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2016: anno bisesto, anno funesto?

Saggezza proverbiale


10/01/2016

di Andrea di Furia

Come ogni inizio di anno anche i quotidiani più seriosi non perdono l’occasione di interrogare astrologi di grido per sapere che cosa ci attende. Quello che un tempo era un sacro perscrutare le Stelle ora è diventato un curiosare nelle superstizioni astratte della nostra epoca come le ragioni del crollo della Borsa cinese.

Astratte, perché l’evoluzione umana ha raggiunto il livello dell’intelligenza individuale. Livello in cui Uomo e Natura sono separati da un pensare debole, incapace di essere quel ponte tra umano e Divino che potrebbe essere: ove lo si trasformasse - da passivo recettore dell’esteriore percezione sensibile - in attivo strumento di conoscenza interiore.

Pensare bifronte dunque, passaggio ineludibile della nostra evoluzione umana, che ci ha portato in dote da una parte la libertà dal Mondo divino creatore e dall’altra la schiavitù della caduta nella Natura. Natura oggi indagata con una Scienza figlia del pensare astratto passivo: incapace pertanto di cogliere il regno umano e che si arresta ai regni minerale, vegetale animale.

Scienza astrattamente sperimentale senza più alcuna fiducia nel pensare - che pure è ciò che le consente di essere quella che è e di operare come opera - mera ordinatrice dei dati sperimentali e perciò incapace di vera creatività scientifica [salvo in campo tecnico].

Scienza che ha contaminato in modo malsano anche il pensare sociale umano attuale: per il quale l’uomo è un animale “superiore” per la dimensione culturale dominante, un vegetale “superiore” (un suddito) per la dimensione politica dominante, un minerale “superiore” (= uno schiavo) per la dimensione economica dominante.

 


In quel “superiore” (incompreso retaggio di millenni di evoluzione), in quell’incapacità di cogliere la differenza essenziale tra il regno umano e gli altri tre regni della Natura, sta tutta l’impotenza dell'astratto pensare sociale moderno e pure tutte le crisi che stanno travolgendo la civiltà occidentale ora in fase di deciso tramonto.

A chi non ha la ventura di essere un astrologo moderno, tuttavia, non manca la possibilità di interrogare la sapienza proverbiale, ultimo retaggio di una comprensione del mondo molto più ampia di quella dell’astratto pensare scientifico attuale.

Il 2016 è un anno bisestile, in cui si aggiunge agli altri giorni il 29 febbraio per armonizzare il computo del tempo. E c’è il proverbio: “Anno bisesto, anno funesto”.

Di fronte al quale il pensare astratto scientifico passivo si “tocca”, mentre il pensare attivo, specie quello sociale, si “interroga”: «Funesto per chi? Prospero per chi?»

Funesto, triplicemente funesto, per il vecchio ed esaurito modo di pensare il sociale.

Funesto per chi, ad esempio, ritiene che i problemi economici si possano risolvere attraverso lo sviluppo dell’economia: con la “crescita economica”!

Dogma economico terminale di chi ritiene che con le briciole della finanziarizzazione globale si possa creare la felicità in Terra e non, come sta avvenendo, la distruzione dei Territori con il cambiamento climatico e con le migrazioni indotte dallo strabismo del sistema economico… che ne sono il devastante prodotto diretto principale.

Funesto per chi, ad esempio, ritiene che i problemi politici si possano risolvere con una migliore interpretazione delle ideologie (di destra, di sinistra, di centro)!

Dogma politico terminale che scatena l’ìnfera litigiosità dei Partiti, espressione giurassica di egoistici gruppi di interesse, e che alimenta la corruzione politica dilagante e la conseguente paralisi delle Comunità umane da essi amministrate.

Funesto per chi, ad esempio, ritiene che i problemi culturali si possano risolvere imponendo un pensiero (religioso, scientifico, sociale) unilaterale agli altri uomini!

Dogma culturale terminale, retaggio inosservato di altre epoche evolutive umane ormai trascorse, con il quale si ritiene di governare il sociale eliminandone l’ultima evolutiva conquista umana: l’individualizzazione.

 


Perciò il 2016 sarà un anno funesto per chi promuove la distruzione dei Territori del Pianeta attraverso l’ossessiva crescita economica; per chi promuove la paralisi delle Comunità umane attraverso l’ossessiva litigiosità politica; per chi promuove il ritorno dell’individuo moderno ad antiche forme di aggregazione tribale umana (come il pensiero pubblicitario e i suoi cluster, l’idolatria della medicina quotata in borsa e i “suoi” utili vaccini ecc.).

Sarà viceversa prospero per chi ha compreso che è necessario “cambiare mente”, cambiare modo di pensare e specialmente il pensare il sociale.

Come si è pensato il sociale fino ad ora? In maniera che non solo è unilaterale o monodimensionale - mentre dovrebbe essere tridimensionale, ossia riconoscere nelle tre dimensioni sociali un organismo di vasi comunicati tali da afferrare che una qualsiasi iniziativa ritenuta utile, giusta e buona (progetto, riforma ecc.) in una delle dimensioni sociali (economia, Politica, Cultura) ha sicuramente effetti collaterali, addirittura potenzialmente distruttivi, nelle altre due e che pertanto vanno ipotizzati “prima” e non “dopo” il rodaggio della prova dei fatti – ma che è anche parcellizzato e casuale.

Nel sociale ad esempio - facciamo un paragone per intenderci - ci si comporta come se ci fosse possibile intervenire con cognizione di causa nelle due ore digestive che seguono il nostro pasto. In realtà, i processi che la nostra corporeità esegue senza il nostro minimo interessamento - per digerire un piatto di spaghetti, contorno, frutta e caffè – sono talmente tanti e così intrecciati tra loro che, se dovessimo aspettare un intervento umano, non sopravviveremo neppure una settimana.

Ma è esattamente questo che avviene continuamente nel sociale monodimensionale malsano moderno.

Esemplare è la legge Monti-Fornero con i suoi effetti distruttivi e anche mortali di cui ci si è naturalmente accorti... solo dopo. Lo Stato ha certamente risparmiato soldi per darli a poche Banche creditrici-padrone e come triplice effetto collaterale distruttivo non previsto sono morte decine Persone suicide, si è illegalmente affamata una non piccola Comunità di parecchie decine di migliaia di “esodati”, si sono antieconomicamente impoveriti svariati Km quadrati di Territorio nazionale.

E di conseguenza - come il proverbiale cane che si morde la coda o se vogliamo essere più precisi come una malattia autoimmune - si è impoverito proporzionalmente anche lo Stato (monodimensionale) italiano stesso che di quelle Persone, Comunità e Territori e da troppi decenni ha inopinatamente vampirizzato sempre crescenti quote di ricchezza... residua.

Pertanto pròspero il 2016 sarà per chi, dotatosi di un pensare sociale diverso e più concreto, partendo dal posto in cui la vita lo ha posizionato, possa orientare il proprio agire sociale (economico, politico, culturale) nel senso della più volte richiamata Società tridimensionale, equilibrata e sana, dei tempi nuovi.

A tutti questi sorriderà un benefico 2016. Buon anno.

 

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