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Cosa trasforma una possibile Civiltà creativa in un’Inciviltà distruttiva?


12/03/2023

di Andrea di Furia

Dall’epoca dei Comuni in avanti (Rinascimento, riscoperta delle Americhe, Secolo dei Lumi) fino alla Rivoluzione francese si potrebbe dire che c’erano tutti i sintomi dell’apparire di una nuova epoca di Civiltà creativa, capace di portare avanti l’evoluzione dell’Umanità intera.

Eppure, a distanza di poco più di 2 secoli, scopriamo di vivere in una Inciviltà distruttiva: non solo dal punto di vista militare-politico (Pensiero unico ideologico imperialista, d’Occidente e d’Oriente), ma anche culturale-scientifico (Pensiero unico quantitativo fenomenico) e pure finanziario-predatorio (Pensiero unico neoliberista illusorio).

Cosa ha trasformato una potenziale Civiltà creativa… in un’Inciviltà distruttiva? Da quanto si può osservare, è il Pensiero unico che ha trasformato la potenziale Civiltà nascente nell’attuale Inciviltà: il suo esatto contrario.

Se procediamo nell’osservazione del Pensiero unico, vediamo che l’origine dei tre tipi di Pensiero unico osservato è quello scientifico concettuale astratto che si è sviluppato anteriormente alla Rivoluzione francese nella dimensione culturale.

Pensiero scientifico che invade prima la dimensione politica e unilateralizza, nella forma imperialista, le varie ideologie fino a produrre il Pensiero unico ideologico dei 3 partiti-Stato della prima metà del ‘900: Comunismo, Fascismo e Nazismo; e dopo invade la dimensione economica stravolgendo gli orientamenti economici nel Pensiero unico neoliberista: vera e propria antieconomia spacciata per quello che non è, e mai sarà, nella realtà economica.

Dunque, la causa della trasformazione da Civiltà Occidentale creativa a Inciviltà Occidentale distruttiva - ovvero capace solo di produrre anticultura, antipolitica e antieconomia – è inquadrabile nel pensiero scientifico concettuale astratto, capace solo di cogliere peso, numero e misura del fenomeno osservato.

Pensiero solo quantitativo che già all’origine manca della qualità creativa, pensiero scientifico che pur avendo tratto la propria origine dall’Umanesimo ora si crogiola nella libidine (assai poco scientifica) di essere stato capace di produrre il TRASH-umanesimo.

Naturalmente, per imporre la spazzatura-uomo l’ideale del TRASH-umanesimo viene edulcorato e travestito neolinguisticamente come il sacro vaccino per la salute eterna e l’immortalità, ma il quadro immaginativo sottostante il concetto astratto, cui i potenti TRASH-umanisti fanno riferimento, non è l’Ospedale ma l’Officina dei ricambi automobilistici.

Abbiamo così concepito l’umanesimo spazzatura (TRASH), in cui l’uomo (femmina e maschio) viene equiparato al Transformer: il supergadget tecnologico dei cartoni animati, l’ominide cybermetallico capace di trasformarsi in autocarro, aereo e sommergibile. Che meraviglia!

Dicevamo neolinguisticamente, perché mai termine fu più corretto: infatti ogni terminologia neolinguistica… mente. Mente sapendo di mentire: come ci ha insegnato l’autore di 1984, George Orwell, esponente di spicco del “fabianesimo” oggi al potere nel mondo, i cui adepti e testimonial diventano con sorprendente frequenza ministri (es. Roberto Speranza) o premier (Mario Draghi, Tony Blair ecc.) in momenti chiave per far avanzare il TRASH-umanesimo nella Cultura, nella Politica, nell’Economia.

Pensiamo ad esempio che, neolinguisticamente, “guerra è pace” e così possiamo capire le azioni di peace keeping che sono l’attuale perfetta interpretazione di questa menzogna, dato che la terminologia neolinguistica… mente, sempre.

Dunque “guerra è guerra”, non pace! Qui l’elemento morale esiste e ha chiara la realtà della guerra.

Se invece “guerra è pace”, ecco che si evidenza la mancanza dell’elemento morale al TRASH-umanista cui non interessa che quello che afferma, e afferma quello che più gli piace… anche se è mortale per gli altri.

Ciò che si evidenzia ulteriormente nel pensiero unico scientifico è che manca il Soggetto autocosciente e responsabile. Questo avviene perché lo scienziato moderno è “catturato dal fenomeno”, dimenticando di essere lui a osservarlo e, con ciò, a porlo in essere.

Perciò, per continuare a pensare non si rivolge al se stesso che ha eliminato come un optional inutile, bensì ha bisogno di ulteriori fenomeni per continuare a pensare e così distrugge la realtà in coriandoli sempre più fini: pensiamo alla cosiddetta “particella di dio”, al Bosone di Higgins che, ipotizzato nel sub-umano, è quanto più lontano ci possa essere da Dio; o al problema del lavoro sempre più scarso, che è un prodotto diretto dello sviluppo della stupefacente tecnoscienza moderna.


Comprendere la relazione tra disoccupazione e tecnoscienza, però, richiede al pensiero scientifico l’inversione della direzione: non si deve coriandolizzare, ma assemblare la realtà sociale; non triturare il fenomeno, ma allargare lo sguardo scientifico all’ambiente in cui quel fenomeno si innesta; non fermarsi alla quantità statistica, ma amplificarsi alla qualità essenziale; non restare fuori dal fenomeno osservato, ma entrarvi dentro.

Cosicché - bisognoso continuamente di ulteriori fenomeni per avere pensieri, deificando il fenomeno (per cui, nel caso dei vaccini, chiede ridicolmente avere idolatrica fede al totem della Scienza), incapace di riconoscere ciò che egli vi immette come Soggetto e quindi incapace di controllare il senso ultimo delle cose che osserva - lo scienziato moderno non può avere rapporto morale con ciò che egli produce come Civiltà tecnologica: che in tal modo diventa distruttiva e antisociale, soprattutto quando neolinguisticamente viene dichiarata sociale e soccorrevole.

E la realtà osservata, conferma questo stato di cose? Sì.

Pensiamo agli scienziati della Pfizer: contrariamente a quanto dichiarato ai media di tutto il mondo, al Parlamento europeo è stato dichiarato che i vaccini non erano mai stati testati... perché bisognava andare alla velocità della scienza.

Comportamento immorale, oltre che illegale e antieconomico: vera e propria spazzatura sociale tossica, perché prima ancora di metterlo in commercio questi TRASH-scienziati hanno prima detto, mentendo, che il vaccino era stato testato (senza verifica) poi, sempre mentendo, che era innocuo (senza verifica).

Sapendo di mentire, e che la menzogna avrebbe comportato richiesta di danni una volta portata alla luce, hanno imposto agli Stati dei contratti in cui venivano assolti a priori da qualsiasi responsabilità di effetti dannosi diretti e collaterali ai sudditi obbligati a vaccinarsi dai Governi.

Anche i ministri degli Stati sapevano che lo slogan “salute pubblica”, in questo caso, era un’evidente menzogna.

Perciò anche loro, per non pagare dazio, si sono inventati il “consenso informato”: il quale non è altro che un escamotage legale per non essere giuridicamente perseguitati, visto che l’informazione corretta (questi vaccini non sono stati testati, c’è la probabilità altissima di effetti collaterali inaspettati e gravissimi anche per le future generazioni) non è stata mai data ai fiduciosi utenti finali.

A meno che non si possa considerare tale l’invito ad “avere fede” non nella religione, ma in una scienza che non fa quello per cui è nata: verificare se l’ipotesi pensata sia reale alla prova dei fatti.

Se poi compariamo la perfetta tempistica logistica e l’accordo totale immediato dei Governi dei vari Paesi mondiali, dei produttori di vaccini e dei media su come comportarsi con la vaccinazione della popolazione mondiale… se compariamo tutto ciò con i litigi, i rimandi, i distinguo, i disaccordi, l’agire sparpagliati ognuno con un suo obiettivo diverso dall’altro dei Paesi aderenti all’Unione Europea su temi da condividere, come ad esempio cosa fare con le migrazioni in atto… ecco che ci accorgiamo del doppio binario decisionale:

  1. quando i soggetti decisori sono politicamente i Governi dei Paesi (vedi UE) è il caos totale e tutto viene ritardato,
  2. quando i soggetti decisori sono economicamente i Privati (vedi Bill Gates, primo finanziatore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) è totale e immediato l’accordo di ignorare ad esempio il principio di precauzione: altra espressione del pensiero unico.

Così, di pensiero unico culturale in pensiero unico politico in pensiero unico economico, il progresso sociale da Civiltà a Inciviltà è garantito.

Progresso? Certo! Neolinguisticamente tutto il male sociale diventa ecumenico bene. Così come “guerra è pace” e “malattia è salute”, allo stesso modo “regresso è progresso” e “Inciviltà è Civiltà”. Non fa una piega.

(riproduzione riservata)