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Carra e il nuovo brevetto Made in Italy

Una storia che nasce da una fuga d’amore e sfocia nella creazione di un business lungo 91 anni che ha raggiunto un fatturato di 75milioni di euro e ha creato un nuovo prodotto che garantisce la salute degli animali


05/02/2024

di Mario Pinzi


L’Italia è un Paese che  si distingue per i tesori lasciati dai propri antenati, ma anche per i suoi condottieri economici che attraverso le proprie creatività si distinguono a livello mondiale e la Carra è un gruppo che da 91 anni attraverso la qualità dei suoi mangimi ha chiuso un 2023 con un fatturato di 75milioni di euro, un Ebitda di 5,7 milioni di euro, investimenti annui pari a 1milione e 500mila euro, dà lavoro a 50 persone, possiede un reparto professionale per la salute degli animali che conta 15 Veterinari-Nutrizionisti altamente qualificati  e prevede di chiudere il 2024 con un fatturato che raggiungerà gli 80milioni di euro.
In tutti questi anni, la sfida della Carra è sempre stata quella di risolvere i problemi degli allevatori attraverso la qualità dei propri mangimi e questa scelta strategica è stata possibile per il coinvolgimento di tutte le maestranze del gruppo e, proprio per questo motivo, nel 2023 si è aggiudicata 30 nuovi allevatori di bovini che hanno richiesto mangimi per circa 4milioni di euro.
“Per l’alta professionalità dei nostri veterinari è nato il brevetto “Colostar” capace di fornire al vitello, nei primi giorni di vita, una colostratura più efficiente. L’obiettivo è stato raggiunto attraverso la creazione di un nuovo mangime dietetico composto in prevalenza da colostro in polvere di elevata qualità e addizionato a molecole bioattive, le quali concorrono a promuovere l’immunità, la salute intestinale e la vitalità dei giovani animali.  Grazie a questa nuova formula riduciamo sensibilmente l’intervallo in cui l’animale è più esposto ai patogeni”, afferma l’ad Michele Carra.
 Il latte vale il 12% del fatturato complessivo del Food Nazionale e il suo valore supera 14,5miliardi di euro dove trovano impiego 25mila lavoratori, per un indotto che coinvolge più di 100mila famiglie.
Insomma la filiera del Food italiano incide per il 31,8% sul nostro Pil e la sua importanza è strategica.
In un Paese in cui nulla è sicuro, il nuovo brevetto della Carra, costituisce un “miracolo economico” che merita essere divulgato e spiegato.
Questo è l’obiettivo principe di questa intervista che ha anche la motivazione nobile di far conoscere gli sforzi dei nostri imprenditori capaci di tenere alto il prestigio dell’Italia.
Insomma, come indica il sottotitolo, se nel cuore non hai amore… non hai sogni, non hai storia, non hai nulla.
In questi ultimi anni lo sviluppo della Società è stato straordinario, con una crescita di fatturato e investimenti in ricerca considerevoli, che hanno prodotto il nuovo brevetto Carra posizionando il Gruppo tra i leader Nazionale della qualità del settore, un eredità lasciata dal fondatore Artemio Carra.
Domanda. Dott. C arra, in futuro, quale sarà la leva economica di sostegno per il gruppo Carra?
Risposta. Puntiamo a crescere per linee interne, ma se ci verranno offerte delle occasioni di acquisto, non escludiamo la possibilità di crescere anche per linee esterne.

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