Share |

Libertà d’espressione personale va cercando… la missione planetaria del Popolo italiano


27/02/2024

di Andrea di Furia

Una delle cose più importanti che cerchiamo è la possibilità di poterci esprimere in libertà, senza i condizionamenti del moralismo di Scuola (cultura), del politically correct di Stato (politica), degli interessi del Mercato (economia) e, in particolare, della struttura antisociale inosservata del sistema (UNIdimensionale parassitaria) che mescola tutto in un vortice indifferenziato che così rende impossibile qualsiasi libertà d’espressione personale.

Se, come dovremmo pensare il sociale tridimensionale, correttamente riferiamo il Territorio all’Economia (dalle materie prime in poi), la Comunità alla Politica e la Persona singola alla Cultura possiamo vedere che il Territorio economico e la Comunità politica hanno a che fare con la “necessità”, non con la “libertà”: infatti il Territorio planetario segue sue leggi naturali “necessitanti”, così la Comunità riconosce, per sussistere e prosperare, la “necessità” della coesione sociale.

Dunque, solo la Persona singola può parlare di libertà e solo dal punto di vista interiore, visto che quando partecipa alla Comunità politica  -Comunità politica che è al tempo stesso Comunità civica e anche Comunità culturale e pure Comunità economica – non trova libertà ma regole per difendere l’uguaglianza sociale; e quando interagisce sul territorio trova “necessità geografiche” (in montagna non puoi essere “al mare”, e viceversa) e materiali (produzioni tipiche, o materie prime diverse ad esempio).

In questa situazione di libertà solo interiore nella Persona singola (che dovrebbe essere educata dalla Scuola), vediamo che questa libertà della Persona è continuamente assediata e combattuta dall’esterno, da chi dirige la Comunità politica (Stato-Politici) e da chi si è impadronito del Territorio economico (Mercato-Azionisti di Borsa).

Infatti, sia Stato-Politici che Mercato-Azionisti di Borsa, negli ultimi secoli hanno posto la Scuola-Persone sotto la loro ferrea regolazione portandola nella disastrosa situazione di saper solo produrre funzionari per lo Stato e schiavi per il Mercato: non Persone capaci di pensare con la loro testa, ossia interiormente libere ed esteriormente creative.

D’altra parte, per logica e libera concatenazione di pensieri, come può la Scuola, che pensa con la testa dello Stato o del Mercato, educare le Persone singole alla libertà interiore e alla creatività esteriore? Non può!

Inoltre, venendo inosservata per cecità selettiva la “vorticosa” azione antisociale della struttura “parassitaria” del sistema UNIdimensionale [ossia quando UNA dimensione sociale domina le altre due: ad esempio ora è evidente il dominio dell’Economia di Mercato sulla Politica di Stato e sulla Cultura di Scuola] ci stiamo trovando, invece che a liberare la Scuola dai tutoraggi di Stato e Mercato... ad asservirla a Internet dove ritroviamo una falsa libertà nelle applicazioni dell’AI o Artificial Intelligence, che meglio sarebbe definire (con licenza poetica) Artificial Inciucement per tutti gli interssi e condizionamenti che la originano.

Ora che stiamo già vedendo le problematiche che richiedono di per sé una regolamentazione e non ulteriore arbitrio (fake news persino statali, esami scolastici preparati ponendo domande all’AI, scatenamento dell’odio informatico, finzioni di Persone pseudo-vive che presto saranno indistinguibili dalle Persone viventi, orientamento al voto elettorale o al consumo “intelligente” di vaccini ecc.) possiamo vedere che la libertà è sempre meno a nostra disposizione e che addirittura c’è il costante tentativo di toglierla a chi è contrario alla pseudomoral suasion di Stato e Mercato.

Sul Web, ormai dobbiamo aspettarci di tutto, perché nessun BIG del settore è in grado di controllare la verità di ciò che appare scritto o illustrato con immagini o video, tanto che dall’arrivo di Elon Musk alla guida di Twitter (poi diventato X) le aziende che guidano i social media stanno rinunciando al loro ruolo di controllori della disinformazione economica, culturale e politica e abbandonano (20.000 licenziamenti!) il monitoraggio delle falsità che circolano online: cosa criticata dal Washington Post, che la ritiene una tendenza capace di far “influenzare profondamente le elezioni presidenziali statunitensi del 2024”.

E’ quindi sulla struttura UNIdimensionale parassitaria del sistema, sul dominio antisociale di una dimensione sulle altre due, che dobbiamo porre mano, se vogliamo un sistema sociale (e non come quello attuale: antisociale in crescita esponenziale).

Serve la diversa struttura di sistema "TRIdimensionale sinergica" in cui la Scuola sia liberata dall'indebito tutoraggio di Stato e Mercato. Solo se la Scuola è libera (ossia autonoma in tutti gli aspetti del suo essere, non suddita dello Stato, né schiava del Mercato) può educare la Persona singola alla Libertà, con la “L” maiuscola.

In immagine, per meglio capirci, invece di avere un solo cassonetto dell’indifferenziata sociale (economica, politica e culturale) dovremmo cominciare a fare la raccolta differenziata con 3 cassonetti (Scuola, Stato, Mercato).

La comprensione della raccolta differenziata del sociale tridimensionale - di questa struttura TRIdimensionale sinergica e armonica (non più conflittuale parassitaria) la cui precondizione è quella di liberare la Scuola dall’umiliante servaggio a Stato e Mercato - dovrebbe essere stimolata dalla Scuola fin dai primi anni, così come la Scuola sta stimolando la comprensione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani fin dall'Asilo nido.

Liberare la Scuola è un compito che è già nelle nostre corde italiane, a partire dal Sommo Dante che nel Purgatorio (canto 1, vv. 70 segg.) fa dire da Virgilio a Catone “Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando che è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta”. Chi va cercando? Il Popolo italiano.

Come Popolo, infatti, siamo particolarmente sensibili all’Arte e all’individualismo, quindi i più indicati tra tutti i Popoli geograficamente e storicamente presenti sul Pianeta Terra, a poter ovviare alla grave mancanza della vita politica planetaria passata e presente.

Da decenni l’Arte della Politica, quell’Alta politica vera che vede oltre l’emergenza di turno, è tragicamente avvilita e “deviata” in senso autoritario – quello che si ha quando lo Stato non serve la Comunità, ma si fa ciecamente servire da essa secondo i seicenteschi tossici dettami dello “Stato assoluto” di Thomas Hobbes - dalla smisurata quantità scientifica di numeri… totalmente privi di qualità politica.

Poter finalmente inserire l’elemento culturale artistico della Libertà personale nella dimensione Politica è il contributo sociale che solo una Scuola libera e autonoma può dare e, nel presente come nel prossimo futuro, configura nell’àmbito di una più armonica e sociale Umanità rispettosa delle generazioni future la concreta Missione del Popolo Italiano.

(riproduzione riservata)