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L’Unione europea non cresce e noi ne paghiamo le conseguenze

E l’euro? Una miniera d’oro soltanto per la Germania


11/11/2019

di Mario Pinzi


La media borghesia italiana è la più ricca al mondo ed è attorno a questa verità che si combatte la guerra europea. 
Le politiche Ue sono disastrose per lo sviluppo di un Paese: aumentano le tasse, fermano la crescita economica, bloccano la capacità di consumo delle famiglie e innescano la disoccupazione giovanile. 
Insomma, l’euro è una tagliola che ci sta distruggendo. 
Per l’Italia la moneta unica si è rivelata un cancro inarrestabile e con questo governo giallo rosso voluto dall’Europa la nostra fuga dovrebbe essere immediata.   
L’euro nasce a Maastricht nel 1992 e fu partorito per sfidare gli Stati Uniti che, attraverso il piano Marshall, avevano fatto rinascere l’Europa. 
Questo comportamento ci sta logorando e i dazi di Trump contro l’eurozona sbocciano per l’ingratitudine franco-tedesco che, impadronendosi della Ue, ci ha spinti verso una guerra occulta contro l’America. 
L’Europa, se vuole progredire economicamente, deve essere alleata degli Stati Uniti e non nemica. 
Se vogliamo che l’Unione continui a esistere, il trattato di Maastricht deve essere completamente riscritto, perché la maggior parte degli Stati membri ne hanno ricevuto solo danni e non vantaggi. 
In Italia gli imprenditori si uccidono e non sono pochi quelli che lo fanno.   
In sette anni si sono suicidati settemila imprenditori, mille all’anno hanno pensato che l’unica soluzione fosse quella di farla finita e se ne sono andati con in tasca le proprie delusioni create dalle leggi europee che non fanno tornare i conti. 
L’ingresso dell’euro ha creato una crisi economica così forte e duratura che solo pochi di noi hanno compreso le tragedie che ci sono dietro a questi suicidi.   
L’attuale disastro è scoppiato come una bomba atomica e il triangolo imprenditoriale italiano (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) è quello che ha subito le maggiori conseguenze. 
L’imprenditore italiano nasce per passione del proprio lavoro e lo fa per dimostrare le proprie capacità, che si trasformano in una caratteristica di vita che non c’è in nessun altro Paese. 
Il fenomeno dei suicidi è diventato talmente preoccupante che in ogni regione sono nati dei numeri verdi dove alcuni psicologi si sono resi disponibili ad aiutare gli imprenditori in crisi. 
La cosa tragica è che la stampa continua ad essere imbrattata da sangue innocente e il 2019 rapportato al 2018 vede un aumento di suicidi del 54%.    
I consumi interni dell’Unione sono fondamentali per creare quella giusta ricchezza capace di produrre massicci investimenti in ricerca finalizzata alla creazione di nuovi manufatti unici al mondo. 
Per usciere dalla decadenza occorre una politica fiscale espansiva e lasse franco-tedesco deve ammettere che le sue direttive sono state fallimentari. 
L’America è uscita dalla crisi rilanciando i consumi interni e questo è l’esempio da seguire per contrastare la potenza Cinese che in parte è responsabile dei comportamenti autolesionistici dei nostri imprenditori.  
I disastri dell’euro sono evidenti. 
L’Europa in un decennio è cresciuta molto meno del resto del mondo (il Pil di Washington, Cina, Tokyo e Russia in dieci anni è aumentato tra il 22 e il 29%, mentre quello dell’Unione europea solo del 1,7%), e sentire Christine Lagarde, nuovo presidente della Bce, elogiare l’approccio tedesco all’economia dichiarando guerra ai sovranisti, è una cosa talmente squallida che dovrebbe far riflettere anche chi condivide questa Unione. 
Cari lettori, esiste una sola verità: tagliando le tasse si crea ricchezza e aumentando le spese improduttive la si brucia.    
Il governo giallo rosso voluto dall’Unione europea, che farà chiudere la prima acciaieria d’Europa, facendo perdere il lavoro a 15 mila persone, è una tragedia che merita una sollevazione di popolo contro l’asse franco-tedesco.
Domenica 26 gennaio ci saranno le elezioni in Emilia Romagna e se Lucia Borgonzoni ne uscirà vincitrice, sono certo che in breve tempo si andrà alle urne per eleggere un nuovo governo, e sarà curioso notare se Christine Lagarde continuerà ad elogiare il comportamento della Germania…      

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