Riscaldamento del pianeta o incuria di amministratori?
Sulla Romagna allagata incombe la polemica
22/05/2023
di Sandro Vacchi

E' colpa del riscaldamento globale, cioè di nessuno in particolare, oppure di chi non ha pulito il letto di fiumi e torrenti, cioè di amministratori ben identificabili ? Sulla alluvione che ha massacrato la Romagna, ucciso una quindicina di persone e provocato danni per miliardi di euro ricomincia il braccio di ferro di pochi anni fa quando incombeva il Covid. Allora si scontravano ecofanatici e maniaci del vaccino con i cosiddetti negazionisti: i primi schierati quasi tutti a sinistra e con le direttive del governo rossoverde, gli altri con la destra.
Oggi sono per la colpa di tutti noi, vale a dire di nessuno, le stesse sinistre di allora, mentre dalla parte opposta si schierano le destre filogovernative. La ragione è semplicissima: allora governava il PD a Roma come in Emilia-Romagna: oggi il governo centrale è passato alla destra ma quello regionale rimane non più tanto saldamente in mano a Elly Schlein e compagni.
Perché questa premessa politica? Perché la questione è subito slittata in politica, secondo la miglior tradizione italiana dello scaricabarile.
Prendiamo per buone le teorie propagandate da Greta Thunberg, detta Greta l'Analfabeta, perché dotata appena di licenza media dà lezione a fior di scienziati e accademici, seguita da politici scodinzolanti al punto di essere stata perfino in corsa per il premio Nobel. In estrema sintesi: le emissioni di anidride carbonica a causa di autoveicoli, caldaie e stabilimenti provocherebbe una cappa costante di smog lassù in cielo. Questo cappottone impedirebbe la normale "respirazione" della Terra, con conseguenze meteorologiche sotto gli occhi di tutti: mari che si scaldano, pesci tropicali in Mediterraneo, ghiacciai che si sciolgono, stagioni che spariscono, piogge imprevedibili e – eccoci al dunque – alluvioni e frane. Semmai dopo lunghi periodi di siccità: fino a poche settimane fa tutti piangevano per la carenza di acqua.
Una domanda piccina piccina. Come mai il riscaldamento globale ha provocato il disastro solamente in Romagna ? Forse non è globale. E come mai il disastro non ha toccato Lombardia, Veneto e Toscana, regioni confinanti con l'Emilia e la Romagna? E solo in piccola parte le Marche, nella zona settentrionale fra Pesaro e Rimini? Non penseremo che l'inondazione si fermi ai confini amministrativi, no?
In tredici anni, dopo l'alluvione del 2010, la Regione Veneto ha speso due miliardi di euro in opere di contenimento delle acque, a cominciare da sette vasche di laminazione dove convogliare i fiumi in piena. In Romagna, invece, le vasche di laminazione sono appena due e pare non vengano ripulite da tempo.
Guai dire queste cose, però: il Veneto è amministrato dalla Lega, considerata poco meno di un'associazione per delinquere dai sedicenti Migliori, che siano politici o direttori di giornali di sinistra.
La Romagna fa i conti dei danni . seimila euro per ettaro di seminativo e 32 mila per ogni ettaro di frutteto. Tradotto: un'agricoltura in ginocchio. Vogliamo proprio incolpare il riscaldamento globale? Tra l'altro, nei giorni scorsi c'erano dieci gradi: in maggio ! Un anno fa erano quasi il triplo.
Nessuno intende sottovalutare i danni dell'inquinamento, ma non sarebbe il caso di sentire cosa ne pensano i cinesi e gli indiani?
Mi sono tolto lo sfizio di cercare l'evoluzione delle alluvioni fino ai nostri giorni. Sapete a quando risale la prima notizia? All'anno 587 dopo Cristo, poco più di un secolo dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. Colpì Roma, il Veneto e la Liguria. A Firenze nel 1333 crollarono tutti i ponti sull'Arno. Nel 1557 settemila persone annegarono a Palermo. Un secolo dopo 67 vittime in Lombardia. Le automobili e le fabbriche inquinavano già allora, signorina Greta ?
Per passare ad anni più recenti, si trovano inondazioni in tutt'Italia da Nord a Sud. 1861 Sicilia con 500 morti. Poi Rieti, Parma, Palermo, trecento morti in Sicilia nel 1902, altri venti in Calabria sei anni più tardi. Non c'è quasi anno senza alluvioni, esondazioni, frane.
Nel 1963 il monte Toc si infilò nel bacino del Vajont provocando un'ondata che uccise duemila persone. Nove anni prima la costiera amalfitana era stata devastata: trecento i morti. E nel '24 ce ne erano stati altri 61. Piemonte 1968 con 74 morti, e altri 68 nel '94. E il Polesine nel '51? E Firenze nel '66? E Sarno nel '98? Più di cento morti in ognuno dei casi.
Sempre riscaldamento globale? Mezzo secolo fa come quasi duemila anni fa? Se così fosse, non abbiamo avuto tempo per organizzarci? Non sarà che la mamma dei cretini è sempre incinta e già allora i nonni dei Gretini di oggi facessero il bello, ma soprattutto il cattivo tempo ?
Si vergognino gli specialisti dello scaricabarile mentre stringono le mani infangate di elettori in gran parte loro che spalano cantando a squarciagola "Romagna mia" . Non "Bandiera Rossa" o "Bella ciao", attenzione , ma l'inno di gente orgogliosa e laboriosa anche quando viene presa per i fondelli.
(riproduzione riservata)