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Cambiano i concetti sociali quando cambia la struttura del sistema?


27/02/2023

di Andrea di Furia

Raramente ci si fa questa domanda, perché ci fa entrare in una sfera di incertezze che mette in discussione tutte le certezze sociali fin qui acquisite. Se osserviamo, conosciamo tutte le risposte (cosa è buono, cosa è cattivo; cosa è giusto, cosa è criminale; cosa è utile, cosa è inutile) a tutte le domande sociali possibili e per tutte le tipologie umane esistenti (Spiritualisti e Materialisti nella dimensione Cultura; Riformisti e Conservatori nella dimensione Politica; Speculatori predatori e Consumatori informati nella dimensione Economia).

Tutte queste certezze, però, si riferiscono ad una sola faccia della medaglia sociale complessiva: la faccia “del contenuto sostanziale” (tutto ciò che è Economia, Politica e Cultura), ma non si riferiscono affatto all’altra faccia del sociale complessivo, che è quella “del contenitore strutturale” (l’architettura di sistema UNIdimensionale parassitaria, Bidimensionale conflittuale, TRIdimensionale sinergica).

Proprio qui sta il problema: dal punto di vista strutturale… cambiano tutte le domande sociali! Dunque non sono più adeguate le risposte ai problemi sociali che stiamo dando dalla Rivoluzione Francese in poi.

Perché Liberté, Égalité, Fraternité sono diventati vuoti slogan, solo elettorali o bellici o sanitari? Perché richiedono risposte “strutturali” (dunque provenienti dalla conoscenza dell’Architettura del sistema UNIdimensionale, BIdimensionale, TRIdimensionale) mentre hanno ricevuto solo risposte “sostanziali” (economiche, politiche e culturali): ossia non risposte “concrete”, ma solo astratte chiacchiere (elettorali, belliche, sanitarie ecc).

Rendiamo ora più comprensibile la differenza tra una risposta meramente sostanziale (a qualsiasi problema sociale attuale e futuro) e una risposta strutturale (che riguarda l’architettura contenitrice del sistema).

Pensiamo di andare a vivere in un appartamento: la risposta sostanziale riguarda i contenuti interni (mobili, arredi, impiantistica e funzionalità); la risposta architettonica riguarda il contenitore esterno (stanze, pareti, tetto). Poiché diamo solo una risposta sostanziale ai problemi sociali, è evidente che ci stiamo occupando con impegno, e profusione di tempo e soldi, solo relativamente a “mobili, arredi, impiantistica e funzionalità”… senza minimamente curarci delle misure dell’appartamento .

Non ci stiamo per nulla occupando del layout, della pianta architetturale: è come progettare un impianto lungo 30 metri per convogliare l’acqua dalla caldaia in cucina alla doccia in bagno, ma l’architettura dell’ambiente in cui va fatto quell’impianto ha bisogno di una lunghezza di 90 metri. Risultato: appartamento allagato.

Ma non si potevano prendere meglio le misure delle distanze? No, perché mentre si progettano i contenuti sociali (lavoro, tasse ecc.) non si guarda mai al contenitore del sistema (l'architettura sistemica). Non se ne conosce neppure la terminologia adeguata, che è: sistema UNIdimensionale parassitario, sistema Bidimensionale conflittuale, sistema TRIdimensionale sinergico.

Questo spiega i continui insuccessi di chi si occupa del sociale: dal riformista dilettante che lo pensa a suo uso e consumo, al professionista che scientificamente progetta le sue soluzioni per i contenuti sostanziali sociali… senza mai guardare all’architettura del contenitore-sistema in cui quelle soluzioni saranno poi posizionate.

Quindi, mentre ci si aspetta che Tizio o Caio o Sempronio, o un Partito, o un pool di Speculatori o di Banche centrali risolvano i problemi sociali… in realtà scopriamo che li aggravano. Più sono altisonanti le soluzioni (ad esempio il Gran Reset del Word Economic Forum) più grave sarà il danno che ne avremo.

Immaginate una cucina che deve cucinare per tutta l’Umanità (le misure delle enormi ambizioni del WEF sono queste), ma che è grande solo quanto la pianta della sede del WEF: poche centinaia di mq. E’ evidente che farci stare dentro l’immensa cucina progettata per tutta l’Umanità comporta due possibili soluzioni: o forzarne l’introduzione col tagliarne la maggior parte (il solito spreco di danaro e di energie) rendendola così inutile allo scopo previsto, oppure agire sull’Umanità riducendone vigorosamente il numero.

La seconda ipotesi trova maggior credito da parecchi decenni in vari organismi riformisti e conservatori, ed è sposata in pieno dal cosiddetto Trash-umanesimo: quel transumanesimo pseudoscientifico che oltre al macello-marketing dei VGM (vaccini geneticamente modificanti) dalla culla alla bara ora punta aggressivamente - vedi approvazione UE, tanto per restare nell’ambito di quella che neolinguisticamente ci raccontano essere “casa nostra”, mentre è “cosa loro” - ad inserire nell’alimentazione (naturalmente con ottime motivazioni ecologiche di copertura) farine da insetti cui è scientificamente possibile aggiungere qualsiasi cosa (l’essenziale è invisibile agli occhi, ma non alla ricerca tecnoscientifica) senza che il consumatore finale se ne accorga.

Ora, secondo la visione sostanziale sociale, lo sterminio dell’Umanità è una cosa non etica, non giusta, non opportuna? Certamente. E’ un atto criminale. E questa è la risposta acquisita da tutti, dal punto di vista sostanziale sociale umano.

Pensare di additare qualcuno (individuo, organizzazione, governo, associazione, pensatoio, organismo internazionale ecc.) per avere l’obiettivo minimo di sterilizzare buona parte dell’Umanità, come soluzione neoliberista al problema economico del Pianeta finito, è ritenuto da tutti ovviamente una fake news.


Fake news dal punto di vista “sostanziale” sociale, abbiamo detto. Ma dal punto di vista “strutturale” sociale? Nell’UNIdimensione parassitaria gassosa antisociale... l’Economia conta più dell’Umanità.

Ecco che da quest’altro punto di vista, la risposta “la sterilizzazione dell’Umanità tramite vaccini e alimentazione è una fake news” non è più adeguata… perché dal punto di vista strutturale dell’architettura sociale di sistema attuale (la Società gassosa a predazione economica) l’Umanità non conta nulla e infatti, per chi ha orecchie per intendere, non è palesemente “azionista” di nulla.

Tra le tre possibilità di architettura del sistema sociale (UNIdimensionale, Bidimensionale, TRIdimensionale) ad oggi possiamo vedere storicamente e geograficamente “persistente” (esistente in modo stabile) solo l’architettura UNIdimensionale parassitaria: che è antisociale in quanto favorisce una sola delle tre dimensioni sociali a discapito delle altre due, che ne divengono l’involontario trampolino di lancio.

In Europa abbiamo avuto la Società solida ecclesiale romana (UNIdimensione culturale) nel medio-evo; poi la Società liquida (UNIdimensione politica) dalla Rivoluzione francese; infine, ora, la Società gassosa (UNIidmensione economica) dalla Seconda guerra mondiale in poi.

E per ognuna di queste strutture parassitarie di sistema il concetto di crimine è diverso: nella Società solida è ciò che va contro l’etica culturale dominante (quindi anche la Politica e l’Economia possono essere dei crimini); nella Società liquida è ciò che va contro l’ideologia politica dominante (quindi anche l’Economia e la Cultura possono essere dei crimini); nella Società gassosa è ciò che va contro all’utilità economica dominante (quindi anche la Cultura e la Politica possono essere dei crimini).

L’architettura antisociale UNIdimensionale parassitaria “gassosa economica”, poi, complica le cose nel suo cassonetto dell’indifferenziata sociale: nel Mercato, infatti, elementi culturali, politici ed economici si mescolano vorticosamente giorno dopo giorno, anno dopo anno decennio dopo decennio, rendendo criminale quello che invece dovrebbe essere fraterno, giusto e libero.

Pensiamo al problema ambientale, la cui causa industriale è conosciuta sin dagli anni 40 del secolo scorso, e ripercorriamo la criminalizzazione (organizzata da Società economiche, Associazioni e Governi) di chiunque abbia parlato da allora della necessità urgente di far cambiare rotta all’Economia dal 1950 ad oggi.

Nella Società gassosa economica odierna (che vampirizza Cultura e Politica, soggiogandole ai propri obiettivi speculativi), fino al 2000 parlare di voler risanare l’Ambiente è stato visto come un crimine contro l’Economia parassitaria dominante. L’equazione meno Economia neoliberista malsana = più Ambiente planetario sano è ancor oggi nelle Università, nei Parlamenti, nelle Borse valori mondiali… un reato “capitale” di lesa maestà.

Per ostacolare qualsiasi provvedimento possibile regolatore di questa antieconomia dominante in senso ambientale, si è agito attraverso emergenze planetarie: quella bellica (2014-Guerra d’Ucraina), quella sanitaria (2019-Sars-Cov-2), quella energetica (2022-speculazione borsistica).

Oggi nessuno sente più parlare di una priorità-Ambiente, salvo le solite vuote chiacchiere elettorali che rimandano a quando i buoi ambientali saranno scappati dal recinto dell’OMS che ci vuole ipervaccinati per aiutare la crescita economica; scappati dal recinto della Nato che si vuole pappare l’Ucraina per impedire la nascita di un’Europa indipendente e seria, finalmente comprendente la Russia; scappati dal recinto della Borsa valori energetica che gioca sulle disgrazie che apporta alle Popolazioni con le sue libidinose speculazioni.


Ecco: il contenitore-recinto, il sistema, è il problema! Non sono più un problema i buoi-contenuti: Persona-Cultura, Comunità-Politica, Ambiente-Economia.

Il vero problema sociale attuale è il recinto, è il sistema-contenitore delle varie problematiche sociali: architettura di sistema che per lasciare libera la Persona nella dimensione culturale, per rendere la Comunità equanime nella dimensione Politica e fraterno l’Ambiente planetario nella dimensione Economia… deve essere TRdimensionale sociale (non UNIdimensionale antisociale) e fare la raccolta differenziata del sociale economico, politico, culturale.

Alludendo al passaggio a cavallo del terzo millennio dalla Società liquida politica (in cui tutte le risposte erano centrate sulla giustizia statale) alla Società gassosa economica (in cui tutte le risposte sono centrate sulla speculazione finanziaria), dicevamo che erano cambiate tutte le domande sociali.

L’unilateralità (o economica, o politica o culturale) delle risposte sociali fin qui date non è più adeguata alla realtà sociale di adesso. Ora serve una pluralità tridimensionale di risposte sociali che per forza finiscono per contrastare il pensiero unico finanziario neoliberista: dogmatica unilateralità favoritissima dall’attuale architettura di sistema “UNIdimensionale parassitaria gassosa”.

Ad esempio, serve un capitalismo diverso: fraterno, non più predatorio. Capitalismo fraterno che, lo abbiamo mostrato nel nostro ultimo saggio, se vuole diventare realtà concreta deve avere in esclusiva la propria dimensione Economia nel suo contenitore specifico Mercato, senza subire intromissioni inquinanti di Cultura o Politica.

Economia messa in mano non a Politici di professione né a Professori economisti, che la vivono astrattamente, bensì a chi la vive concretamente e la conosce meglio: Produttori, Distributori, Consumatori che condividono assieme un'unica Associazione economica (non divisi, come ora, in tre associazioni separate per categoria e conflittuali).

E l’unica architettura di sistema che garantisce la sana autonomia funzionale dell’Economia, garantendo contemporaneamente lo stesso trattamento in esclusiva a Cultura (nel suo contenitore funzionale Scuola) e Politica (nel suo contenitore funzionale Stato), è quella abbiamo chiamato Società calorica tridimensionale sinergica: l’unica architettura strutturale, l’unico contenitore-sistema in cui trovare ed esercitare le risposte sociali di cui abbiamo bisogno ora a inizio terzo millennio.

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