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3: il numero perfetto, che nella struttura sociale… ancora non c’è


04/02/2024

di Andrea di Furia

Abbiamo più volte osservato come parlare di “sistema sociale” sia non solo errato dal punto di vista degli accadimenti - sempre antisociali e disumani (tranne le rare eccezioni, che confermano la regola) – ma anche rispetto alle attese minime degli esseri umani (anziani, adulti, bambini) che calpestano il Pianeta di essere educati come Persone, tutelati come Comunità locali/nazionali, soddisfatti nelle varie necessità sul Territorio-ambiente oggi planetario… e non formati per essere sudditi e schiavi.

Parlare di sistema sociale condiziona anche ad accettare, inavvertitamente, la fuoriuscita dell’Essere umano dalla “macchina sociale” onnipresente: tutte le macchine sociali storicamente passate e geograficamente attuali – siano esse a solida prevalenza culturale, o a liquida prevalenza politica, oppure a gassosa prevalenza economica) – escludono l’essere umano: ieri spostandolo alla periferia delle preoccupazioni di Chiesa o Stato o Mercato oggi sempre più sostituendolo con l’intelligenza artificiale, l’automazione, l’algoritmo comportamentale.

Tutte situazioni in cui dove più c’è l’elemento esteriore all’essere umano (intelligenza artificiale, automazione, algoritmo comportamentale) più siamo costretti a vivere in un “sistema antisociale sempre più disumano” riassumibile esemplarmente nelle fintamente soccorrevoli tesi dei moderni Sciamani weffini (del World Economic Forum), novelli idolatri del Trash- umanesimo e pedissequi dei suoi tabù spazzatura.

Nel cosiddetto sistema a prevalenza di una dimensione sociale sulle altre tre (UNIdimensione strutturale o solida o liquida o gassosa) il TRE strutturale non c’è, sostituito dall’UNO strutturale in cui squilibratamente, di volta involta nel tempo storico e nello spazio geografico, stravince l’unilateralità della dimensione dominante  - oggi quella gassosa economica del Mercato - che impone ai media prima, e alle Persone dopo, sempre più quel pensiero unico nemico della libertà delle Persone (lock down, isolamento di Gaza ecc.), dell’uguaglianza nelle Comunità (black lives matter, donne in Afghanistan e non solo), della Fraternità sui territori (la speculazione sulle materie prime, sull’energia, sui futures, sulle tecnologie ecc.).

Conseguentemente, nel “sistema antisociale disumano” il dominio parassitario di una dimensione sulle altre due provoca in esse la volontà di rovesciare i tavoli e invertire la propria situazione contingente, o durevole, di sottomissione/sudditanza/schiavitù.

Dando con ciò inizio al conflitto strutturale BIdimensionale che termina o con il rovesciamento della dimensione dominante (in Afghanistan il predominio politico-militare delle Comunità mondiali occidentale a traino americano è stato recentemente rovesciato dal predominio culturale-patriarcale delle Persone resistenti: i Talebani), o con la sua riaffermazione.

Anche in presenza della BIdimensione strutturale conflittuale (in Ucraina tra l’economia gassosa americana dei Territori e la politica liquida russa delle Comunità; a Gaza tra due dimensioni culturali, quella delle Persone palestinesi e quella delle Persone israeliane) il numero TRE non c’è: da qui le continue tragedie nei decenni successivi di riapertura del conflitto e del costante fallimento del dialogo: fallimento che, naturalmente, si ascrive all’altra parte anche quando è prodotto da chi, solo a parole, si dichiara suo strenuo difensore, ma scaramanticamente continua a finanziare il business delle armi.

L’esito automatico (fuori dal controllo umano) della BIdimensione strutturale conflittuale è l’UNIdimensione strutturale parassitaria nelle sue tre forme (solida culturale, liquida politica, gassosa economica) che si susseguono nel tempo storico e nello spazio geografico senza mai pervenire alla TRIdimensione sinergica, che è l’unica struttura di sistema capace di radicare la cultura del dialogo, rispetto a quella conflittuale delle armi e a quella parassitaria del predominio.

Parassitismo antisociale (UNIdimensione strutturale predominante) e conflitto antisociale (BIdimensione strutturale conflittuale) apportano “annualmente” al vivere sociale montagne di rifiuti sociali economici, politici e culturali “indifferenziati”, creando una sempre più tossica Terra dei fuochi sociali (il sistema) dalla quale non si può uscire che in un unico modo: facendone la raccolta differenziata (ciò che riguarda solo le Persone va raccolto nel cassonetto Scuola; ciò che riguarda solo la Comunità va raccolto nel cassonetto Stato; ciò che riguarda il Territorio va raccolto nel cassonetto Mercato).

Ecco ritrovata la perfezione del 3 nell’intera strutturazione sociale : Economia-Territorio ambiente-Mercato; Politica-Comunità-Stato; Cultura-Persona-Scuola si trasformano ognuna in un flusso, in andata e ritorno, che non viene a mischiarsi, o ad essere interrotto anche per decenni, dagli altri due flussi e viceversa.

Il 90% delle migliaia (migliaia, non 1 solo) dei problemi sociali che oggi insanguinano il mondo è diretta responsabilità di chi ci governa (e dei suoi sponsor) che non pensano fino in fondo la struttura del proprio sistema antisociale (UNIdimensionale parassitaria o BIdimensionale conflittuale) a inizio terzo millennio: ossia non considerando ancora la relazione strutturale tra le 3 dimensioni sociali che porta orienta a strutturare il sistema verso l’unica forma sociale (1 sola, non migliaia) che è quella TRIdimensionale sinergica.

Struttura TRIdimensionale sociale feconda che nel proprio dna sociale ha la raccolta differenziata dei rifiuti sociali economici, politici e culturali, [link] in cui si attiva la sinergia tra le tre dimensioni sociali e dove Persona-Scuola, Comunità-Stato e Territorio ambiente-Mercato hanno ciascuno la loro specifica, esclusiva e funzionale area di raccolta, riciclaggio e smaltimento.

Qui, nel 3 sociale strutturale ora perfetto, l’essere umano torna al centro (rientrando dalla periferia): è configurata, finalmente, dopo millenario travaglio sociale la Società umana calorica, nella quale il calore umano non si disperde in inutili lotte per la supremazia parassitaria UNIdimensionale, e non si brucia nella conflittualità perenne BIdimensionale.

In questa società umana a struttura trinitaria, equilibrata e sinergica, il calore umano torna ad essere l’energia rinnovabile per:

una reale Libertà della Persona nella dimensione Cultura (Scienza, Arte, Religione);

una reale Uguaglianza entro la Comunità nella Politica (Legislazione, Giurisdizione, Amministrazione;

una reale Fratellanza sul Territorio ambiente nell’Economia (Produzione, Distribuzione, Consumo).

Ogni impulso sociale, ogni situazione sociale torna al suo posto: ridiventa gestibile dall’Essere umano.

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