L’Italia cresce senza sosta
Nel 2023 dimostreremo che con il ritorno del sovranismo la nostra crescita è inarrestabile
22/05/2023
di Filippo Righi

Secondo il commissario Ue, l’Italia è il Paese dell’Unione che cresce più di tutti distaccando Germania e Francia.
Se le stime verranno confermate ci saranno ulteriori spazi di bilancio a disposizione per il taglio delle tasse volute dalla Meloni.
La crescita non serve solo a far tornare i conti dello Stato, è anche il segnale di una economia che tira, soprattutto nel settore del lusso, dove il Made in Italy ha il 60% del mercato mondiale.
Ricchezza e occupazione sono le leve per tornare alla realizzazione della famiglia e al ritorno delle nascite fondamentali per il ricambio generazionale.
La tenacia delle nostre imprese che crescono maggiormente quando le situazioni sono difficili, dimostra che i nostri condottieri non mollano mai e piaccia o non piaccia, il nostro tessuto produttivo ha una forte considerazione di se stesso, perché giornalmente è abituato a subire dei torti e, per non morire, si è creato una corazza contro le disgrazie talmente leggera, che lo fa correre in sicurezza.
Carlo Messina, da Londra, ha affermato che l’Italia entro dicembre potrebbe migliorare la sua crescita e questa possibilità è molto concreta.
Le stime di Bruxelles sono il frutto di una sostanziale revisione dei numeri forniti lo scorso febbraio, quando la crescita italiana per il 2023 era data allo 0,8%.
Se il nuovo livello del Pil si attesta sopra la media dell’eurozona, anche in questo caso rivista al rialzo all’1,1% sta diventando considerevole la distanza con Francia all’0,2% e la Germania all’0,7%.
Quello che tutti faticano a comprendere sono le qualità dell’Italia che attraverso la leva sovranista è l’unico Paese in Europa che possiede ancora un tessuto imprenditoriale altamente specializzato con in tasca la “Laurea del saper Fare” e questo valore aggiunto è quello che fa la differenza.
Purtroppo, il nostro debito pubblico è balzato a 2.789 miliardi, e non poteva essere diversamente, perché non avendo la sovranità monetaria, il debito si contrae solo con l’aumento del Pil che attraverso la globalizzazione bloccava la crescita, perché l’aumento delle esportazioni veniva eroso dal calo interno dei consumi e ora finalmente la gara si farà solo sulla qualità dei prodotti.
L’unica nota dolente è la crescita del nostro debito, ma con lui è cresciuto anche il risparmio privato e l’Italia resta l’Unico Paese europeo che può pagare il proprio deficit 4 volte.
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