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La Scienza odierna è antisociale?


02/06/2023

Chi non è stupefatto dai risultati della Scienza applicata al business? Mezzi di trasporto, mezzi di comunicazione, mezzi di estrazione delle materie prime, mezzi di indagine cosmica, ma anche… montagne di rifiuti tecnologici (inquinanti terra, acqua, atmosfera ecc.).

Davvero, chi nega il travolgente sviluppo della Tecnoscienza non può dirsi donna o uomo di questo tempo. Prendiamo la fascinazione degli Smartphone, di cui siamo ormai diventati appendici bio: scopriamo che sono utilissimi per il business degli adulti (over21 per intenderci), ma sono anche dannosissimi per lo sviluppo culturale degli under21.

Questo dualismo nei risultati – che in questa rubrica, per i nostri 4 lettori manzoniani, osserviamo dal punto di vista strutturale sociale – ci riporta al dualismo tra le due dimensioni sociali agli antipodi, Economia e Cultura:

1) l’Economia, dimensione che è massimamente distruttiva nella relazione Produzione, Distribuzione, Consumo (vedi rifiuti tecnologici/consumismo esasperato);
2) la Cultura, dimensione che è massimamente creativa nella relazione Scienza, Arte, Religione (soddisfazione della sete di conoscenza, rapporti umani, valori ideali).

Dualismo che si ritrova anche se parliamo di Scienza nella sua complessità, perché:

  1. per la dimensione Economia la piccola parte della Scienza caratterizzabile come Tecnoscienza utile al business viene assolutizzata e ingigantita - con ripetuta azione di macello-marketing (emergenza finta-pandemia, emergenza crisi energetica speculativa, emergenza bellica in Europa) - come l’unica degna di mistica fede da parte del popolo dei Consumatori… di Pavlov (che saremmo tutti noi);
  2. per la dimensione Cultura la grande parte della Scienza caratterizzabile come Scienza necessaria alla conoscenza umana viene relativizzata e ridotta – con ripetuta negazione di ogni e qualsiasi altra esperienza – al mero aspetto naturalistico, come l’unico degno di mistica fede da parte del popolo di Bambini di Pavlov (che saremmo sempre tutti noi).

Pur guardando (l’Economia) al piccolo àmbito tecnoscientifico che però rende gigantesco l’àmbito del business, e pur guardando (la Cultura) al grande àmbito scientifico che tuttavia si autoriduce al piccolo àmbito naturalistico, entrambe si accordano nel clima mistico con cui Tecnoscienza e Scienza devono essere vissute sia dai relativi adepti economici (Economisti, Imprenditori, Bancari, Speculatori), sia dai relativi adepti culturali (Studenti, Professori, Religiosi e Artisti).

Perché la Scienza/Tecnoscienza è mistica? … ossia non è vera Scienza? Perché, invece che al terzo millennio, l’attuale Scienza/Tecnoscienza ci rimanda a un clima medievale di caccia alle streghe con tanto di inaspettati e rinnovati rapporti feudali gerarchici sia tra le Élite economiche sia tra le Élite culturali?

Lo possiamo comprendere se ritroviamo a ritroso le forme pensiero da cui le attuali Scienza/Tecnoscienza derivano: quelle della Scolastica medievale di S. Tommaso d’Aquino.

Nei secoli, poi, le vediamo degenerare culturalmente nelle forme pensiero del Cattolicesimo sociale e in séguito ulteriormente degenerare nel Marxismo-leninismo-maoismo. Resta la fede mistica sia nel cattolico sia nel cosiddetto “comunista”, ma diversamente dai fondatori della Scolastica, entrambi non hanno più in mente che esiste un mondo divino all’origine dell’Essere umano (maschio/femmina) perché la Scienza ha ipotizzato, sempre misticamente, che non esiste il divino in quanto sfugge al metodo scientifico.

Un paradosso, dato che il Tecnoscenziato cerca il divino con un pensiero debole e insufficiente dove… non può trovarlo. Un poco come cercare il contenitore del latte nella scarpiera: non c’è nella scarpiera (ma vah!?!) e perciò per il metodo scientifico il latte non esiste.

Le stesse forme pensiero medievali scolastiche le vediamo anche degenerare economicamente nelle forme pensiero del Calvinismo protestante, e ulteriormente degenerare nel Neoliberismo. Resta la fede mistica sia nel calvinista sia nel cosiddetto “neoliberista”, ma diversamente dai fondatori della Scolastica, entrambi non hanno più in mente (come avevano gli Scolastici) che esiste un mondo divino all’origine dell’Essere umano (maschio/femmina) perché la Scienza ha ipotizzato, sempre misticamente, che “nulla si crea e nulla si distrugge” e così non esiste il divino in quanto sfugge al principio di conservazione della materia.

Altro paradosso, dato che ciò è ipotizzato sempre con lo stesso pensiero debole e insufficiente incapace di verificarlo nella realtà: un poco come chi si autoipnotizza per diventare diverso da quello che è driblando la fatica del giorno dopo giorno (ma vah!?!) che, opportunamente, lascia a noi popolo di Pavlov che “abbiamo fede” nella Scienza/Tecnoscienza.


E se putacaso non funzionasse il condizionamento quotidiano da macello-marketing? Se non avessimo questa “fede scientifica” (nella mistica puntura che non ha bisogno della preventiva sperimentazione precauzionale; nella mistica bontà delle armi di distruzione di massa che in Europa “salvano le vite”; nella mistica tutela della speculazione sul prezzo dell’energia) allora ci obbligano ad averla… a suon di decretini legge.

Questa Scienza/Tecnoscienza mistica diventa antisociale in un momento storico, inizio terzo millennio, in cui l’individuo singolo autocosciente – che non vuole essere guidato da un’Autorità mistica esterna (il Sacerdote, il Professore, il Politico, l’Economista) – vuole creare da se stesso, dalla propria interiorità che evolve, il sistema sociale giusto per lui: lui indipendente dall'Autorità com’è adesso (non come ne era dipendente nel Medio-evo).

Questa Scienza/Tecnoscienza è il nemico numero 1 per l’individuo singolo autocosciente, collaborativo, responsabile: lo vuole abbattere nella propria identità umana (Genitore 1 e genitore 2 già cozzano antisocialmente col principio di eguaglianza); lo titilla con le meraviglie del Metaverso virtuale in cui può sognare qualsiasi identità (avatar elettronico ecc.) meno che la propria; lo rende utile protesi del dispositivo elettronico cibernetico; lo riduce ad agglomerato di materie prime intercambiabili.

L’obiettivo perseguito e sottaciuto, ma evidente dal tono dei decretini legge statali, dalle riforme culturali studiate per la scuola e dai piani economici di ripresa e resilienza… dove la resilienza è richiesta ai fedeli della religione scientifica naturale e la ripresa (sempre per noi fedeli di Pavlov) è quella per i fondelli.

Come vuole trasformare l’essere umano (femmina/maschio) questa medievale-mistica Scienza/Tecnoscienza? L’obiettivo che emerge da un esame-quadro della situazione (unendo i tantissimi studi specialistici che mancano di questa visione d’insieme) è quello di rendere l’Essere umano:

  1. operativamente inerte sul piano fisico del volere economico,
  2. passivamente in coma vegetale sul piano del sentire sociale politico;
  3. animalmente gregario e a km zero sul piano autonomo del pensare culturale.

 

Possibile che dal punto di vista “strutturale” sociale (opposto a quello usuale: “sostanziale” sociale) emerga una visione così in ombra di questa stupefacente Scienza/Tecnoscienza?

Se ci serviamo del metodo scientifico non possiamo che ottenere una piena conferma di questo orientamento antisociale e disumano: anche lo scienziato più scarso sa benissimo che dove si vede la più stupefacente luce, sul piano fisico, proprio là si trova anche l’ombra più oscura.

Proprio quell’ombra più oscura che la mistica fede antisociale odierna nella Scienza/tecnoscienza - che a gran voce e violentemente ci impongono Professori, Politici, Economisti e persino Sacerdoti – vuole dogmaticamente abolire.

Cosa ha trasformato in pochi secoli la Scienza da evolutiva conquista sociale in involutiva promotrice di antisocialità? Il suo contenitore sociale: che era lo Stato fino a pochi decenni fa e ora è il Mercato. Contenitore che è rimasto UNIdimensionale parassitario: adesso la dimensione Economia si è “mangiata” la Politica e la Cultura, ne ha vampirizzato le forze e le ha messe al servizio del business: facendo anche della Scienza una merce da consumare. Sottraendole la forza di far evolvere l’essere umano… in modo umano.

Ora nella Società gassosa economica - in cui il cassonetto della raccolta indifferenziata sociale (economica, politica e culturale) è il Mercato – la Tecnoscienza si trastulla con l’evoluzione “disumana”: pregusta la rettifica di una Natura umana da bio a thecno perché la Tecnologia utile al business da ancella è diventata predominante sulla Scienza.

Questo rovesciamento dei valori della Scienza, da umana a disumana, avviene per le dinamiche inosservate che si originano nel cassonetto dell’indifferenziata sociale (principalmente in alcuni paesi il Mercato, in altri lo Stato) e per la debolezza di un pensiero scientifico che, privo delle sue energie originarie e indebolito da interessi economico-politici, cede volentieri a visioni bambinesche allettanti, ma deleterie.

Dunque va cambiato il contenitore sociale (la struttura del sistema) da UNIdimensionale parassitario a TRIdimensionale sinergico: la Società gassosa economica parassitaria va trasformata in Società calorica sinergica: dove si fa la sana raccolta differenziata dei rifiuti sociali.

Solo allora la Scienza con la “S” maiuscola verrà esercitata nella dimensione culturale al riparo del ricatto economico; mentre la Tecnoscienza potrà essere esercitata nella dimensione economica al riparo da visioni anticulturali deviate: una per tutte quella del Trash-umanesimo sponsorizzata da World Economic Found che sta conquistando molti Politici acefali.

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