Il Naufragio del mini Titanic
La prestigiosa imbarcazione non è affondata per un iceberg, ma per un hard disk costudito nella sua cassaforte contenenti dati super segreti di Mosca e Pechino e la procura ordina una sorveglianza sottomarina
30/09/2024
di Roberto Pinzi
Il naufragio in Sicilia del mini Titanic “Bàyesian” sembra che non sia avvenuto per un temporale marino, ma per le necessità dello spionaggio internazionale.
Che ci siano delle colpe da parte del personale di bordo in merito all’affondamento è una certezza che difficilmente può essere attribuita all’inesperienza, perché il comandate dello yacht era esperto alla pari di quello del Titanic e confermata questa verità, i dubbi che nascono attorno a questo strano naufragio possono essere tutti veri.
Nell’affondamento sono morti Mike Lynch, imprenditore britannico magnate della crittografia e dell’intelligenza artificiale, sua figlia Hannah, il presidente di Morgan Stanley International, Johnathan Bloomer e altre 5 persone.
Sembra che Lynch, dopo aver fondato una società informatica e venduta nel 2011 a Hewlett Packard, nel 2013 ha finanziato la società Darktrace, dove facevano parte ex-pezzi grossi dell’intelligence angloamericana, in particolare l’ex-capo del controspionaggio inglese M25 Johnathan Evans, in carica dal 2007 al 2013 e l’ex-funzionario della CIA Alan Wabe.
In pratica, il “Mini Titanic” aveva a bordo persone molto importanti del controspionaggio e per la dimenticanza da parte dell’equipaggio di non aver chiuso un portellone dello yacht durante la tempesta che lo ha fatto inclinare contribuendo al suo affondamento, nascono parecchi dubbi perché sembra che Lynch avesse a bordo due hard disk che contenevano avanzatissimi algoritmi crittografici, codici di accesso e altri dati segreti, relativi al fatto che la Darktrace offriva della consulenza ai servizi segreti di USA, Gran Bretagna e Israele.
In seguito la società nel 2024 fu venduta al fondo americano Thoma Bravo di Chicago per 5,3miliardi di dollari.
Il relitto come il Titanic giace a circa 50 metri di profondità e sembra che sia controllato da sommozzatori per non permettere a nessuno di avvicinarsi alla cassaforte a tenuta stagna “al riparo dall’acqua”, per evitare che qualche sommozzatore al servizio di Cina e Russia, arrivino alla cassaforte per sottrarre gli hard disk.
Questo comportamento fa nascere il sospetto che il personale di bordo sia stato comprato proprio per farlo affondare e sottrarre i segreti contenuti nella cassaforte blindata.
Un responsabile della protezione Civile siciliana ha detto ad una rete televisiva americana che il relitto sarà strettamente sorvegliato fin che non verrà riportato alla luce.
In sostanza la società proprietaria degli hard disk sembra che abbia intercettato il traffico di dati attraverso via etere, cavi sottomarini, internet e telefonici.
Insomma, sembra che il controspionaggio ci sia dentro fino al collo in questo naufragio e quando lo yacht verrà ripescato si vedrà cosa verrà fuori dalla sua cassaforte…
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