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Dopo Cip e Ciop, amati dai bambini, è il turno di Chip e Chop… temuti dagli adulti


25/10/2021

di Andrea di Furia

Cip e Ciop sono due scoiattolini piantagrane che vivono mille avventure in un parco cittadino, sempre alla ricerca di cibo… come i Neoliberisti al potere dell’economia mondiale sono sempre affamati di crescita economica.

Nella finzione animata il cibo non manca mai, ed è Paperino a doversi proteggere da loro; nella realtà concreta le materie prime planetarie si esauriscono e siamo noi tutti a doverci proteggere dai Neoliberisti.

Se non bastasse il cambiamento climatico impazzito per cause umane, se non bastasse la sperimentazione mondiale che si è approfittata dell’epidemia virale da Cov-sars-2 per etichettarci come merci del supermercato Terra, ora il sogno di una notte di mezza estate di questi sciamani moderni della crescita continua si sta infrangendo -nella realtà dei fatti, non ancora nelle loro teste (naturalmente) - per mancanza di componenti indispensabili a questa ipervelocissima strategia di conquista planetaria.

E’ fresco il nuovo grido di dolore del comparto automotive europeo, che aveva scoperto di soffrire la concorrenza sull’approvvigionamento di chip e semiconduttori dall’industria elettronica di consumo: adesso manca il magnesio.

Facciamo un passo indietro. L’epidemia ha chiuso ai domiciliari milioni di persone, che hanno smesso di utilizzare l’auto: sia chi lavora, sia chi non lavora.

Le case automobilistiche hanno perciò rallentato il più possibile approvvigionamenti di chip e produzione di autoveicoli, mentre per l’elettronica di consumo (smartphone, videogiochi, adattamenti allo smart working) che permetteva di ovviare alla situazione aziendale e personale c’è stato il boom: i consumi si sono impennati.

Ora che molti si sono vaccinati e che l’obbligo dell’etichettatura verde degli umani è felicemente in corso, le pressioni per ridurre le costrizioni sanitarie (vedi ad esempio il Regno Unito che, nonostante i morti in crescita difende a spada tratta la crescita della propria economia) sono state ascoltate.

E questo nel settore automotive ha causato uno slancio inaspettato; e l’offerta produttiva di chip e semiconduttori per il comparto non regge la domanda europea e mondiale.

Come soluzione il neoliberismo imperante scarica sugli Stati il costo delle sue allucinazioni. Ecco che lo zelante Big Joe, il presidente Biden, promette miliardi federali pubblici per rilocalizzare negli USA una quota della produzione che  a suo tempo è stata delocalizzata astutamente - secondo la logica “a campare” della cicala, non certo della formica - nel continente asiatico.

Ma i nodi vengono al pettine: ora la delocalizzazione da furba che era è diventata penalizzante. Però ci vuole tempo per rilocalizzare, ma la crescita continua non aspetta. Ecco allora la proposta di potenziare la produzione esistente.


Se già Elon Mask avesse colonizzato Marte, sarebbe un gioco da ragazzi: basterebbe far venire i chip da là. Ma poiché ciò (nella misura estesa che occorre) oggi e per secoli non è realtà, se non in menti che hanno perso il loro centro di gravità permanente, ecco che si ripiega sul potenziare la produzione già esistente.

Il problema è che i produttori asiatici non sono più gli ingenui e impreparati al business che erano. Hanno studiato bene e ora nicchiano, ponendo domande inopportune come questa raccolta dalla Reuters: "Se le case automobilistiche ci chiedono di investire in nuove produzioni possono per favore dirci chi pagherà per quella capacità inutilizzata nella prossima crisi?”.

Voilà! Le jeux sont faits rien ne va plus: quel birichino di Cip, che ci faceva tanto ridere di gusto, ha aggiunto la lettera "h" ed è diventato Chip: un mostro elettronico da paura.

Facciamo adesso un passo avanti, illuminati da lampi al magnesio. Se prima non rideva, adesso il comparto automotive europeo piange per la mancanza di questo minerale chiave per le leghe, largamente usato nella produzione siderurgica e metallurgica.

Perché manca il magnesio? Qui la concorrenza con miliardi di persone che ne hanno aumentato l’uso - per ripristinare l’equilibrio del sistema nervoso danneggiato dalla comunicazione H24 sul covid; sciogliere i crampi e rilassare le tensioni da perdita crescente di libertà conquistate dagli antenati; lenire i mal di testa o la tachicardia che insorge ad ogni raffreddore; placare i dolori allo stomaco perché non si vede un futuro dall’inciviltà planetaria del dogma della crescita continua – non è certo il problema.

Il nodo, e forse l’attenzione dell’Impero americano su Taiwan è un segnale da cogliere in questo senso, è che in Europa importiamo il 95% del magnesio dalla CINA, che per problemi energetici ha rallentato i tempi di consegna.

E ora sono i neoliberisti dell’Unione Europea a farsi avanti, sempre per scaricare sugli Stati sovrani le passività (non certo gli utili) di una teoria “a sviluppo infinito” che fa a pugni… con la realtà di una Terra “a circonferenza finita”.

Questo è il grido di dolore delle associazioni dell'industria europea automotive: “Senza un'azione urgente da parte dell'Ue, questa situazione minaccia migliaia di imprese in Europa, la loro intera supply chain e milioni di posti di lavoro".

E a desso che si parla di tagli dei posti di lavoro, già così martoriati dalle misure sanitarie, ecco che l’altro scoiattolino birichino, Ciop, sostituisce la "i" con la "h" e diventa il mostruoso Chop che, appunto in inglese, significa taglio.

Chip e Chop, neomostri la cui evoluzione è stata indebitamente accelerata dal delirio settario degli apprendisti stregoni neoliberisti, sono arrivati.


E con l'arrivo di questa crisi da approvvigionamento, neppure considerata possibile dagli adepti integralisti oggi al potere, abbiamo ancora una riprova che anche nel bidone della spazzatura sociale indifferenziata Mercato le migliori teorie diventano tossiche.

La teoria della crescita continua non è il male in assoluto. Va preso atto che lo diventa solo quando assolutizza se stessa come l’unica risposta ai problemi sociali attuali.

In realtà la teoria della crescita continua è un bene sociale fuori posto, delocalizzato dall’inosservata legge di Gravità sociale, di cui abbiamo spesso trattato in questa rubrica.

Ne abbiamo ampiamente approfondito in Daily Horror Chronicle.inf la caratteristica dinamica dello slittamento laterale degenerativo come fonte delle varie eterogenesi dei fini, e del rovesciamento in negativo dei risultati attesi nelle tre dimensioni sociali che riscontiamo a ogni piè sospinto nel sistema sociale unidimensionale attuale.

In realtà è una teoria valida dal punto di vista culturale, quella della crescita continua. Diventa un male antisociale se slitta lateralmente nella dimensione economica, e degenera se viene applicata all’uso talebano sul Territorio-ambiente planetario.

Per legge di Gravità sociale diventa fonte di una devastazione ambientale che rimbalza con effetti inquinanti e climatici negativi su tutte le Comunità statali e ogni singola Persona vivente sul pianeta.

Torna invece ad essere un bene sociale, la teoria della crescita continua, se invece viene esercitata da ogni singola Persona sulle proprie attitudini, talenti e qualità vocazionali.

E cosa ha determinato lo slittamento dalla dimensione culturale a quella economica nell’arco di pochi decenni di storia?

Il fatto che il nostro sistema sociale attuale è monodimensionale: ossia che una dimensione – l'Economia ora – si impone sulle altre due (Politica e Cultura) vampirizzandone impulsi ed energie: che sottrae alle Comunità e alle Persone perseguendo i propri obiettivi di business sul Territorio-ambiente.

Nell’attuale unidimensionale Società gassosa a predominio economico sulle altre due dimensioni sociali, il cui bidone della spazzatura sociale indifferenziata tridimensionale (economica, politica e culturale) è il Mercato, questa teoria neoliberista è esemplarmente antisociale.

Nutre largamente egoismi individuali e di Popolo; si predispone al conflitto perenne – che se non è bellico è commerciale, se non è caldo è freddo – edulcorandolo con il termine più digeribile "concorrenza"; tende verso la riduzione sociale a una duplice classe di persone: i Pochi dominanti monopolisti dell'Economia mondiale e la Moltitudine dei loro utili schiavi sparsi sull'intero Pianeta.


Se noi contemporanei, con legge parlamentare, modifichiamo il sistema sociale facendolo diventare tridimensionale – ossia istituendo per legge la Società calorica sinergica, che è già predisposta a fare la raccolta differenziata dei “rifiuti sociali” economici (verde), politici (giallo) e culturali (blu) al posto dell’attuale raccolta indifferenziata (tutti nel solo verde) – ecco che la teoria neoliberista (ora delocalizzata nel cassonetto verde Mercato) può essere rilocalizzata nel cassonetto blu Scuola; e qui ricoltivata nel terreno sociale più fertile per essa e più produttivo e benefico per Persona, Comunità e Territorio-ambiente.

Nel nuovo sistema sociale tridimensionale potremo gradualmente rilocalizzare nel cassonetto verde Mercato tutto ciò che riguarda l’Economia; nel cassonetto giallo Stato tutto ciò che riguarda la Politica (e che nel cassonetto unico Mercato si corrompe e muore); nel cassonetto blu Scuola tutto ciò che, come il neoliberismo stesso, riguarda la Cultura: ossia lo sviluppo delle attitudini, delle vocazioni, e dei talenti e qualità di ogni singola Persona.

Nella Società calorica sinergica, le tre dimensioni collaborerebbero su obiettivi condivisi invece di farsi la guerra per conquistare il potere sociale assoluto. In questa struttura sistemica potremo così trasformare un’insana pseudoreligione economica, che tanto male sta arrecando all’intero pianeta, in un sano orientamento etico culturale laico moderno.

Nel nuovo, e più adeguato ai tempi, sistema sociale tridimensionale, nella Società calorica sinergica che pratica la raccolta differenziata del sociale economico, politico e culturale, possiamo finalmente smaltire gli impulsi sociali tossici (razzismi, burocrazia ecc.) e riciclare quelli ancora adeguati alla nostra civiltà, per fare spazio agli impulsi nuovi che ora possono alimentare solo proteste e turbolenze sociali.

In questo sistema sociale tutto ritorna sano, anche i neomostri Chip e Chop perdono la "h" e ritrovano la "i". Da incubi neoliberisti piantagrane per adulti ritornano a essere i beniamini dei bambini.

(riproduzione riservata)