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Diritto e rovescio

Sintomi sempre più chiari del passaggio dalla Società liquida alla Società gassosa


25/03/2019

di Andrea di Furia

Uno dei cardini della Civiltà che ha preceduto la nostra -, le cui caratteristiche comprendono circa 22 secoli, dall’VIII prima del Cristo al XV dopo - era il “diritto”. In particolare ne era portatore il Popolo romano che ha espanso a dimensioni universali lo “ius soli”: quando era diventato distintivo dire “Cives romanus sum”, sono Cittadino romano, anche per chi non era nato a Roma ma in una diversa parte dell’Impero.

“Ius soli” (o Diritto del suolo) è un'espressione che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. I Romani lo hanno universalizzato spostando i confini del patrio suolo fino all’ultimo centimetro cubo dell’Impero.

Rispetto a questa conquista di civiltà oggi assistiamo in Italia, patria storica dello “Ius soli”, una degenerazione caratteristica: non solo abbiamo migliaia di ragazzi nati sul suolo italiano, non da genitori italiani, che non godono dello “ius soli”, ma addirittura abbiamo trasformato un diritto “naturale” riconosciuto nei secoli in un “premio” della lotteria Italia.

Tutti abbiamo nella mente il coraggio di Rami e Adam, quattordicenni senza cittadinanza italiana che hanno sventato la tragedia della gita scolastica, e la pazzia di Sy, l’autista senegalese con cittadinanza italiana per meriti nuziali. Per i due ragazzi è stata invocata la cittadinanza italiana, e probabilmente la si concederà, come premio per il civismo mostrato. Cosa che apprezzo molto, ma non rimedia l’istituzionale “magagna”.

Questa vicenda mette in luce tre fatti:

  1. viviamo in un periodo di “inciviltà” culturale, politica ed economica, di cui dovremmo diventare “consapevoli” a 360°
  2. siamo sotto gli effetti della legge di Gravità sociale quando un diritto diventa un “utile” premio, quando un atto giuridico degenera in retribuzione (elemento caratteristico della dimensione economica)
  3. siamo in presenza di un sintomo “sociale” ben preciso che manifesta il passaggio dalla Società liquida (sistema sociale a traino unilaterale politico) alla Società gassosa (sistema sociale a traino unilaterale economico). Entrambe squilibrate e antisociali.

Perché dovremmo diventare consapevoli di 1)?

Perché cesseremmo di lamentarci delle cose che non vanno. Ci lamentiamo perché partiamo dal punto di vista inconscio che questa nostra sia una “civiltà”, e ogni vicenda ci presenta il suo degradare costante e onnipervasivo rispetto alle attese e agli ideali che incarniamo. Se invece fossimo coscienti di vivere in una “inciviltà”, come di fatto è, avremmo l’atteggiamento opposto: ci rimboccheremmo le maniche per trovare modi e mezzi diversi per raggiungere quelle stesse attese e quegli ideali.

Che cosa ci insegna 2)?

Che mescoliamo due cose che dovrebbero essere separate. Un diritto non è un premio, se lo diventa è un “rovescio”! Riflettiamo allora su quante cose sono diventate un “rovescio”. Preso atto di questo continuo “rovesciamento” di valori, diritti e utili dovremmo essere invitati dalla logica dei fatti a cercare di “separare meglio” quello che inconsapevolmente per ignoranza culturale, ipocritamente per ideologia politica, opportunisticamente per calcolo economico… uniamo.

Come dovremmo considerare 3)?

Come un aspetto strutturale negativo del sistema sociale attuale, che riconferma lo stato di “inciviltà sociale” della presente Società umana e del “capovolgimento sociale in atto” per cui ciò che è “diritto” diventa inevitabilmente il suo “rovescio” anche senza la ragion di Stato.

La Società liquida, di cui l’elemento giuridico “romano” è tutt’ora una componente essenziale degenerata, caratterizza un sistema sociale dominato dalla dimensione politica; la Società gassosa, in cui il denaro è diventato un fine degenerato in pochissimi decenni, caratterizza un sistema sociale dominato dalla dimensione economica. C’è infine un terzo tipo altrettanto unilaterale e malsano di sistema sociale: La Società solida, in cui il dogma intollerante è un ingrediente immancabile, dominata dalla dimensione culturale (ad esempio quella medievale dominata dalle Chiese, o quella futura dominata dalle Società farmaceutiche).

Mentre inciviltà impone che “insanamente” queste tre squilibrate tipologie di sistema sociale confliggano per conquistare il dominio unilaterale, Civiltà vuole che esse possano “sanamente” convivere e operare in reciproco equilibrio e sinergia: come Stati sovrani appartenenti alla stessa Federazione.

Già queste sole considerazioni ci portano a ragionare con urgenza sulla necessità di una nuova strutturazione "tridimensionale" del sistema sociale: la Società calorica in cui è d'obbligo la "raccolta differenziata” degli attuali “rifiuti sociali economici, politici e culturali”.
Per evolvere dall’attuale sistema sociale a “rovescio” ad un fecondo sistema sociale “diritto”.

(riproduzione riservata)