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Democrazia o Econocrazia? L’Italia ha scelto la seconda


03/09/2021

di Andrea di Furia

Afflitta dal frastuono H24 della proclamata immortalità vaccinica - che ci distoglie dall’osservazione della realtà sociale complessiva, da decenni in crisi - l’Italia si sta avviando con il solito entusiastico eccesso di zelo che la caratterizza verso una trasformazione epocale: sta mettendo in naftalina i panni dell’ormai obsoleta Democrazia per indossare quelli della più giovanile Econocrazia.

Democrazia sta per “potere al Popolo” e in tutti i vari temi sociali coinvolge ancora direttamente l’uomo; Econocrazia sta per “potere all’Economia” e coinvolge l’uomo solo indirettamente, specie rispetto ai temi denaro e business.

Democrazia era un termine rispondente alla storica verità sociale al tempo degli abitanti di Atene, due millenni e mezzo fa, quando tutto il Popolo (Demos) riunito in assemblea sull’Acropoli partecipava al governo della Polis e decideva tutto: anche della Cultura e dell’Economia.

E anche allora era contrastata dall’Oligarchia, termine per significare “potere ai Pochi”. Contrasto che si è sempre risolto, in concreto, con la vittoria dei Pochi: degli Oligarchi o, come diciamo adesso, delle Élite.

Nel tempo il concetto di potere al Popolo è andato perdendo sempre più lo smalto del progresso fino a diventare decisamente negativo nella sua attuale, e corretta, accezione di Populismo.

Degenerazione inevitabile per tutte le categorie mentali con cui ci rapportiamo alla vita sociale: ciò che un tempo era un bene sociale (la Democrazia) diventa poi un male sociale (la Democrazia).

Però il termine Democrazia piace molto di più di Oligarchia, per cui anche gli astuti Oligarchi (il Pochi al potere, le Élite) si guardano bene dall’usarlo. Sanno benissimo che ormai Democrazia è solo una vuota etichetta, una menzogna brutta e cattiva, ma se ne servono per non essere disturbati nel loro ruolo di “manovratori”.

In realtà, oggi cos’è l’Italia? È diventata una Econocrazia, termine che vuol dire appunto “potere all’Economia”: dimensione sociale che ora decide anche per la Cultura e la Politica.

Non è più il Popolo il soggetto/oggetto della vita sociale: qui ancora l’uomo, e il rapporto umano in presenza, poteva accampare qualche diritto essendo il Popolo fatto di uomini.

Ora soggetto/oggetto della vita sociale diventa il Mercato che, grazie alle straordinarie conquiste della tecnoscienza, ora è persino on-line: spazio virtuale in cui il rapporto umano in presenza è stato eliminato.

Vale a dire che dalla sua posizione centrale il Popolo, e perciò l’uomo, è stato spostato nelle periferie della vita sociale: al centro sta l’Economia, il Mercato, i Pochi che posseggono il denaro.

Il cambiamento epocale non sta nelle parole Democrazia/Econocrazia. Sta nella diversa qualità sostanziale della struttura unidimensionale del sistema sociale che viene a configurarsi in concreto.

Vigendo la Democrazia, la dimensione Politica domina unilateralmente Cultura ed Economia: lo Stato diventa il contenitore di tutto ciò che è politico, culturale ed economico. Contenitore che - anno dopo anno, decennio dopo decennio, secolo dopo secolo – accatasta in sé rifiuti sociali come la burocrazia (potere ai funzionari statali), la corruzione delle cariche pubbliche, la partitocrazia (potere al Partito).

Visto storicamente lo Stato, in appena mezzo secolo di vita repubblicana, si rivela già essere diventato un bidone della spazzatura sociale indifferenziata in cui ogni iniziativa – ed è indifferente che il potere sia dato al Popolo o alle Élite, ai Pochi – degenera, si inquina e si corrompe.

Dal punto di vista sostanziale del sistema sociale, questo predominio incontrastato della dimensione Politica sulle altre due, l’abbiamo caratterizzato come: Società liquida politica. Dal punto di vista strutturale il sistema sociale si presenta nella sua forma unidimensionale: una delle tre dimensioni sociali domina sulle altre due, che subiscono di tutto.

Ma nel passaggio all’Econocrazia - diversamente da come credono i molti che illudendosi la preferiscono alla Democrazia (della quale conoscono perfettamente i secolari difetti, e se ne servono egregiamente per i propri utili scopi) - il punto di vista strutturale non cambia. Restiamo sempre nella sua forma unidimensionale: una dimensione sociale domina sulle altre due, che subiscono. La struttura del sistema, infatti, non è diventata bidimensionale o tridimensionale: le altre due forme strutturali alternative possibili.


Nell’Econocrazia che è diventata l’Italia (evidenza incontestabile dall’adesione all’Eurozona) è soltanto cambiato il punto di vista sostanziale del sistema sociale. E il nuovo predominio incontrastato della dimensione Economica sulle altre due l’abbiamo caratterizzato come: Società gassosa economica.

Qui però cambia il contenitore di tutto ciò che è economico, politico e culturale: ora è il Mercato il bidone di tutta la spazzatura sociale tridimensionale indifferenziata. Ma non è il Mercato nazionale o locale quello di cui stiamo parlando, bensì il Mercato globale: planetario!

Mercato che non ha però smaltito i rifiuti sociali (partitismo, corruzione, burocrazia) già accatastati nel bidone della spazzatura sociale Stato, se non nel pensiero sociale debole e mutilato di chi lo preferisce all'altro.

Non solo li ha recepiti in toto, in più ne ha inseriti anche altri propri: superstizione feticistica neoliberista, ideologia monopolistica, tecnoscienza manipolativa (Internet of bodies e Capitalismo della sorveglianza).

Dunque, anche l’Italia - dopo gli Stati Uniti d’America, il Regno Unito inglese, e l’Unione Europea – è diventata una Econocrazia, e sono tanti i sintomi che denunciano il passaggio dalla Società liquida politica (Democrazia) alla Società gassosa economica (Econocrazia).

Al potere non ci sono più le Élite politiche, ma Élite economiche. Mario Draghi, non casualmente ex-Governatore della Banca Centrale Europea, è ora saldamente Presidente del Consiglio dei Ministri: ha in mano il potere esecutivo che governa l’Italia, ormai solo ex-Stato sovrano.

E non è il solo: pensiamo ad altre Élite economiche come Carlo Azelio Ciampi (Presidente della Repubblica ed ex-Governatore della Banca d’Italia) o Mario Monti (nella stessa carica di Draghi 10 anni fa al tempo dello Spread) come Draghi cooptato al potere: non eletto da nessuno.

Altro sintomo è appunto l’allergia alle elezioni, sempre rimandate con la giustificazione dell’emergenza: con Monti era il debito pubblico, con Draghi è l’emergenza sanitaria e il conseguente rilancio dell’economia.

Altro sintomo è il comportamento dello Stato: nel suo bidone della spazzatura sociale faceva il bello e il cattivo tempo nei confronti dei suoi sudditi, del Popolo. Nel tempo in cui l’Italia è stata una Società liquida politica già non si poteva parlare più di Democrazia, bensì di Statocrazia (potere allo stato, ovvero alle Élite politiche). Il comportamento dello Stato, in questi ultimi 70 anni, è diventato sempre più dittatoriale, iper-regolatorio, verso il Popolo, cui tocca subire l’ipertrofica pressione burocratica.

Oppressione maniacale in crescita, negli ultimi anni: pensiamo ai ca. 400.000 esodati della legge Monti-Fornero; alla burocrazia ad orologeria degli “aiuti” ai Terremotati del 2016 che ancora non hanno una casa e vivono a lato delle macerie; alle leggi del Terzo settore per “aiutare” il volontariato ma che contengono tutti gli stimoli possibili a disgustare i volontari.

E nella Società gassosa economica? Se prima, con buonissima ragione, potevamo parlare di sadico “fuoco amico” dello Stato nei confronti del Popolo dei sudditi, ora lo Stato si presenta in fase bipolare: sempre sadico stalker nei confronti dei Sudditi oppressi (è ai Politici che le Élite economiche oggi fanno fare la parte dei cattivi e le brutte figure), ma decisamente infoiato masochista nei confronti delle lobby economiche planetarie.

Compreso lo scenario, va detto sùbito che il contrasto millenario tra Élite e masse può solo essere aggravato nella Società gassosa economica: l’oppressione non può che aumentare più velocemente.

L’attuale situazione sanitaria dimostra che si sta facendo molto di più che contrastare un’epidemia: ed è inevitabile nel bidone della spazzatura sociale unico, il Mercato globale. Finché si fa la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale in un unico cassonetto (che sia lo Stato o il Mercato non cambia nulla) ogni spinta di una dimensione sociale comporta una reazione uguale e contraria nelle altre due fino a ottenere il risultato contrario secondo la legge di Gravità sociale che abbiamo varie volte illustrato.

E anche nel caso di ogni singola iniziativa sociale è indifferente che sia culturale-sanitaria come quella anticovid; giuridico-statale come le continue riforme del lavoro a svantaggio dei Lavoratori; o economico-finanziarie come il Recovery Fund da cui ci si aspetta miracoli improbabili per il rilancio dell’economia nazionale


Esaminando le attuali misure sanitarie - essendo dominante la dimensione economica, ed essendo ora il Mercato quel bidone della spazzatura sociale indifferenziata in cui tutto il sociale tridimensionale fermenta, si inquina reciprocamente e diventa inevitabilmente tossico - dopo le prime esemplari intenzioni salutistiche stanno debordando gli aspetti commerciali puri e duri:

  1. a cominciare dal business ovvio dei vaccini, per il quale non contenti di aver colonizzato lo spazio planetario ci si è già mossi in ambito temporale per somministrarlo obbligatoriamente dalla culla alla bara
  2. poi c’è il business ospedaliero dei recoveri-covid (dieci volte più remunerativi del cancro) che ha aiutato i bilanci delle varie Aziende-Ospedaliere in affanno;
  3. poi c’è il business delle mascherine chirurgiche (imponendole quasi ovunque) che hanno aumentato l’inquinante devastazione planetaria;
  4. poi c’è il business della comunicazione governativa H24 sull’emergenza che ha entusiasmato tutti i media, specie quelli cartacei in decennale crisi pubblicitaria a causa della concorrenza del web;
  5. poi il business dei controlli informatici, vedi il ad esempio il green pass che adesso è posizionato nello smartphone, ma presto verrà alloggiato sottocute con un microchip pieno di tante informazioni nostre: necessarie al nuovo corso di quella vita sociale da androidi ipercontrollati dalle Élite dominanti che da anni si magnifica, negli incontri scientifici e nei Pensatoi cosiddetti "liberal", per le future generazioni.

 

Il problema concreto su cui soffermare la nostra distratta attenzione, tuttavia, non sono le singole azioni sostanziali (settoriali/dimensionali), bensì è la struttura complessiva del sistema sociale che se è unidimensionale resta comunque antisociale! Società umana o solida o liquida o gassosa utile alle Élite della dimensione predominante sulle altre due (Élite o culturali o politiche o economiche) ma sempre e comunque svantaggiosa per i singoli Individui che, se protestano come massa, vengo ulteriormente oppressi.

Come ci si può tranquillamente aspettare che accada nei prossimi mesi, nei prossimi anni, se la struttura del sistema permane sempre unidimensionale.

Serve invece un cambiamento strutturale del sistema sociale: che deve diventare a struttura tridimensionale. Ossia, tutte e tre le dimensioni sociali hanno finalmente un loro ambito specifico per funzione in cui nessun’altra dimensione interviene: la Scuola per la dimensione Cultura raccoglie tutto ciò che è educazione/formazione della Persona singola; lo Stato per la dimensione Politica raccoglie tutto ciò che è applicazione dei diritti e dei doveri nella Comunità; e il Mercato per la dimensione Economia raccoglie tutto ciò che è circolazione di merci e servizi sul Territorio-ambiente.

Dunque, servono 3 bidoni della spazzatura sociale (Scuola, Stato, Mercato) per fare la raccolta differenziata del sociale economico, politico e culturale e, finalmente, cominciare a smaltire tutti quei rifiuti sociali che rendono antisociale e invivibile la moderna Civiltà occidentale, sempre più in autoritario declino.

Nella Società calorica tridimensionale equilibrata cessano i conflitti interdimensionali per conquistare il proprio spazio! Ora lo spazio dedicato per ciascuna dimensione c’è: può iniziare la fase della sinergia sociale interdimensionale. Ora l’uomo può ridiventare centro di gravità permanente dell’intero sistema:

  1. nella dimensione culturale che per oggetto ha la Persona singola, ma solo in questa dimensione, le Élite culturali in quanto Élite morali sono pienamente giustificate;
  2. nella dimensione politica che per oggetto ha la Comunità (non il singolo Cittadino!) si può finalmente superare l’antistorico conflitto (Élite contro Masse) tra le classi sociali;
  3. nella dimensione economica che ha per oggetto il Territorio-ambiente può attuarsi quella Fraternità economica, già naturalmente presente nella divisione del lavoro, capace di superare l’antieconomicità dell’attuale superstizione elitaria neoliberista che ha portato alla devastazione planetaria di cui, a parole, le stesse Élite spudoratamente si lamentano: come se non fosse dipeso al 90% dalle loro azioni e omissioni questa preoccupante situazione.

 

Urge passare alla Società calorica tridimensionale: l’unica strutturazione armonica del sistema sociale (quella bidimensionale è conflittuale, quella unidimensionale è dispotica) che, portando equilibrio sinergico tra le tre dimensioni, può nuovamente aprire ai nostri occhi una sana prospettiva di futuro percorribile per la nostra e le prossime generazioni.

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