia.  
Ma la verità è un’altra: i nostri “partner” con a capo la Merkel non accettano un esecutivo eletto dal popolo che può mettere in crisi l’operato dittatoriale che hanno instaurato nell’Unione. 
Questa squallida Europa che si aggrappa al potere della finanza speculativa opponendosi al cambiamento è destinata a soccombere, ma non lo capisce perché è contornata di burocrati che hanno un quoziente intellettivo basso.   
Cari lettori, combattere contro dei limitati come Emmanuel Macron, che ha già perso il consenso del 70% dei suoi elettori e non se n’è ancora accorto, è veramente difficile.
Voglio chiudere con un consiglio che mi sembra saggio: mandiamoli tutti in quel Paese, ma facciamolo con dignitosa determinazione…         

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