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Quer pasticciaccio brutto de via... Sinistrana

Sanno tutto, ma non capiscono niente della realtà sociale concreta


01/07/2018

di Andrea di Furia

Se qualcuno ha letto non superficialmente, sul Corriere della Sera di mercoledì 27 giugno scorso, i suggerimenti di Ernesto Galli della Loggia nel suo La sinistra vada oltre La sinistra, ha avuto senza dubbio due vantaggi, ma anche una delusione.

I due vantaggi stanno nell’analisi di base di quel “pasticciaccio brutto” che, nel tempo, è diventata la Sinistra italiana flirtando con gli establishment nazionali ed esteri; e nel 90% di proposte condivisibili per il bene suo e del nostro martoriato Paese.

La delusione riguarda il sorprendente persistere - anche nei migliori commentatori italiani, come è Galli della Loggia - dell’assolutamente scarsa considerazione circa l’importanza della realtà strutturale “concreta” del nostro (e altrui) sistema sociale. Sintetizzo in modo apparentemente paradossale: si accorgono di tutto, sanno tutto… ma non capiscono niente!

Ignoranza della concreta realtà strutturale del sistema sociale che a livello individuale comporta un prezzo pesante: la mancanza di una chiara visone del futuro prossimo e la conseguente depressione animica che traspare anche da chi, come Galli Della Loggia, vorrebbe aiutare ma non riesce a liberarsi dal vortice abissale delle cose che nel sociale complessivo (culturale-politico-economico) non funzionano e non vanno come dovrebbero.

Così che non vede la “struttura” sottostante del sistema, ormai “disordinatrice” e amplificatrice di quel vortice antisociale, e perciò finisce per non capire nulla: attribuendo a componenti del vortice quello che avrebbe dovuto attribuire invece alla sua complessiva “struttura”.

È per esempio il caso del suo richiamo al Cristianesimo nel primo punto del suo decalogo per risanare e reinterpretare una Sinistra non più codina e bacchettona ma all’altezza di questi tempi. Lo riportiamo per esteso.

 


Ernesto Galli della Loggia: «E consapevole di correre anch’io un rischio, uscendo dal vago mi avventuro a mettere nero su bianco come secondo me dovrebbe più o meno essere il partito della nuova opposizione di domani, lontano parente del Pd di oggi:

1) sentirsi (e magari anche dirsi) culturalmente cristiano. Per ridare senso alla politica c’è bisogno di un’ispirazione alta e forte che oggi però non può venire da dottrine e valori esclusivamente politici. La «democrazia benevola» che vogliamo non è quella né di Pericle né di Cicerone: deve ad essi cose anche importanti ma è nata qui in Occidente, dallo spirito delle Sacre Scritture rese universali dal Cristianesimo. E alla fine, come ha ben detto Massimo Cacciari, solo il Cristianesimo può tenere a bada i demoni della scienza, dell’economia e della tecnica riuniti assieme che incombono sul nostro futuro; e in generale, direi, anche quelli di ogni potere che si pretenda assoluto. Mi sembrano cose di una certa importanza».

Sul punto dell’“accorgersi e sapere tutto” come si potrebbe non essere d’accordo, ma sul punto del “capire la realtà concreta del sistema sociale”? Qui siamo purtroppo, come vedremo, al vuoto pneumatico. Non si capisce ancora che la realtà concreta rigetterà questo, come gli altri suggerimenti condivisibili, esattamente così come l'organismo umano rigetta corpi estranei.

E tuttavia questo atteggiamento è comprensibile, in quanto Ernesto Galli della Loggia - come Massimo Cacciari e tantissimi altri di sinistra, ma anche di destra e di centro - è un uomo frutto del suo tempo: in particolar modo frutto della squilibrata unilateralità strutturale sociale che ha dominato spudoratamente e antisocialmente l’Italia fino al 1980, fino all’avvento dei Ciampi e dei Draghi.

È il sistema dominato unilateralmente dalla dimensione sociale politica, in cui lo Stato viene usato come contenitore unico per la raccolta indifferenziata di tutto ciò che è politico, economico e culturale.

È La Società liquida di Zygmunt Bauman: un vortice politico inarrestabile che aspira entro di sé tutto ciò che è residuo economico e culturale, contaminandolo e corrompendolo. E, ovviamente, corrompendo se stesso. Vortice strutturale monodimensionale nel quale il Cristianesimo – pur se correttamente ascritto alla dimensione sociale culturale da Galli della Loggia, e persino correttamente distinto dal Cattolicesimo – non può che essere aspirato, contaminato e corrotto.

Per cui se si richiedesse in questo habitat sociale a un Partito di “sentirsi cristiano” l’inevitabile risultato (già visto nel PD) è solo un clone della Democrazia cristiana cattolica.

Non basta infatti invocare la parola “cristianesimo” per uscire dall’astrazione concettuale ed entrare nella realtà sociale: qui occorre infatti un “Cristianesimo concretamente operante nel sistema sociale complessivo”, non una sua interpretazione unidimensionale.

Il ricorso al Cristianesimo, per “funzionare”, non va giustapposto (vigendo la struttura unilaterale del sistema sociale) alla dimensione culturale o quella politica o a quella economica. Quando lo si è fatto ha prodotto culturalmente l’Ortodossia, politicamente il Cattolicesimo ed economicamente il Protestantesimo. Tre unilateralità confessionali assolutamente lontane dall’universalità del Cristianesimo richiamata dal nostro commentatore.

Nell’Italia partitocratica attuale queste tre unilaterali colorazioni degenerate del Cristianesimo le possiamo ritrovare, ad esempio, già belle sfornate nell’“ortodossia” del Movimento5Stelle, nel “cattocomunismo” del PD, nel “protestantesimo” della Lega.

 


Dove allora andrebbe posto, questo sacrosanto richiamo di Ernesto Galli della Loggia al Cristianesimo, per impattare realmente sulla concreta realtà sociale e per non degenerare automaticamente? A livello basale! Alle fondamenta del sistema sociale stesso, alla sua intera “struttura”.

Una struttura del sistema sociale unilaterale [in sintesi “a 1D”] com’è quella che dimostra il sistema sociale attuale, oltre che squilibrata e antisociale è inconciliabilmente anticristiana.

Per dare un’immagine molto in linea con il concetto espresso da Bauman di Società liquida, è come se mettessimo nello stesso contenitore, nella stessa bottiglia, tre liquidi diversi. Come se mettessimo nella bottiglia del vino, insieme al vino, anche olio e acqua.

Così, però, questi tre liquidi non si conservano, ma si corrompono. Questo lo sa perfettamente qualsiasi massaia… mentre lo ignora altrettanto perfettamente il top (e il down) degli statisti mondiali contemporanei! Anche nella bottiglia-Stato della politica se metti insieme dentro pure l'economia e la cultura non si produce sinergia, ma corruzione. Non lo si vede ogni giorno?

E la situazione non cambia, come invece molti credono, se alla bottiglia di vino-Stato si sostituisce la lattina dell’olio-Mercato e la si riempie con l’acqua delle iniziative culturali e il vino di quelle politiche. Non c’è sinergia neppure qui, ma corruzione ancora più veloce e violenta.

E si illude pure chi pensa che si debba sostituire questi due contenitori unici con la caraffa dell’acqua-Scuola, riempiendola anche con il vino delle iniziative politiche e l’olio di quelle economiche. Anche qui non c’è sinergia, ma corruzione: la dimensione culturale, infatti, non è solo religione e arte ma anche scienza… che è già degenerata in tecnoscienza: che dei tre demoni indicati sopra (scienza, economia, tecnica) è l’unione promossa dall’unilateralità strutturale del sistema sociale attuale.

Proseguendo nella metafora culinaria, cosa si fa normalmente? Non si conservano questi tre liquidi diversi nello stesso contenitore unico (o caraffa, o bottiglia o lattina) ma si conservano ognuno nel suo contenitore specifico. Allora i può creare la sinergia tra loro e si evita la corruzione reciproca!

Perciò si deve pensare similmente affrontando il sistema sociale di oggi per creare sinergia reciproca tra le tre dimensioni sociali e per evitare la corruzione reciproca: la Suola deve essere il contenitore unico di tutte le iniziative culturali; lo Stato di tutte le iniziative politiche; il Mercato di tutte le iniziative economiche. Se questo non avviene la reciproca degenerazione delle tre dimensioni sociali diventa inarrestabile e non solo la situazione della Sinistra e dell’Italia, ma anche dell’Europa e del Mondo diventa quel caos che è già così esplosivo. Caos eminentemente anticristiano: come vediamo nelle guerre commerciali attivate dagli USA, nell’impossibilità di affrontare le migrazioni in atto in Europa, negli sterili litigi della Partitocrazia sclerante in Italia.

Se viceversa si struttura il cosiddetto sistema in modo che nessuna dimensione sociale possa prevalere sulle altre due, in modo che ognuna abbia il suo caratteristico contenitore delle sue proprie iniziative specifiche - lo Stato esclusivamente per le iniziative relative a diritti e doveri nella Comunità dei Cittadini; il Mercato esclusivamente per le iniziative relative a circolazione di merci e servizi sul Territorio nazionale ex extra-nazionale; la Scuola esclusivamente per le iniziative relative a sviluppo di talenti e qualità nelle Persone – si crea nel sociale tridimensionale complessivo quell’armonia cristiana [non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te stesso] che ostacola la corruzione e sviluppa le sinergie.

Trasformare pertanto l’attuale sistema sociale italiano - monodimensionale malsano e antisociale - in una struttura equilibrata e tridimensionale sana  è, in verità, il primo atto cristiano concreto rivolto al sociale da 2000 anni a questa parte.

 

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