Share |

La medicina europea ha un solo antidoto: la fuga. Ma con quali risultati?

Per valutare correttamente la salute di uno Stato, oltre al proprio debito, va infatti analizzata anche la ricchezza dei cittadini e la solidità delle Banche


17/12/2018

di Mario Pinzi


Se negli ultimi minuti non ci saranno sorprese, sembra che l’intesa con la Ue sia stata raggiunta. Purtroppo c'è la ragionevole constatazione che la Francia fa quello che vuole, e questo governo, come hanno fatto i precedenti, si è calato le braghe. Detto questo, non è il caso di gioire per questo accordo e la stampa tedesca continuerà a prenderci in giro. Un insulto che fa saltare le corde della pazienza, perché questo accordo stiracchiato coincide con l’approvazione dello sforamento di Parigi. Giuseppe Conte ha fatto di tutto per cercare di avere questa approvazione ma ha sbagliato, perché lo schiaffo che ha preso è talmente umiliante che ha fatto saltare i nervi a tutta l’Italia. 
Parigi sfora le quote prestabilite dall’Unione tutte le volte che vuole e in alcuni casi ha superato anche l'8% del Pil, proprio quando Moscovici era ministro delle Finanze francesi. 
Il trattamento che l’Italia sta subendo necessita di un chiarimento immediato, e se fossi in Conte sbatterei sotto il naso di Juncker le dichiarazioni di Heiner Flassbeck, l’illustre economista tedesco, il quale afferma che la crisi economica italiana è da attribuire alla Germania che, grazie alla debolezza dell’euro sul marco, ha portato via quote di mercato a tutti i paesi dell’Unione. 
Ho l’impressione che a breve, con questa Europa, nascerà un conflitto talmente duro che ci spingerà fra le braccia degli Stati Uniti e dell’Inghilterra. 
Intendiamoci, l'accordo è stato raggiunto ma non certo come era stato presentato inizalmente. Quando Moscovici spiega le differenze economiche che esistono tra Parigi e Roma fa veramente sorridere, perché dimentica di dire quali sono i dati che servono per valutare la reale situazione economica di un Paese. 
A questo punto, cari lettori, siccome non l’ha fatto lui, lo faccio io: “Per valutare correttamente la salute di un Paese, oltre al debito pubblico, va misurata la ricchezza delle famiglie e la solidità delle Banche”. Se questo non viene fatto è evidente che Bruxelles sta tramando contro l’Italia e la nostra fuga sarebbe più che giustificata. 
Se il Governo non si fosse calato le braghe, per il loro comportamento Salvini avrebbe dovuto far capire senza indugi che eravamo pronti ad uscire dall’euro.
Dopo le elezioni europee, dove la Lega diventerà sicuramente la prima forza del Paese, se il M5S non lo seguirà, lo dovrà abbandonare al suo destino. 
Un dato di fatto merita essere sottolineato: “La fortuna politica di Salvini è nata con la lotta contro l’euro, e questa è una motivazione che non può perdere”. 
Dunque, il ripristino della sovranità monetaria è sempre stato il suo cavallo di battaglia, e avere un ripensamento su questo fronte gli farà perdere una montagna di voti. 
Cari lettori, l’euro ha portato povertà, chiusura di aziende industriali, disoccupazione giovanile ed eliminazione del ceto medio, e per chi non lo sapesse anche Draghi con il grande economista Federico Caffè, prima della sua nascita, sostenevano che la moneta unica europea era una follia.    
Durante il periodo natalizio, per ricevere i regali, occorre essere buoni.  
Di norma si scrive una lettera a Babbo Natale dove si chiede il regalo desiderato, sperando di riceverlo. 
Proprio per questo motivo, invito tutti i lettori a scrivere una lettera a Salvini, per sollecitarlo a preparare il terreno della nostra fuga dall’euro. 
Se lo fate vi sarò infinitamente grato, e nel prossimo editoriale vi spiegherò quali sono i vantaggi della sovranità monetaria. 
La sera del Natale è un momento magico, e auguro a tutti voi che sia così bello da essere ricordato per sempre…      

(riproduzione riservata)