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Un Referendum per frivole cicale

La realtà dietro alle scelte: tutte inutili e di pancia


28/11/2016

di Andrea di Furia

Mi ha sempre fatto sorridere il ritornello della canzone di Heather Parisi: “Cicale, cicale, cicale”! E adattandone il testo al presente Referendum costituzionale confermativo, con cui ci ossessionano i programmi televisivi, sarebbe proprio il caso di canticchiarla così: «Per cui la quale: va male, va male, va male!».

Proprio così, in questo referendum si perde tutti. Perde chi si astiene, perché la maggioranza di quelli che vanno a votare decide per tutti anche se fossero in 3. Perde chi voterà sì, se vince il sì, e chi voterà il no, se vince il no.

Sembra paradossale a chi vota con la pancia e pensa che se vince la sua idea (il no, o il sì o l’astensione,) ha vinto anche lui, mentre gli altri hanno perso e peggio per loro.

Ma per chi pensa con la sua testa e non con quella che oggi fa tendenza - quella dei Politici o dei Tecnocrati - alla base c’è la questione irrisolta della strutturazione sociale del sistema malato: che si vorrebbe correggere con il trionfo [pensate: in inglese si dice TRUMP!] del sì o del no.

Ebbene, quella strutturazion e del sistema socialenon cambia. Era “a una Dimensione” sociale dominante prima e resterà immutata “a 1D” sociale dominante anche dopo il referendum. Ed è questo il problema: il sistema sociale a 1D prevalente sulle altre 2D sociali:
non perciò gli sprechi di questa Politica corrotta, che sono soltanto diretta espressione di questa strutturazione a 1D, indipendentemente da chi governa (i Partiti, le Banche, le Chiese);
non il fatto che con l’Economia predatoria moderna sempre più i ricchi “riccheggiano” e i poveri “povereggiano”, che è soltanto diretta espressione di questa strutturazione a 1D indipendentemente da chi governa (i Partiti, le Banche, le Chiese);
non il fatto che il lavoro latita sempre di più causa il progresso tecnologico-informatico e che la precarietà diventa sempre più prepotente per la globalizzazione finanziaria selvaggia: che sono entrambi solo diretta espressione di questa strutturazione a 1D, indipendentemente da chi governa (i Partiti, le Banche, le Chiese).

Tutto ciò che non funziona, o funziona male, o è corrotto, o è delinquenziale, o è ingiusto, immorale e menzognero nel sociale di oggi è diretta conseguenza del problema strutturale: è diretta espressione di questa malsana strutturazione sociale a 1D, indipendentemente da chi governa (i Partiti, le Banche, le Chiese).

 


Che succede perciò al voto referendario vittorioso?

Se vince il NO: la dimensione politica continua a dominare in Italia ma sarà una vittoria di Pirro, se la UE no esplode appariranno i Tecnocrati alla Mario Monti e saranno dolori per le Persone, la Comunità italiana e il suo già martoriato Territorio.

SE vince il SI’: la dimensione economica, che già domina il Pianeta, inizia il suo dominio in Italia attraverso politici profumatamente asserviti e saranno dolori per le Persone, la Comunità italiana e il suo già martoriato Territorio.

Se la strutturazione sociale si mantiene a 1D prevalente sulle altre due (come vediamo vedremo e soprattutto sperimenteremo sulla nostra pelle) cambiando l’aspetto del burattinaio – anche se fossimo tu ed io – il prodotto molesto antisociale non cambia. Anzi, peggiora.

Nel sociale continuiamo ad estenuarci dietro al “non essenziale” delle mille iniziative per salvarlo come questo referendum, mentre non cogliamo “l’essenziale” che lo può salvare davvero: cambiare strutturazione al sociale, portarlo da quella malsana 1D a quella equilibrata e sana a 3D.

Stiamo facendo cose assurde nel sociale: come ad esempio sarebbe assurdo mungere un toro ritenendolo una mucca. Invece, per avere il latte, dovremmo sostituire il toro con la mucca perché solo la mucca ha la “struttura corretta” per essere munta. Ma non lo stiamo facendo! Da oltre due secoli stiamo mettendo al toro la pelle ammuffita e tarlata di una mucca scuoiata da millenni, pensando di essere gli stilisti sociali del futuro.

Cosa serve, invece? Serve la Società tridimensionale dei tempi nuovi: in cui le tre dimensioni sociali sono separate le une dalle altre come tre Stati sovrani. Dove la Scuola è libera dal tutoraggio di politica ed economia, come il Mercato è libero da quello di cutura e politica come lo Stato dal tutoraggio di cultura ed economia.

Ma ciò richiede quel pensare tridimensionale sociale che difetta soprattutto per ignoranza personale e miopia intrinseca del pensiero scientifico astratto applicato al sociale da parte di chi oggi domina la Cultura, la Politica e l’Economia.

Finché non ci convincerà la durezza dei fatti sociali - provocata da questo gelido pensiero scientifico che ci ha già dato le moderne piaghe economiche del comunismo in politica e del liberismo finanziario in economia - non ci può essere reale “socialità”, ma solo illusoria finzione, allucinata e aberrante antisocialità.

Sarà ancora trionfante la fatua e frivola cicala antisociale travestita da formica laboriosa: menzognera portatrice di illusoria pseudofelicità, pseudodemocrazia e pseudolibertà.

 

(riproduzione riservata)