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Due opposte visioni sulla “limitatezza delle conoscenze scientifiche”


21/02/2022

di Andrea di Furia

Se non si avesse una “visione strutturale” del sistema sociale moderno come unidimensionale parassitario [in cui una dimensione sociale domina e vampirizza le altre due] e la conoscenza della relativa legge di gravità sociale, tante cose che avvengono a ogni piè sospinto apparirebbero incomprensibili e sorprendenti.

Come sempre ci interessa l’errore di pensiero sociale, non chi erra. Sono i numerosi DPCM dell’Amministratore unico del Governo (ora Mario Draghi) sulle misure anti-Covid-19 ad esser pieni non “della Tua gloria”, ma “della sua eterogenesi dei fini”: ossia contengono indicazioni contrarie alle intenzioni dichiarate, al buon senso, alla logica e alla convivenza sociale.

Prendiamo il Green pass: era nato per facilitare i viaggi da un Paese all’alto in Europa. Il nostro Amministratore unico lo ha trasformato nella chiave non solo per uscire dalla “prigione dei lockdown generalizzati” (prima venduti come misure eccezionali, poi imposti come normalità), ma anche per entrare “nella prigione sociale” sempre più stretta in cui ci sta recludendo per il nostro bene.

Solo col marchietto sullo smartphone (per il momento) si possono usare i servizi dello Stato, i trasporti pubblici, le Poste ecc. Difficile paragonarlo alla Stella di Davide imposta agli Ebrei in Germania dai Nazisti per identificarli: lì c’è violenza fisica, qui c’è adesione volontaria pilotata. Ma l’elemento dell’identificazione, indiscutibilmente, c’è in entrambi i casi.

Ormai usciti dal terrore mediatico dei primi mesi dell’epidemia, le misure anticovid-19 sembra siano state solo l’escamotage per imporre il marchietto verde calpestando libertà naturali, giuridiche/costituzionali.

E già adesso possiamo affermare che ci sono tutte le avvisaglie che il sistema di ferreo controllo tramite Green pass durerà anche finita la cosiddetta pandemia.

Restringendo ulteriormente la nostra possibilità di vita sociale in tante prossime occasioni, caratterizzerà una malsana e innaturale vita sociale per le prossime generazioni in cui la libertà personale sarà barattata con un’improbabile pseudo-sicurezza statale/commerciale.

Basterebbe solo considerare l’imposizione, inutile, delle iperinquinanti mascherine per capire dove tira l’aria governativa. Le mascherine-museruola erano imposte agli schiavi, durante il viaggio di sola andata in America del Nord, per impedire che si parlassero e si accordassero per la fuga.


Più che aria, nel Medio-evo dei Cavalieri si sarebbe definita come il respiro del Drago. E, in sostanza, il Green pass è il premuroso nodo scorsoio che ci chiede di indossare con il consenso informato chi comanda ora nella Società gassosa a predominio economico: con tutta una serie di ricatti morali, giuridici ed economici che non fanno bene né all’Etica culturale, né al Diritto democratico e neppure all’Economia.

Chi non ha un punto di vista strutturale sociale non è in grado di accorgersene, sconvolto opportunamente dal clima di paura e di emergenza H24.

E adesso magari è tutto felice della tutela pubblica della salute da parte di uno Stato succube di poteri internazionali che, nei suoi organi decisori, se ne lava preventivamente le mani e fa accanimento terapeutico non richiesto anche dal punto di vista quantitativo: ora tre dosi non bastano più ne serve una quarta. E perché no una quinta, una sesta, una settima? Se lo dice la Scienza, va bene in ogni caso!

Tuttavia, il prossimo inevitabile diverso uso “estemporaneo” del green pass [sempre dichiarato eccezionale prima, per poi diventare normalità] è probabile che ci svegli amaramente quando è troppo tardi. E, come sempre, su chi ha torto o ragione non deciderà la pubblicità mediatica o l'opinione personale, ma quel galantuomo del Tempo che, attraverso la realtà dei fatti, non fa sconti a nessuno.

Prendiamo adesso l’obbligatorietà delle vaccinazioni per gli over 50: occorre anche il consenso informato. Ma se mi obblighi, di che consenso hai bisogno? Di nessun consenso. Quindi possiamo osservare che qui c’è puzza di bruciato e, come vedremo, il consenso serve non a tutelare l’obbligato vaccinato… ma chi vaccina da responsabilità penali e condanne a risarcire per dolo o colpa grave.

Se in più mettiamo una serie di carichi da 11 - ad esempio che è stato aumentato il costo orario dei sanitari che vaccinano; che vengono premiati i medici di base che promuovono la vaccinazione sui propri pazienti e sospesi i medici che sono scientificamente convinti che vaccinarsi fa male; o addirittura ostacolati i medici vaccinati che curano i propri pazienti con alternative che funzionano benissimo, ma che hanno il non piccolo difetto di eliminare la caratteristica dell’emergenza che libera le mani al potere dittatoriale sanitario in atto - ecco che si dovrebbe capire, con il minimo sindacale di buon senso, che la salute pubblica è solo un cavallo di troia per qualcosa d’altro: che ha a che fare più con le future necessità dell’economia e con l’oppressione autoritaria statale che con la salute delle Persone e delle Popolazioni.

Ma adesso pensiamo a quei birichini antisociali e untori dei Medici che, orrore, vedono con sospetto la tanto sbandierata e salvifica vaccinazione: i cui anoressici risultati vengono magnificati solo da chi li impone.

Uno pensa magari che sono dei bru-bru che non sanno cos’è la scienza moderna, forse perché dà più retta alla campana assordante H24 dei media che, per il servizio pubblico di raccontare “la favola bella che ieri ti illuse e oggi mi illude Marione”, incassano da varie parti tantissimi soldini.

Ma non è così. Mettiamoci nei panni di un medico coscienzioso che sa (legge, si informa), non dei consulenti scientifici del Governo che possono avere anche i loro interessi: come ad esempio il dr. Fauci che in America ora è sotto processo per aver finanziato guardacaso a Wuhan in Cina studi sul “guadagno di funzione” (ossia sul potenziamento di agenti patogeni pericolosi per l’uomo che in American sono vietati).

Mettiamoci nei panni di un medico che pensa con la sua testa, non con quella della pubblicità progresso, e scopre che è la stessa Scienza ad essere convinta “della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate”.


Cosa sarebbe corretto fare, di fronte a questo stato di conoscenze limitate? Agire con una grandissima cautela: proprio per tutelare la salute pubblica da sperimentazioni abborracciate. Nell’epoca della corsa all’oro americana si sarebbe detto: per evitare di farla cadere in mano ai Ciarlatani.

Rammentiamo che dichiara di essere figlio di un Ciarlatano siffatto proprio John D. Rockefeller, spregiudicato fondatore della Standard Oil (Exxon e Mobil) e iniziatore un secolo fa della dittatura sanitaria attuale, contraria a tutte le cure estranee ai propri dogmatici protocolli, che si è espressa nella dilagante vaccinocrazia attuale.

Invece di essere più che prudenti, si è fatto esattamente il contrario: ci si è buttati a capofitto a vaccinare a destra e a manca con una velocità record. Con l’effetto collaterale indesiderato di causare molti più morti che in altri paesi (con Israele, ad esempio c’è stato un rapporto di 28 morti italiani per 1 morto israeliano) proprio nei primi mesi dell’epidemia nel 2020. Complimenti.

Su questi ottimi risultati di tutela della salute pubblica un’inchiesta il settimanale Der Spiegel tedesco parla di poca trasparenza e di insabbiamento, implicando il Premier Conte (precedente Amministratore unico) e il Ministro della Salute Speranza (anche ora Ministro della Salute) intorno ai primi numerosissimi decessi per Covid-19.

Bene, adesso si può obiettare che parlare di “limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate” è pura fantasia non scientifica, visti tutti i bollettini epidemiologici e la gran cassa dei media.

E c'è da mettere la mano sul fuoco che un Governo serio come quello dell’Amministratore unico di Italia SpA (siamo nella Società gassosa economica, non più nell'Italia-Stato della Società liquida politica) non avrebbe mai e poi mai preso in considerazione una situazione che non fosse “ampliamente garantita dalla conoscenza precisa ed esaustiva” della Scienza.

Invece no: il Governo sapeva benissimo “della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate”, ma se ne è servito, come leggeremo, non per attivare comportamenti prudenziali, ma soltanto per farsene uno scudo penale.

Queste precise parole sono state infatti usate nel Decreto legge 1 aprile 2021 n. 44, convertito in legge 28/05/21 n 76, dove nell’articolo 3 Responsabilità penale da somministrazione del vaccino anti-SARS-Cov-2 si dichiara che i fatti previsti dagli articoli 589 (Omicidio colposo) e 590 (Lesioni personali colpose) del codice penale “…sono punibili solo per colpa grave”.

Geniale! Intanto non si parla di dolo. Forse per dare l’impressione preventiva che è impensabile che qualcuno si approfitti di questa emergenza? Di certo,  se per caso qualcosa va storto così si garantisce una grande impunità al manipolo di decisori e dintorni che si nascondono nel cavallo di troia del comitato scientifico governativo.

Dunque, si prevedono fatti gravissimi per la salute proprio a causa “della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate”. Il Governo infatti prevede che con la somministrazione del vaccino, possano succedere morti qualificabili come Omicidio colposo e Lesioni personali colpose e si tutela limitandole alla colpa grave.

Non contento però, scrive anche l’articolo 3-bis: Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario durante lo Stato di emergenza epidemiologica da SARS-Cov-2. E qui, come recita la legge?

Così: “Ai fini della valutazione del grado della colpa il giudice tiene conto, tra i fattori che ne possono escludere la gravità, della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2, [...] e sulle terapie appropriate”.

Quindi il Governo sapeva molto bene della pericolosità di ciò che ha messo in campo, e ha preferito giocare la limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate come scudo penale per passarla liscia in caso di probabili disastri sanitari… che non è escluso avvengano entro i prossimi 20 anni, visto che i vaccini di nuova generazione contengono attivatori di modifiche genetiche (sottoposti a segreto militare!), mai sperimentati prima, che impatteranno sulle prossime generazioni.

E se pensiamo alla data di emissione del Decreto legge soprariportato (1° aprile 2021), troviamo che l’Amministratore unico del Governo che lo ha emesso, con la limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SARS-Cov-2 e sulle terapie appropriate ci ha fatto un riuscitissimo (ma temo tragico, piuttosto che satirico) pesce d’aprile.

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