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La nuova composizione negoziata della crisi d'impresa


20/06/2022

Mazars, gruppo specializzato in servizi professionali di audit, tax e advisory, da sempre al fianco delle aziende, segue con grande attenzione lo scenario legislativo che vede ulteriormente posticipata di due mesi l’entrata in vigore della nuova normativa legata alla Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa1. Un ennessimo rinvio, dovuto al recepimento della Direttiva UE Insolvency2, che sta generando un clima d’incertezza nel mondo delle imprese e degli esperti. Il provvedimento nasce proprio con l’obiettivo di prevenire le crisi d’impresa supportando gli imprenditori in difficoltà e attutendo gli effetti di ricaduta negativi sulla collettività.
Per contribuire ad analizzare le problematiche e le prospettive della nuova normativa, Mazars, si è fatto promotore di un momento di approfondimento riunendo, presso la propria sede di Milano, alcune delle figure più autorevoli degli ambiti coinvolti. L’incontro, patrocinato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, ha visto - oltre ai Partner Mazars Silvia CarraraGiacomo Muscarella e Massimiliano Vento - la presenza di diverse personalità in rappresentanza di professioni e istituzioni tra cui il professor Antonio Bianchi dell’Università UNISOB di Napoli, Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Vinicio Nardo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano e Gianluca Maria Pompili, Responsabile Direzione Credito Anomalo BPER Banca. 
Cuore del dibattito, la necessità di un cambio di prospettiva e di un approccio fortemente innovativo e strutturato al fare business da parte dell’imprenditoria italiana. Come ben ha sottolineato Giacomo Muscarella, Partner Mazars Italia: “Sono proprio i cosiddetti adeguati assetti organizzativi aziendali a rivelarsi strategici ai fini di una tempestiva individuazione degli squilibri economico-finanziari. E’ solo infatti con la sistematica applicazione di quanto previsto dal secondo comma dell’art. 2086 del cc che rubrica l’articolo in “Gestione d’impresa” e che, opportunamente contestualizzato e adattato alle caratteristiche di ogni società, rende percorribile quel percorso virtuoso di crescita (anche culturale) dei vari livelli della struttura organizzativa. Questa consente di affrontare la gestione, anche nei momenti di crisi, con un approccio sempre più informato e preventivo.” 
Centrale anche l’intervento di Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, che sottolinea il valore dell’esperto a supporto dell’imprenditore ma anche a tutela della collettività: “La figura dell’esperto si pone proprio nell’ottica dell’agevolatore e facilitatore tra le parti - creditori e debitore -contribuendo a far sì che si trovi una soluzione e che il governo dell’ impresa possa riprendere in condizioni di going concern”. E aggiunge: “Sarà una sfida importante perchè la stessa  salvaguardia dei livelli occupazionali, dei valori aziendali e del mercato dei capitali appaiono obiettivi molto ambiziosi che potranno attingere nuova linfa dalla normativa di cui oggi stiamo trattando”. 
L’Avvocato Antonio Bianchi, Professore dell’Università UNISOB di Napoli ha messo in luce, invece, le funzioni di salvaguardia del nuovo istituto per l’attivo patrimoniale dell’impresa. “Si pensi alla protezione degli atti e dei contratti che l’esperto ha contribuito a sottoscrivere e che sono protetti dall’ombrello dell’ azione revocatoria; ovvero la disciplina del finanziamento dei crediti prededucibili che consente alle banche o alle società finanziarie e finanche ai soci di erogare la c.d. finanza ponte che ogni impresa nella fase crepuscolare della crisi si trova costretta a dovere affrontare. Per non parlare infine delle  misure premiali per l’imprenditore e per gli organi di controllo laddove abbiano intercettato tempestivamente i primi segnali di crisi. Le maggiori problematiche investono invece la cessione dell’azienda e dei suoi rami che, esclusivamente nel caso in cui siano funzionali alle concrete prospettive di risanamento, potrebbero  privilegiare l’autonomia privata nella fase della conduzione delle trattative secondo buona fede, correttezza e trasparenza. Veri motori, questi, di garanzia per la riuscita del progetto innovativo della Composizione negoziata”.
Di primaria importanza anche il punto di vista degli istituti bancari che giocano un ruolo chiave nella gestione delle crisi finanziarie. Gianluca Maria Pompili, Responsabile Direzione Credito Anomalo di BPER Banca, ha spiegato come in linea di principio la banca valuti favorevolmente l’introduzione degli istituti, come la Composizione Negoziata della Crisi di Impresa, che dovrebbero favorire la salvaguardia della continuità aziendale e le relative ricadute sociali e occupazionali. Precisando, tuttavia: “Non nascondiamo una certa preoccupazione, perché la normativa in alcuni passaggi sembra sbilanciata a favore dell’impresa. Non sembra, infatti, tener conto degli interessi di altri stakeholders. Le banche, in particolare, faticano a conciliare alcune previsioni del nuovo istituto con le normative della Vigilanza che – come noto – sono particolarmente stringenti quando si tratta di rapporti con controparti in difficoltà finanziaria. L’auspicio è che il legislatore, in occasione dell’imminente recepimento della Direttiva europea sulla Insolvency, riesca finalmente a rivisitare in maniera organizza tutta la normativa sulla Crisi di Impresa, valutando gli interessi di tutte le parti in causa”.
Molti gli spunti di riflessione messi sul piatto nella tavola rotonda per un incontro che ha saputo riunire i punti di vista dei diversi attori coinvolti nel processo e che ha dato vita a un dibattito che continuerà nei prossimi mesi e che Mazars non mancherà di seguire con grande attenzione. 
[1] La Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa (Legge 21 ottobre 2021 n.147 di conversione del DL 118/2021) consente di dare pronta attuazione alle misure di supporto alle imprese per consentire loro di contenere e superare gli effetti negativi dell’emergenza economica e finanziaria. L'imprenditore commerciale e agricolo che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza, può chiedere al segretario generale della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell’impresa, la nomina di un esperto indipendente quando risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa. 
2 La Direttiva UE Insolvency apre al mondo dell’impresa modelli di superamento della crisi diretti, da un lato, al tempestivo manifestarsi della stessa e ai modelli di prevenzione, dall’altro, idonei a preservare la continuità aziendale e il risanamento della impresa, privilegiando forme di finanza aziendale prededucibile nell’ottica del sempre maggior sviluppo del mercato dei distressed asset.

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