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Un passo nella conoscenza, tre passi nella moralità


12/05/2023

di Andrea di Furia

Il mondo va verso la carestia e la fame non per l’aumento della popolazione, ma per la pianificazione politica dell’economia (Russia, Cina) e per la pianificazione economica della politica (USA, UK, UE).

Un tempo, quando la dimensione culturale non era anoressica come l’attuale, queste due operazioni sarebbero state indentificate come “mescolare il diavolo all’acqua santa”: azione da non attivare mai.

Era il tempo della fede nella religione, revival teocratico nel Medio-evo europeo, da cui non si discosta troppo il nostro visto che ora siamo obbligati ad avere “fede nella scienza”: è la nuova religione trash-umana, che non poteva mancare ora che il sistema in cui viviamo è rappresentabile nell’immagine-sintesi di una discarica a cielo aperto di spazzatura (trash) economica, politica e culturale indifferenziata.

Moderna religione-spazzatura, dunque, che si maschera di “scientificità” e che abbiamo visto arrogantemente all’opera durante la pseudo-psico-pandemia che ha terrorizzato mediaticamente il pianeta.

Espressione quest’ultima - con i finti vaccini non testati, per ammissione di chi li ha fabbricati al parlamento europeo – della pianificazione economica della politica (non della pianificazione politica dell’economia).

Come ormai tutti si rendono conto, c’è stato il passaggio dalla struttura antisociale di sistema precedente il secondo millennio (la Società umana liquida politica di Zygmunt Bauman) alla struttura di sistema odierna (la Società umana gassosa economica di Bill Gates) altrettanto antisociale.

Va afferrato - pena il solito balletto di vuote chiacchiere e i ripetuti insuccessi (di destra, centro, sinistra al potere) nel governare il sociale economico, politico e culturale - che l’antisocialità del sistema è “garantita al limone”, come il miglior gel lavapiatti in commercio, indifferentemente che la cabina di regia sia dello Stato, o che sia del Mercato.

Comprendere questo è talmente importante per le future generazioni che non si smette mai di indicare nella “struttura UNIdimensionale parassitaria del sistema” (non nella “sostanza economica, politica e culturale del sistema”) la ragione dell'odierno clima apocalittico di “guerra di tutti contro tutti”.

Clima alimentato dall’eccesso di conoscenze fuori dal controllo morale dell’uomo, cosa che comporta un triplice degrado dell’essere umano perché:

  1. paralizza le coscienze sul piano corporeo della volontà d’agire (qui opera la legge della giungla, il dominio del più forte, la storia la scrivono i vincitori ecc.),
  2. le devia sul piano animico del sentire solo ciò che ci piace (qui siamo “sordi” per tutto ciò che non ciò che ci è simpatico: la squadra del cuore nello sport, il partito del cuore, il portafoglio sul cuore ecc.),
  3. ottunde il pensare quotidiano, specie delle persone ingenue nel loro materialismo infantile, che ci rende vittime della propaganda che ora, esondata dai primitivi confini del “Carosello”, non è più solo pubblicitaria, ma anche governativa e culturale (invadente tutte le aree d’esistenza di ogni individuo umano: annichilendone le nascenti forze di autocoscienza, trasformandolo nel fedele cagnolino del potere assoluto politico, metamorfosandolo in una bio-macchina algoritmica con coscienza vegetalizzata).

Quest’ultimo punto della bio-macchina algoritmica va approfondito: l’individuo, infatti, si trova sempre più proiettato in un sistema antisociale che ha già tracciato i sentieri per lui (vedi Google), ha già interpretato tutto al suo posto (vedi Metaverso), ha provveduto alle sue scelte in ogni campo sociale (vedi Spotify), ha stabilito obbligatoriamente a priori gli ideali in cui deve credere (vedi OMS) e, di fatto, ha eliminato l’iniziativa della sua autocoscienza (vedi il comportamento dei Governi UE durante la pseudo-psico-pandemia).

Negli ultimi due secoli abbiamo sicuramente fatto 1 passo importante nella conoscenza dei vari ambiti sociali economici, politici e culturali – cosa che va certamente riconosciuta – ma sono mancati i 3 passi nella moralità: pur di assecondare la brama istintiva incontrollata di conoscere (che si è sviluppata a séguito dell’apertura soprattutto del campo tecnologico-informatico) si è diventati “amorali”: incapaci di differenziare il male dal bene.

Questo ha portato ad una tecnoscienza sempre meno controllabile dall’uomo, ma autoproducentesi per inerzia: pericolosa perché troppo più veloce di chi la attiva, ignorandone le conseguenze nefaste.


Pensiamo ai miracoli dell’automazione: le macchine hanno già sostituito miliardi di lavoratori.

Fantastico! Peccato che l’uomo (femmina o maschio che sia) viva ancora del suo lavoro.

Di fatto è una condanna a morte per l’uomo sul Pianeta… che non se la passa altrettanto bene.

Grazie all’automazione, infatti, il Pianeta è devastato e reagisce col cambiamento climatico.

Pensiamo agli originari scienziati che promuovevano la tecnologia con l’ideale morale di sollevare l’uomo dalla fatica del lavoro. Fantastico ideale!

Eppure, il risultato finale degli scienziati che hanno per generazioni seguito questo ideale hanno realizzato l’esatto contrario: non la fatica hanno tolto all’uomo, ma il lavoro stesso!

Questo risultato che è l'opposto di ciò che si voleva ottenere, questo sfuggire al controllo dell’uomo ciò che attiva, questo essere più veloce il risultato negativo dell’ideale positivo che si dichiara di perseguire è la dinamica sociale che ho definito legge di Gravità sociale: che, ignorata, ha lo stesso risultato che otterrebbe Newton se si lasciasse cadere in testa un sasso: lo stesso risultato portato dalla neolingua del potere.

Come ho illustrato nel mio saggio La raccolta differenziata DEL SOCIALE economico, politico, culturale questa dinamica incontrollata dall’uomo è un automatismo endogeno: interno alla struttura UNIdimensionale parassitaria: la quale si ha ogniqualvolta una delle tre dimensioni sociali (Economia, Politica, Cultura) attivano una relazione reciproca che porta una delle tre ad essere dominante e a vampirizzare le energie sane delle altre due.

La pseudo-psico-pandemia del 2020 illustra benissimo questa realtà strutturale antisociale del sistema: la dimensione Economia dei produttori di pseudo-vaccini domina e si serve della Politica, dove ha piazzato i suoi testimonial specializzati nei punti chiave (es. il ministro Speranza in Italia), e della Cultura, dove ha piazzato i suoi testimonial specializzati (es. Agenzia del farmaco, ovunque).

Ma non è la stessa cosa che avveniva e avviene tutt’ora quando domina la dimensione Politica dei Partiti? Che si serve dell’Economia, dove ha piazzato i suoi testimonial specializzati nei punti chiave (es. gli Amministratori delle aziende strategiche), e della Cultura, dove ha piazzato i suoi testimonial specializzati (es. RAI, Università).

Sia che domini lo Stato, sia che domini il Mercato l’antisocialità è dunque garantita: l’individuo viene “interpretato”, sottomesso agli slogan e “reso dipendente da qualcosa esterno da sé” in modo che non dia fastidio “morale” al potere assoluto che, comportandosi con lui come un antico regime teocratico (es. Antico Egitto) si sostituisce al suo destino, interviene a gamba tesa tra lui e il suo destino individuale (che è ciò che da un senso positivo alla vita culturale della Persona, ma anche alla Comunità politica e anche al Territorio-ambiente economico): sostanzialmente e formalmente nel Paesi “totalitari”, sostanzialmente ma non formalmente nei Paesi cosiddetti “democratici”.

Una percorribile via d’uscita dal parassitismo UNIdimensionale e dalla ricorrente conflittualità BIdimensionale per la conquista del potere sociale assoluto - che rende schiava l’Umanità e uccide l’autocoscienza dell’individuo, ben più importante delle “stupefacenti-ottundenti” conquiste della tecnoscienza – è “cambiare la struttura del sistema rendendola TRIdimensionale sinergica”.

Questa struttura di sistema davvero sociale (che può nascere immediatamente sia dal “seme” dell’UNidimensionalità, come dal “seme” della Bidimensionalità) l’abbiamo chiamata Società umana calorica sinergica: in cui la relazione tra le 3 dimensioni sociali è paritaria, autonoma e discrezionale nel proprio ambito funzionale (il Mercato per Economia, lo Stato per la Politica, la Scuola per la Cultura).

Se poi visualizziamo, come sopra, il sistema antisociale Unidimensionale parassitario come una discarica di rifiuti sociali indifferenziati, ecco che la TRIdimensionalità strutturale può vedersi come il passaggio dalla raccolta indifferenziata a quella differenziata dei rifiuti urbani.

Nel sociale i tre cassonetti della differenziata sarebbero, appunto, Scuola, Stato e Mercato: ognuno, però, con sue autorità e istituzioni specifiche: quelle che nell’antisocialità attuale (anticulturale, antipolitica, antieconomica) sono solo maldestre (Economia), malcentriste (Politica) e malsinistre (Cultura) caricature delle istituzioni parlamentari.

In attesa che questa terminologia venga adottata dalla Scuola secondaria in su, perché orienterebbe invece di disorientare e allontanare i giovani (e non solo) dalla presente realtà antisociale, continueremo a parlarne.

Senza uscire dagli slogan vuoti di pensiero cui assistiamo nei talk show (quando vogliamo farci del male), infatti, siamo impotenti a modificare la nostra realtà sociale: su questo punto chiave dobbiamo essere netti e chiari.

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