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Profili sui social, Militari e Intelligence

Automatismi di un sistema antisociale “a 1D”


08/04/2018

di Andrea di Furia

Ogni giorno una prova in più: il sistema sociale attuale è malsano. Anzi, è diventato antisociale! Come direbbe il Bartali: “l’è tutto sbagliato, l‘è tutto da rifare”. In realtà ciò che è sbagliato è la sua “forma”, non la sua “vita”. Le tre dimensioni sociali (Cultura, Politica ed Economia) sono la “vita” del sistema, la sua strutturazione invece è la “forma”.

E la vita, ovunque, necessita della sua forma specifica: la vita della tigre ha bisogno della forma della tigre; la vita della pecora ha bisogno della forma della pecora; la vita dell’aquila ha bisogno della forma dell’aquila. Tre forme diverse per tre differenti vite.

Riuscite a immaginare possibile la vita della tigre o dell’aquila nella forma della pecora? Direste che non è possibile. Eppure nel sociale ci comportiamo esattamente nello stesso modo che abbiamo definito impossibile.

La vita della dimensione culturale e la vita della dimensione economica negli ultimi due secoli sono state costrette nella forma specifica (lo Stato) della vita politica: forma non adatta a loro. I risultati negativi di questa unilateralità strutturale hanno originato il cambiamento epocale di fine secondo millennio: adesso la vita della dimensione culturale e quella della dimensione politica sono costrette nella forma specifica (il Mercato) della vita economica: forma non adatta a loro.

Che cosa vuol dire costringere le tre dimensioni sociali a camminare in un unico paio di scarpe? Lo Stato ieri e oggi il Mercato? Vuol dire favorire ovunque l’unilateralità sociale. In altre parole vuol dire promuovere l’antisocialità automaticamente, anche quando si vorrebbe il contrario, perché l’uomo non è più padrone del sistema sociale in cui vive.

Continuare a mantenere immutata la forma obsoleta (a 1Dimensione sociale prevalente sulle altre due) del sistema porta inevitabilmente l’uomo di inizio terzo millennio ad essere manipolato culturalmente, irretito politicamente e schiavizzato economicamente.

In particolare nell’attuale Società gassosa (=sistema sociale “a 1D” a traino economico) di inizio terzo millennio quello che ne deriva - e che non tutti riescono a cogliere con la dovuta attenzione- è un velocizzarsi delle situazioni critiche per l’uomo: borse finanziarie sotto attacco, aggressioni militari minacciate con toni sempre più da crociata, manipolazioni culturali subdolamente veicolate dai social network.

Fa riflettere che proprio nell’epoca della cosiddetta “protezione della privacy dell’individuo” voluta dalle legislazioni statali di tutto il mondo occidentale in realtà sia proprio la privacy dell’individuo ad essere negata dagli stessi Stati che la vantano come conquista. 

La lettura che dev’essere data alla realtà sociale attuale - in un sistema in cui la “forma” unilaterale di esso non corrisponde alla ”vita” delle tre dimensioni sociali emancipate – è molto lontana da quello che normalmente si pensa.

Lo Stato, ad esempio, si pensa come un insieme di mezzi e istituzioni a tutela delle Comunità amministrate e del Cittadino. Ma non è così. Ora è lo Stato (con i suoi gruppi dominanti) che si tutela dalle Comunità amministrate e dal Cittadino in molti modi: anche coi social.

 


Scrive Gabriella Colarusso su Lettera 43 del 27 marzo a proposito dello scandalo Facebook/Cambridge Analytica:

«L'armamentario ideologico e scientifico che Cambridge Analytica ha utilizzato per interpretare i dati e costruire campagne di influenza è frutto delle ricerche di due psicologi, Michal Kosinski dell'università di Cambridge e Aleksandr Kogan. Il lavoro di Kosinki è stato finanziato negli anni da diverse agenzie di intelligence e aziende della Difesa - Boeing, ma anche Microsoft - e dalla Darpa, l'agenzia del dipartimento della Difesa Usa che si occupa di sviluppo tecnologico per uso militare. (…) Molte delle attività svolte da Cambridge Analytica, compresi gli studi sull'influenza comportamentale, sono state testate prima in ambito militare e in situazioni di conflitto».

Sviluppo tecnologico a uso militare pre-testato in aree di conflitto sùbito applicato al business e al controllo sociale. E qual è l’origine della Società inglese che sta inguaiando Facebook e ci ha aperto gli occhi scirca l'occhiuto "controllo statale" della nostra Società moderna?

«La società da cui è nata Cambridge Analytica, la Scl Group, Strategic Communication Laboratories, è di fatto un contractor militare, ha numerose collaborazioni con agenzie governative di Difesa, dal dipartimento di Stato americano - un contratto di 500 mila dollari per fare contro-propaganda online all'Isis - al ministero della Difesa inglese, alla Nato. Ai vertici e come consulenti di Scl Defence ci sono ex militari, ex uomini di intelligence e qualche generale con chiare connotazioni politiche. (…) Alto ex militare ad avere stretti legami con Scl Group è Steve Tatham, un ex generale inglese specializzato in psycologhical operations. Il Washington Post, in un articolo del maggio 2017, scriveva che Tatham era a capo del business di Scl Defence. Nel 2011 il militare ha scritto un libro insieme con il generale McChrystal, ex comandante Nato in Afghanistan, e Andrew Mackay: Behavioural Conflict- Why Understanding People and Their Motives Will Prove Decisive in Future Conflict (Conflitto comportamentale - Perché capire le persone e le loro motivazioni si rivelerà decisivo nel conflitto futuro)».

Qual è il conflitto futuro di cui si parla in un libro di 7 anni fa? Certamente uno qualsiasi di noi potrebbe pensare a Donad Trump e dai suoi messianici twitt su Siria, Russia, Cina e i propri partner commerciali. E tuttavia anche se ci azzecca.... non tiene conto che pure lui, che magari si ritiene un Cittadino modello, è considerato a prescindere un possibile bersaglio in un conflitto con il proprio Stato.

Il quale Stato - perché ormai rappresenta solo i gruppi di potere dominanti - invece conosce benissimo, oltre alle problematiche esterne, che esiste anche la possibilità concreta di questa problematica interna. Come ci dà prova sempre Gabriella Colarusso di lettera 43.

«Tamsin Shaw sulla New York Review of Books racconta per esempio del programma Open Source Indicators della Iarpa (Intelligence Advanced Reserach Projects Activity) che fa capo all'Intelligence Usa e che ha “l'obiettivo di analizzare i social media per prevedere possibili rivolte sociali e crisi politiche”. Nel 2014, ricorda Shaw, il generale Flynn [Michael T. Flynn è l'ex Consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump silurato dalla Casa Bianca poche settimane dopo l'insediamento], che all'epoca parlava in qualità di capo della Agenzia di intelligence della Difesa, “disse in un'intervista che queste iniziative basate sui dati open source, e in particolare lo studio di social media come Facebook, avevano modificato radicalmente il modo in cui l'Intelligence raccoglie informazioni”. Riferì anche, il generale, che una parte sempre più cospicua del budget militare sarebbe stata investita su questo tipo di analisi dei dati, “una miniera d'oro” per i contractor».

Ma non è solo Facebook o Cambridge Analityca o Google - scrive Yasha Levine, autore di Surveillance Valley: The Secret Military History of The Internet - a navigare in queste opacità unilaterali che uniscono deleteriamente business (40 mld di $ Facebook e 110 mld di $ Google nel 2017), profili degli utenti e militari: «A mostrare il suo lato oscuro è l'intero modello di business su cui si basa l'economia di internet: un ecosistema fondato “sulla sorveglianza a fini di profitto, la profilazione comportamentale, la manipolazione e l'influenza. (…) È Amazon. È eBay. È Palantir. È Angry Birds. È MoviePass. È Lockeeed Martin. È ogni app che hai mai scaricato. Ogni telefonino che hai comprato. Ogni programma tivù on demand che hai comprato. Tutti questi giochi, app e piattaforme traggono profitto dalle tracce di dati usati per produrre profili per tutti i tipi di operazioni di influenza micro-mirata nel settore privato».

Anche se non ci piace, tutto questo va considerato un automatismo del sistema sociale nella corrente “forma” strutturale “a 1D”: il non plus ultra per aumentare la diseguaglianza sociale, i privilegi di casta, la corruzione non solo dei politici ma anche dei militari.

La cui modifica dev’essere effettuata prioritariamente a livello della “forma” del sistema sociale: forma strutturale che va portata a 3D, che va resa tridimensionale per dare finalmente a ciascuna delle 3 dimensioni sociali la sua forma specifica, diversa da quella delle altre due. Per renderle finalmente autonome, sinergiche e collaborative e non, come sono, competitive e perennemente in conflitto tra loro a fini di poteri autoreferenziali che nulla hanno a che vedere con le Persone, le Comunità e il Territorio.

Non si può pensare logicamente e al contempo ritenere di poter modificare il sistema malato "a 1D" attuale a livello della “vita” dimensionale culturale, politica ed economica: vita ormai sclerotizzata e sclerotizzante anche noi.

Purtroppo la logica sociale che serve (e che è tridimensionale) oggi làtita per incapacità di quel pensiero scientifico "a 1Dimensione" che abbonda e imperversa "perverso" nelle menti di questi militari, di queste Intelligence, di questi politici autoreferenziali e antisociali ai vertici in tutti gli Stati attuali. Nessuno escluso.

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