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Craxi dixit: la profezia dell'ex leader socialista si sta avverando

La produzione italiana è ferma e Bloomberg conferma che il nostro Paese è a rischio


13/01/2020

di Mario Pinzi


La produzione industriale italiana è ferma e la criticità economica del nostro Paese sta aumentando. 
Bloomberg, senza riguardi, ha lanciato un grido dall’arme ai mercati finanziari affermando che investire sui nostri titoli di Stato è molto pericoloso e quello che sta accadendo ci riporta alla mente la profezia di Craxi: “L’Europa sarà l’inferno”. 
Le sue affermazioni riviste oggi impressionano, perché previde con precisione tutte le difficoltà che l’Italia avrebbe trovato con l’Europa e la finanza internazionale. 
L’eurotassa di 4.300 miliardi di lire che Romano Prodi applicò all’Italia per rientrare nei famigerati parametri di Maastricht fu immediatamente osteggiata da Craxi, perché sosteneva che quel criterio di giudizio era una fregatura da rinegoziare senza se e senza ma. 
Le affermazioni di Bettino Craxi erano semplici analisi politico-economiche di buonsenso, basate su una forte conoscenza dello scenario nazionale - internazionale e proprio per questo motivo era considerato un grande statista. 
La produzione industriale italiana del novembre 2019 è stata inferiore dello 0,6% rispetto a quella del novembre 2018 e con questo tragico dato registriamo il nono calo consecutivo. 
Complessivamente l’Istat conferma che i dati produttivi continuano a essere negativi e da queste affermazioni nasce il grido di Bloomberg. 
L’industria italiana sta avendo un arretramento allarmante e le profezie di Bettino tornano ad essere attuali. 
Craxi affermava che l’Italia era un grande Paese e se noi avevamo bisogno dell’Europa l’Europa aveva bisogno di noi, e proprio per questo motivo la trattazione doveva essere condotta con questa convinzione.  
I parametri di Maastricht dovevano essere riscritti, perché il falso vincolo del 3 per cento inventato in un bistrot parigino avrebbe impedito al nostro Paese di sostenere la propria economia e infondere fiducia all’industria manifatturiera italiana. 
Il grande leader sosteneva che l’Italia con il costo degli interessi passivi sul debito pubblico stava già superando il limite falso del 3% e con la firma di quel trattato il nostro Paese si condannava a un avanzo primario infinito che avrebbe sottratto ricchezza all’economia reale. 
Parlava veramente chiaro quando affermava che lo Stato attraverso la Banca D’Italia doveva rimanere il grande controllore e finanziatore dell’economia italiana e con quello che sta accadendo possiamo confermare che aveva ragione da vendere. 
Uno stato libero dai limiti imposti da Maastricht, attraverso la propria sovranità monetaria avrebbe risolto i problemi economici senza applicare ai contribuenti nuove tasse che danneggiano il Paese. 
Craxi era estremamente convinto che in alcuni settori dell’economia l’intervento dello Stato fosse benefico per ottenere un concreto progresso sociale, e la situazione odierna conferma che aveva ragione da vendere. 
Era il leader politico più importante d’Italia e ora si può comprendere da dove nacque l’inchiesta di “Mani Pulite” che salvò il PD obbligando Bettino Craxi a fuggire ad Hammamet per ridicolizzare le sue verità. 
La morte di Qasem Suleimani che ha innescato la crisi tra Usa e Iran ha messo in evidenza l’arretratezza dell’Europa che non ha compreso le esigenze del suo più importante alleato. 
Il Medioriente è la zona dove si produce il petrolio al prezzo più conveniente e il dollaro essendo legato all’oro nero, per mantenere il proprio valore, obbliga chi lo ha creato ad avere un controllo su tutte le aree di produzione. 
Personalmente sono convinto che non sarà la morte di Suleimani a far scoppiare il terzo conflitto mondiale, ma la mina potrebbe essere innescata dalla Turchia che, attraverso l’appoggio russo, ha deciso d’intervenire nella crisi Libica. 
L’idiozia europea sta contribuendo al possibile disastro, perché non ha capito il pasticcio che ha creato con l’uccisione di Gheddafi e non sta facendo nulla per rimediare all’errore commesso. 
Usa, Cina, Russia e India hanno compreso che la strada della nazionalizzazione è l’unica leva vincente per proteggere il lavoro dei propri cittadini e a fronte di questa convinzione stanno imponendo le proprie imprese al mondo intero. 
Con questa Europa, il nostro Paese per il collasso della struttura famigliare e l’invasione extracomunitaria voluta dall’asse franco-tedesco, subirà un cambiamento etnico che annullerà per sempre la nostra genialità. 
Se vogliamo salvarci, occorre tornare al passato quando l’uomo e la donna unendosi in matrimonio creavano una vera famiglia capace di educare la propria prole, non come accade ora che si hanno figli con più partner e l’unico risultato che emerge è il caos.
Purtroppo, la nostra Italia si sta sgretolando è serve un politico come Craxi che sappia farsi rispettare a livello mondiale…   

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