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I disastri della globalizzazione

Trump stà cercando di correggere il grande errore della finanza speculativa e cerca di farlo attraverso i dazi


14/07/2025

di Mario Pinzi


Gli Stati Uniti stanno cercando di correggere gli errori madornali della globalizzazione per non far saltare l’ordine mondiale del capitalismo e della democrazia.
Questo scenario di crisi partorito dalla globalizzazione, ha distrutto le leggi di mercato interne, donando forza alla dittatura Cinese.
Gli economisti della globalizzazione erano convinti che innescando nuove leggi di mercato, le dittature come quelle esistenti in Cina e Russia sarebbero state costrette a modificare i propri atteggiamenti politici, ma la realtà ha dimostrato il contrario e ora si comprende quanto è stato grande l’errore di questa filosofia economica.
Aver spostato le produzioni all’estero consegnando la nostra ricchezza nelle mani della Cina è stata la più grande fesseria che i leader del mondo potevano fare e oggi il problema è diventato molto serio.
Purtroppo, la filosofia della globalizzazione, ha innescato un debito senza fine che deve essere immediatamente fermato con il ripristino della media borghesia.
I dazi sono lo strumento per riequilibrare le relazioni commerciali e non subire l’aggressione di Pechino dei prezzi bassi.
Come finirà questo conflitto, non è facile da prevedere, ma ora siamo certi che i guai sono nati dagli architetti della globalizzazione che volevano un nuovo mondo nelle mani della finanza speculativa.
L’isolazionismo dell’Europa, guidata dagli yes man al soldo del potere senza volto, va fermato contrastando le leggi da loro emanate che stanno portando il Continente verso il disastro.
L’annuncio che deve far riflettere sono i dazi commerciali del 10% che Trump applicherà ai Paesi del Brics, per contrastare le politiche che minano gli interessi americani e sembra che anche i Paesi allineati alle loro posizioni subiranno lo stesso trattamento.
Di recente sembra che la von Der Leyen, abbia avuto con Donald Trump un colloquio positivo e la numero uno dell’Unione ha affermato che quando la Commissione si siederà al tavolo con gli Stati Uniti, per negoziare i nuovi dazi, ci dovrà essere un accordo stabilito in precedenza.
L’accordo con gli Usa, al quale l’Europa mira, è quello di ottenere un dazio che non superi il 10%, con alcune eccezioni per aerei e alcolici.
Nello stesso tempo la commissione conferma che nell’accordo quadro ci dovranno essere delle decisioni particolari da studiare assieme.
Prima di chiudere, cari lettori, desidero ricordare che la globalizzazione ci ha portato molto vicino alla terza guerra mondiale e questo gigantesco errore va immediatamente fermato…

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