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La mancata corrispondenza tra Sostanza sociale e Forma sociale

Alcune riflessioni in merito al caso “ArcelorMittal”


14/11/2019

di Andrea di Furia

Too Big to fail: troppo grande per fallire. Dietro la commissariata ex ILVA di Taranto, con i suoi 8.277 dipendenti, aleggia questa espressione entrata nell'uso comune del linguaggio politico durante la crisi economica globale (2008-2016) causata dalla allegra invenzione dei subprime negli USA e della bolla immobiliare ad essi collegata.

Peccato che l’ex ILVA non sia una Banca ma un’Impresa, e per di più un’impresa gestita dallo Stato. Il che fa intravvedere, dopo l’apertura della procedura ex articolo 47 per la cessione del ramo di azienda da parte di ArcelorMittal un esito tutt’altro che positivo, avendo gli Stati esaurito - secondo quanto già scrisse nel 1971 Zbigniew Brzezinski (1928-2017), che fu anche Consigliere di Stato per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Jimmy Carter – la loro secolare spinta propulsiva.

Spinta propulsiva che, nel passaggio dalla precedente Società liquida a traino politico all’attuale Società gassosa a traino economico, hanno appunto assunto le Banche. E se le Banche troppo grandi per fallire sono state salvate, come abbiamo visto in questi anni turbolenti, a spese degli Stati… da chi saranno salvate le Imprese degli Stati? Dagli Imprenditori privati? Dalle Banche?

Come si vede, nel caso di queste acciaierie il salvataggio non è così scontato. La causa prima di questi scompensi non è ciò che appare a prima vista e su cui, giustamente va detto, ci si sta concentrando: lo Stato infatti vuole salvaguardare i Lavoratori; i Partiti i loro voti; l’Imprenditore ArcelorMittal il proprio profitto, i Lavoratori la sopravvivenza delle loro famiglie.

Lo Stato per salvaguardare i Lavoratori dovrà indebitarsi con le Banche e per pagare le Banche dovrà aumentare le tasse agli Italiani o indebolire ancor più il suo welfare.

I Partiti dovranno urlarsi contro più forte nei talk show e sperare che l’imprenditore contratti sugli esuberi per vantarsi del grande risultato se gli esuberi saranno “solo” 2.500 invece di 5.000 o, in caso di sua fuga dal tavolo delle trattative, per inveire contro altri Partiti colpevoli di aver impedito l’accordo.

L’imprenditore ArcelorMittal – poiché per Eurofer la domanda di acciaio in Europa nel 2019 a causa di dazi e crisi del settore automotive è attesa in calo del 3,1% (contro la flessione prevista dello 0,4%) - dovrà ridurre i costi, chiudere altiforni, licenziare operai o, come sembra più probabile, addirittura lasciare il tavolo delle trattative anche con una perdita secca: Moody’s infatti ha avvisato che il rating azionario è a rischio se non si proseguirà, velocemente, all’interruzione dell’impegno con l’acciaieria italiana.

I Lavoratori - purtroppo è un classico, in queste circostanze, il “mors tua vita mea” - dovranno pregare molto intensamente la Dea bendata o San Cataldo perché dal punto di vista economico sono tutti (in realtà lo siamo tutti in quanto lavoratori) dei moderni schiavi.

Schiavi utili quando producono ciò che il mercato richiede, inutile zavorra quando il mercato cessa di chiedere. Almeno fino a quando saremo costretti per sopravvivere a scambiare la nostra attività lavorativa con il salario da una Cultura inattuale, da una Politica obsoleta e da una Economia predatoria.

Ecco, il problema reale oggettivo, indipendentemente da come finirà questa vicenda, è comprendere come mai abbiamo (lo abbiamo in tutto il Mondo, peraltro):

  • una Cultura retrodatata incapace di adeguarsi ai tempi,
  • una Politica esausta gestita da Partiti che da almeno mezzo secolo non hanno più il diritto di farlo,
  • una Economia che è nata nel Rinascimento per tutelare le risorse del territorio senza sprechi ed è diventata una voragine di sprechi distruttiva delle risorse del territorio

La ragione oggettiva di tutto questo sta nella mancata corrispondenza tra Sostanza trattata (es. la vertenza ex-ILVA commissariata/ArcelorMittal) e Forma sottostante (la Struttura sociale unidimensionale) del sistema sociale attuale. Adeguando la Sostanza alla Forma e facendole corrispondere, invece, moltissimi problemi oggi insolubili diventerebbero affrontabili in concreto e non a chiacchiere.


C’è un problema però: se la Sostanza da affrontare (es. la vertenza ex-ILVA commissariata/ArcelorMittal) è chiara a tutti, la Forma del sistema sociale (la Struttura sociale unidimensionale) non lo è affatto, perché di solito passa inosservata. E ciò crea un ostacolo fortissimo alla possibilità di un dialogo costruttivo.

Problema colossale visto che, lo abbiamo già osservato in questa rubrica, la Forma è più importante della Sostanza e che dall’ignoranza, oggettivamente colpevole, della Forma sociale nascono tutte le incomprensioni reciproche tra le parti in causa.

Lo Stato infatti, come un pesce nell’acqua dolce, non si accorge che la Forma (la struttura unidimensionale) del sistema in cui vive è la Società liquida a traino politico; ArcelorMittal, come un pese nell’acqua salata, non si accorge che la Forma (la struttura unidimensionale) del sistema in ci vive è la Società gassosa a traino economico.

Un pesce (lo Stato) d’acqua dolce (la Società liquida a predominio politico) non può vivere bene nell’acqua salata (nella Società gassosa a predominio economico). Viceversa un pesce (il Mercato) d’acqua salata (la Società gassosa a predominio economico) non può vivere bene nell’acqua dolce (nella Società liquida a predominio politico). Se non sono nel loro ambiente specifico, ovviamente, parte di quei pesci come minimo soffriranno molto… inevitabilmente moriranno.

Oggi quando applichiamo il nostro pensiero concettuale al sociale culturale, politico ed economico frequentiamo senza accorgercene un bivio di credenze comunque false e non conformi alla realtà dei fatti osservati. Di fatto o continuiamo a far vivere nell’acqua dolce-politica tutti i pesci-problematiche, compresi quelli di acqua salata; oppure crediamo che il mondo cambi in meglio se facciamo vivere tutti i pesci-problematiche, compresi quelli di acqua dolce, nell’acqua salata-economica!

Ma in questo modo la Sostanza sociale (le due tipologie di pesci-problematiche) non corrisponde che parzialmente alla sua Forma (l’habitat strutturale del sistema), mentre gli eventi attuali richiedono a gran voce questa corrispondenza tra Sostanza (problematiche sociali) e Forma (struttura sociale) nel sistema sociale attuale.

Per rendere l’immagine ancora più chiara: nel sistema sociale abbiamo 3 tipi di pesci-problematiche sociali (culturali, politiche ed economiche) che richiedono rispettivamente 3 tipi differenti di habitat strutturale:

  • le problematiche culturali richiedono la Società solida a predominio culturale, e sono risolvibili soltanto da una Scuola autonoma, priva di ingerenze da Stato e Mercato
  • le problematiche politiche richiedono la Società liquida a predominio politico, e sono risolvibili soltanto da uno Stato autonomo, privo di ingerenze da Mercato e Scuola
  • le problematiche economiche richiedono la Società gassosa a predominio economico, e sono risolvibili soltanto da un Mercato autonomo, privo di ingerenze da Stato e Scuola

Come ci illudiamo di risolvere le problematiche culturali delle Persone (Educazione, Tempo libero, Sanità, Autodeterminazione, Dignità ecc.) invece? Per alcuni tali problematiche culturali vanno risolte dallo Stato, per altri dal Mercato. Questo crea conflitto invece che dialogo, polemiche invece di azioni, palliativi invece che soluzioni concrete.

Come ci illudiamo di risolvere le problematiche politiche delle Comunità (Diritti e doveri, Sicurezza, Giustizia, Amministrazione pubblica ecc.) invece? Per alcuni (sempre più, vista la paralisi statale) tali problematiche politiche vanno risolte dal Mercato, non più dallo Stato. Questo crea conflitto invece che dialogo, polemiche invece di azioni, palliativi invece che soluzioni concrete.

Come ci illudiamo di risolvere le problematiche economiche del Territorio (Finanziamenti, Consumi, Produzione di merci, Circolazione di merci e servizi ecc.) invece? Per alcuni (sempre meno, vista la paralisi statale) tali problematiche economiche vanno risolte dallo Stato, per altri dal Mercato. Questo crea conflitto invece che dialogo, polemiche invece di azioni, palliativi invece che soluzioni concrete.


In Natura questo rapporto tra Sostanza e Forma è risolto egregiamente, ad esempio nel mondo animale preso nel suo complesso: per gli Uccelli l’habitat strutturale dedicato è l’aria, per i pesci l’acqua, per tutti gli altri la terra. Nel sistema sociale attuale è come se costringessimo uccelli, pesci e tutti gli altri animali di terra nello stesso habitat: due terzi morirebbero, solo un terzo di essi sopravviverebbe.

Pensiamo agli uccelli culturali o agli animali terrestri economici costretti a vivere solo sott’acqua assieme ai pesci. Sùbito diremmo che è un’idea che può venire solo a menti criminali e depravate, visto che prima o poi – specialmente prima – l’unico esito è la morte, salvo che per i pesci.

Eppure questo stesso esito mortifero, prima o poi, è quello che tocca alle problematiche culturali (uccelli) e alle problematiche economiche (animali terrestri) costretti a vivere nella Società liquida a traino politico. E possiamo osservarlo in concreto negli ultimi due secoli dalla Rivoluzione francese che hanno caratterizzato la vita di questa struttura unidimensionale del sistema sociale.

Non solo infatti la Società liquida politica non è stata capace di affrontare le problematiche culturali ed economiche con successo (anzi!), ma dovendo lo Stato occupare due terzi delle proprie energie (questo è il primo e colossale spreco oggettivo della Politica, peraltro inosservato!) per ciò che non è nel suo DNA, ossia la Cultura e l’Economia, essa non è stata neppure capace di affrontare le problematiche strettamente politiche per insufficienza di forze.

Chi adesso pensa di risolvere i problemi culturali, politici ed economici tramite il Mercato compie lo stesso errore illusorio di pensiero. La Società gassosa a predominio economico, infatti, otterrà lo stesso risultato perché deve occupare due terzi delle proprie energie (questo è il primo e colossale spreco oggettivo dell’Economia, inosservato!) per ciò che non è nel suo DNA, ossia la Cultura e la Politica. E l’otterrà in tempi decisamente molto più brevi.

Ai nostri Politici dovrebbe invece essere chiaro la dannosità di questo habitat promiscuo indifferenziato, e che:

  • se vogliono la Società liquida politica con il predominio dello Stato diventano per forza di cose gli impresari delle Pompe funebri di Scuola e Mercato, ma anche avvelenatori dello Stato
  • se vogliono la Società gassosa economica con il predominio del Mercato diventano per forza di cose gli impresari delle Pompe funebri di Scuola e Stato, ma anche avvelenatori del Mercato
  • se vogliono la Società solida culturale con il predominio della Scuola diventano per forza di cose gli impresari delle Pompe funebri di Stato e Mercato, ma anche avvelenatori della Scuola

Quindi deve diventare sempre più chiaro ai Politici (ma anche ai Sociologi e agli Economisti) che se vogliono realizzare i propri sogni/obiettivi a vantaggio delle Comunità amministrate debbono creare un triplice habitat esclusivo e differenziato:

  • Scuola soltanto per le problematiche culturali (avremmo da anni scuole antisismiche, ecc.)
  • Stato soltanto per le problematiche politiche (avremmo da anni l’integrazione coi migranti, ecc.)
  • Mercato soltanto per le problematiche economiche (avremmo da anni benvivere per tutti, ecc)

In questo triplice habitat strutturale, che ho chiamato Società calorica tridimensionale dei tempi nuovi, non c’è più disallineamento tra Sostanza sociale e Forma sociale nel sistema (come invece accade nelle tre Società unidimensionali solida, liquida, gassosa). Per cui c’è sinergia, rispetto, collaborazione e condivisione.

E allora perché non istituire in Italia la Società calorica tridimensionale  al posto dell'attuale Società liquida (che tende percolosamente al gassoso economico)? o in Europa al posto dell'attuale Società gassosa che sta fagocitando la liquidità politica dei Paesi membri? o in un qualsiasi Paese del Mondo attualmente dilaniato dall’inevitabile conflittualità tra la Sostanza e la Forma del suo sistema sociale?

Potremmo allora finalmente parlare in concreto e non a chiacchiere di soluzione dei problemi sociali, perché è a disposizione dei responsabili un sistema sociale in cui finalmente Sostanza sociale tridimensionale e Forma sociale tridimensionale non confliggono fino alla morte, ma si corrispondono e si sostengono a vicenda.

Se Goethe rinascesse oggi e potesse vedere concretizzata qui dai nostri politici locali la Società calorica tridimensionale sinergica, allora potrebbe parafrasare un suo detto famoso tratto dal diario del suo viaggio in Italia: “Qui c’è Necessità sociale, qui c’è Dio!”.

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