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Tangible, società benefit, da diciassette anni gioca di anticipo


24/07/2021

di Andrea di Furia


Da sinistra: Ilaria Mauric, Nicolò Volpato, Andrea Scarpa

Ilaria Mauric socia e Head of Design di Tangible - azienda di Sant'Arcangelo di Romagna specializzata in progettazione e innovazione di servizi e prodotti digitali a impatto positivo sul business di clienti, persone ed ecosistema in cui sono integrati - ci racconta:

«Sono 17 anni che siamo sul mercato, abbiamo cambiato pelle ma non linea di pensiero e negli ultimi anni si sono delineati forti e chiari obiettivi. Essere azienda oggi significa unire la responsabilità sociale al tradizionale business: Tangible, è un’azienda che progetta prodotti e servizi digitali, che generano impatto positivo per il business del cliente, per le persone che li utilizzano e per l’ecosistema in cui sono integrati. Avvicinandoci alla maggiore età, abbiamo sentito crescere il bisogno di avviare un percorso che ci aiutasse ad assumere alcuni impegni formali, e oggi abbiamo raggiunto il primo step di essere una Società Benefit».

in Italia, ad aprile, le Società Benefit erano a quota 926: Lombardia al primo posto con 316 aziende, poi Lazio (117) ed Emilia-Romagna (96). Le Società Benefit, rese possibili dal DDL Del Barba entrato in vigore il primo gennaio 2016, hanno risolto l’annoso anacronismo dell’articolo 2247 del codice civile che definiva legalmente valido il contratto di Società solo in vista dello scopo di dividere gli utili tra i soci.

Attraverso la scelta volontaria dell’Imprenditore ora è possibile attivare Società anche prendendo in considerazione le persone e l’ambiente oltre al profitto. Scelta premiata dalle più recenti indagini: l’86% degli intervistati si aspetta che le aziende intraprendano azioni al di là del loro prodotto, come creare un cambiamento positivo per la società, sostenere la cultura, sostenere le comunità locali, ecc. (Fonte Edelman 2021 Edelman Trust Barometer Special Report: Trust, The New Brand Equity).

Nicolò Volpato, CEO di Tangible, prosegue:

«Se guardiamo all’impatto interno alle organizzazioni, la progettazione dei flussi informativi di un software gestionale, per esempio, partendo dai bisogni delle persone migliora i processi, veicola le informazioni in modo trasparente e rimuove le barriere di accesso. Il tutto si traduce in ottimizzazione di tempi e costi, oltre a una maggiore soddisfazione delle persone. In questo percorso per diventare una Società benefit, iniziato nel 2017, abbiamo definito i primi parametri per misurare concretamente l’impatto positivo sui progetti e sui servizi erogati: 2 interni e 6 esterni. I parametri interni prevedono che su tutti i progetti vengano condotti test di usabilità con utenti ipo-non vedenti e si adotti un linguaggio inclusivo, sia visivo (come le illustrazioni) che verbale, per rappresentare le pluralità. I 6 parametri esterni misurano il livello di accessibilità, impatto di inclusione, impatto sociale del servizio/prodotto, digitalizzazione (accesso per chiunque e da qualunque luogo a informazioni centralizzate)».

Abilitare un’innovazione guidata dall’etica, considerando anche persone e ambiente - essere accessibili, ad esempio, significa parlare a 3,1 milioni di persone disabili in Italia (il 5,2% della popolazione italiana) altrimenti escluse dalla fruizione di prodotti e servizi digitali -  oltre che generare un interessante ritorno sull’investimento significa anche giocare d’anticipo: nel 2019 il Parlamento europeo ha approvato l’“European Accessibility Act” e da giugno 2025 nessun prodotto o servizio non accessibile potrà essere immesso nel mercato.

Luca Scarpa, CFO, conclude:

«Pertanto l’obiettivo aziendale, ora, è diventare un’azienda 100% green entro il 2025, iniziando così un percorso che porterà Tangible ad allinearsi agli obiettivi europei e mondiali (55% entro il 2030 e 100% entro il 2050)».

Uno degli impegni volti ad applicare in primis su sé stessa i criteri etici oggetto di approfondimento con i suoi clienti.

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