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Land grabbing: il nuovo Colonialismo finanziario

Un altro aspetto sociale malsano chiarito dalla legge di Gravità sociale


18/09/2016

di Andrea di Furia

Da alcune stime, l’area fertile della Terra è solo l’11% della superficie globale del nostro Pianeta e la popolazione mondiale cresce al ritmo di 80 milioni di individui all’anno: si ipotizzano gli 11 miliardi alla fine di questo secolo. Prendiamo adesso in esame la parolina magica “crescita” che, per risolvere tutti i problemi economici (reddito, lavoro ecc), tutti i giorni sentiamo sui media in ogni singolo Stato del Pianeta.

Qui cominciano i mal di pancia per chi sa ancora usare il pensiero e osserva oggettivamente i dati nella loro semplicità:

  • da una parte la crescita auspicata da tutti gli economisti ubriacati dal liberismo dogmatico è già riuscita a produrre alimenti per 12 miliardi di persone. Applausi? Direi di no, perché di questi alimenti ne vanno sprecati quasi il 50% per varie problematiche (conservazione, trasporti, consumi). Questo tipo di produzione è simile ad un motore antieconomico e inefficiente che per produrre il 50% di energia ne consuma il doppio! Accade così che oltre 1 miliardo di persone soffre la fame per una crescita apparente, che in realtà è uno spreco antieconomico per tutti i 7, 5 miliardi di persone attualmente sul Pianeta… meno che per le Banche Internazionali e le Banche Centrali, finanziatrici uniche del predatorio sistema economico mondiale;
  • dall’altra la produzione agricola dovrebbe crescere almeno del 50% per sfamarci tutti, a partire dalla una modesta area di terreno fertile che attualmente copre. Applausi? Direi di no, perché non solo questa piccola area non si può ampliare bensì sta rapidamente riducendosi: anche per colpa dei cambiamenti climatici e delle piogge sempre più erratiche causate indirettamente dal sistema economico predatorio alimentato dalle Banche Internazionali e Centrali di cui sopra. Ogni anno, infatti, l’agricoltura mondiale perde a causa dell’erosione e dell’avanzata del deserto e del mare intorno ai 75 miliardi di tonnellate di suolo fertile, l’equivalente di 10 milioni di ettari (su circa 1,5 miliardi di ettari coltivabili). Ma esattamente il doppio degli ettari coltivabili - altri 20 milioni pari a 150 miliardi di tonnellate di suolo fertile - vengono abbandonati perché la qualità del terreno è troppo degradata per coltivarlo: in larga misura per colpa delle tecniche agricole ad intensivo uso di macchinari e di anticrittogamici. E chi finanzia tutto questo?
  • dall’altra ancora, la desertificazione dei terreni coltivabili è causa di massicci movimenti migratori soprattutto dall’area africana dove le deforestazioni, la tendenza a sfruttare terreni fragili senza adeguati fertilizzanti, l'allevamento intensivo, l'impiego di macchine agricole che distrugge il suolo in profondità, l'irrigazione in prossimità d'acque salate stanno scatenando un effetto domino su di un quarto della superficie del pianeta: circa 40 milioni di km quadrati, con un miliardo d'abitanti, distribuiti in un centinaio di paesi. Il che provoca l’esodo di milioni di profughi “ambientali”, secondo la terminologia dell’ONU per distinguerli dai “profughi di guerra”. Pure qui è entusiasticamente operante il vangelo antieconomico della crescita. Applausi dunque? Direi di no, anche in questo caso.


Abbiamo visto come il successo alluvionale di questo vangelo delle Banche volto a finanziare ogni crescita – indipendentemente che sia deleteria per i Territori, le Comunità e le Persone come in realtà è - sia stato reso possibile solo dal loro sfruttamento da parte di un sistema sociale malato, strutturato a 1 dimensione sociale prevalente sulle altre due, incapace di governare l’evoluzione sociale degli ultimi due secoli.

Naturalmente questo avviene anche grazie all’analfabetismo sociale di ritorno delle loro vittime – 7,5 miliardi di indebitati con le Banche, che lo sappiano o no è indifferente - ingenuamente carenti sul piano di un pensiero sociale che possa aiutare a chiarire loro il fenomeno sociale malato del bancocentrismo planetario. Le quali, peraltro, sono tenute nell’ignoranza da chi in area economica, politica e culturale conosce il fenomeno e “abbozza”.

Ad esempio è basilare oggi conoscere la Legge di Gravità sociale, per la quale un fenomeno esistente in una dimensione sociale e che migra in un’altra subisce un processo di degenerazione.

Prendiamo ad esempio il Dogmatismo culturale religioso con cui anticamente si conquistavano Persone, Comunità e Territori. Se poi dalla dimensione culturale tale fenomeno scende in quella politica abbiamo il fenomeno dell’Imperialismo militare, il cui ultimo esempio è stato quello inglese a cavallo dell’’800 e del ‘900. In questo diverso modo si sono ancora conquistate Persone, Comunità e Territori. Se infine dalla dimensione politica slitta in quella economica il fenomeno degenera nel modernissimo Colonialismo finanziario che con modalità tutte sue conquista Persone, Comunità e Territori attraverso la centralità sociale delle Banche.

Il Bancocentrismo planetario è un ultimo gradino degenerativo sempre secondo la legge di Gravità sociale: dalla centralità Sacerdotale (culturale) infatti siamo infatti passati prima alla centralità Statale (politica) e infine alla centralità (economica) delle Banche internazionali e delle Banche Centrali.

E se la centralità Sacerdotale provvedeva soprattutto alle Persone e quella Statale soprattutto alle Comunità amministrate, la centralità Bancaria provvede soprattutto ai Territori. Come? Espandendosi a livello planetario (sovrastatale) e finanziandone l’acquisto e la gestione per sé e le proprie possedute Multinazionali.

È il cosiddetto fenomeno del land grabbing o «accaparramento della terra», riguardante pratiche di acquisizione su larga scala di terreni agricoli in paesi in via di sviluppo e non - mediante affitto o acquisto di grandi estensioni agrarie - da parte di compagnie transnazionali, governi stranieri e singoli soggetti privati. Acquisizioni finanziate (direttamente e indirettamente) da chi? Sempre da loro: le Banche internazionali e Centrali malate di crescita… degli utili. E solo per i loro azionisti.

Nella corsa alle terre coltivabili i cinesi si danno più da fare degli altri. Vero. Ma non sono gli unici. In Tanzania, ad esempio, sono molto attivi gli arabi degli Emirati. Tra i grandi buyers ci sono anche gli altri Paesi del Golfo, l’Egitto e il Brasile, che acquistano larghe porzioni di terreno negli stati confinanti, oltre alle grandi multinazionali americane ed europee.

 


Land Matrix, piattaforma indipendente nata per monitorare questi immensi passaggi di proprietà, ha contato 1037 contratti conclusi per oltre 38 milioni di ettari. Ma sono elencate solo le trattative «in chiaro». Avere le cifre esatte dei mega-passaggi di proprietà è impossibile, perché i contratti trasparenti sono solo la parte emersa di questo malèfico iceberg.

Nel sistema malato bancocentrico di inizio terzo millennio - causata e ingigantita dalla sua inadeguata strutturazione a 1 Dimensione sociale prevalente sulle altre due – la soluzione allla costante perdita della capacità agricola dei suoli coltivabili non può che essere il Land grabbing: l’accaparramento dei Terreni planetari.

Cosa dovrebbe fare un sistema sociale sano (ossia strutturato a 3 Dimensioni autonome) in questo caso?

Se ad esempio l’Unione Europea fosse strutturata a 3D – quindi indifferente al ricatto bancario internazionale e non tenuta sotto schiaffo dal fuoco amico delle proprie Banche Centrali – promuoverebbe l’ingresso nel mercato agricolo di nuovi soggetti, come i piccoli proprietari, in grado di contrastare lo strapotere dei “big” dell’Agrifarma e gli sprechi di un sistema che è perversamente antieconomico. Una politica lungimirante, questa sì da applausi.

Ma l’Unione Europea è strutturata a 1D: è dunque malata dal punto di vista sociale sano (che è "tridimensionale"). Perciò ha favorito l’estendersi del fenomeno del land grabbing tramite l’elargizione di sussidi destinati quasi esclusivamente alle grandi aziende agricole.

E così gli Accaparratori di terre hanno messo gli occhi sui suoli più fertili d’Europa: dopo Ungheria, Romania, Serbia e Ucraina, multinazionali e fondi sovrani stranieri hanno infatti spostato il mirino verso l’Europa occidentale dei cosiddetti Pigs, con in testa regioni come l’Andalusia e la Catalogna; poi Germania, Francia e Austria sono diventati oggetto di speculazione economico-finanziaria da parte dei colossi attivi nell’agro-business, degli hedge fund, delle aziende cinesi in espansione e degli oligarchi russi.

È quanto mette in evidenza Land Concentration, Land Grabbing and People’s Struggle in Europe, lo studio realizzato dal Coordinamento europeo Via Campesina e da Hands off the land, e dal rapporto emerge che in Europa il 3% dei proprietari di terreni agricoli detiene il 50% di tutte le superfici agrarie con buona pace delle Comunità e delle Persone viventi in Europa: peraltro verso narcotizzate dal proprio analfabetismo sociale di ritorno e terrorizzate dai flussi migratori, oltre che dalla crescita della popolazione.

Osserviamo così che in un sistema sociale non tridimensionale, ovvero strutturato a 1 Dimensione economica prevalente sulle altre due - come il nostro attuale, imperniato sulla prevalenza della dimensione economica sulle altre due dimensioni sociali - l’importante è la “crescita” continua dei flussi di finanziamento bancario (dalle Banche ai Fondi spazzatura). Il resto conta poco o nulla.

In questo sistema sociale strutturato a 1D, dove su tutto prevale unilateralmente la dimensione economica, se per questo essenziale obiettivo finanziario si debbono espropriare della loro terra in maniera diretta (acquisto) o indiretta (affitto pluriennale) le Comunità e le Persone europee a vantaggio di pochi grandi proprietari (i destinatari di remunerativi e cospicui finanziamenti) … dov’è il problema?

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