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Non è mai troppo tardi


09/04/2023

di Andrea di Furia

Pensare che un sommergibilista della Seconda guerra mondiale, Alberto Manzi, potesse diventare il “Maestro d’Italia” grazie al programma di alfabetizzazione RAI Non è mai troppo tardi - durato 14 anni (1954-1968), con più di un milione di persone che conseguirono la licenza elementare – dimostra ancora una volta che dopo le nubi… può tornare il sole.

Ora le nubi sociali su di noi si affollano, e diventano sempre più caotiche e scure, ma non è detto che non possa tornare il cielo sereno. C’è però una condizione: che cambi l’atteggiamento di chi si occupa da “sapiente” di sociale economico, politico e culturale e sappia tornare ad essere “principiante”.

“Sapiente” (professore, politico, tecnico) è colui che ha tutte le risposte per tutte le domande sociali, mentre “principiante” è colui che si interroga su tutte le situazioni sociali non avendo risposte.

Ma il primo è nettamente spiazzato se cambiano tutte le domande sociali (come sono cambiate da pochi decenni), mentre il secondo è assolutamente avvantaggiato.

Anche qui c’è però una condizione: che il “principiante” sappia riconoscere e rinunciare a tutte le abitudini di pensiero che ha imparato dai sapienti (famiglia, scuola, lavoro, partito ecc.) cui si è di volta in volta nutrito. Altrimenti è solo un “finto” principiante, è ancora un vetero-sapiente: un lupo travestito da pecora, direbbe Esopo.

La prima abitudine di pensiero a cui il sapiente deve rinunciare è quella di poter incidere sul sistema sociale soltanto perché ne identifica perfettamente le magagne. Non basta, come ci dice per esperienza diretta un maestro in questa attività: il sociologo Zygmunt Bauman.

Oltre alle evidenti magagne antisociali, che a ben osservare sono infinite [cosa che paralizza anche il più tosto dei riformatori, riducendolo al piccolo cabotaggio del day by day (ad esempio, dei solo quantitativi punti del PNRR)], occorre osservare qualcosa che viene a manifestarsi solo facendo domande nuove, rispetto al sistema sociale: domande che un sapiente navigato nemmeno immagina perché sa solo rispondere a domande vecchie, non ha la forza di farsene delle nuove.

Il principiante si fa invece domande nuove, perché si rende conto per esperienza diretta che le sapienti risposte vecchie sono la causa dell’antisocialità economica, politica e culturale attuale in cui è costretto a vivere.

La prima è: “Economia, Politica e Cultura in base alla propria specifica funzione sono contenuto sociale o contenitore sociale?”.

La risposta è: “In base alla specifica funzione caratteristica sono contenuto sociale, infatti

  1. l’Economia è funzionale a tutto ciò che è relativo al Territorio-ambiente (materie prime, circolazione merci e servizi, rapporti tra Produttori, Distributori e Consumatori, vita e morte del denaro)
  2. la Politica è funzionale a tutto che è relativo alla Comunità dei cittadini (rapporti umani, diritti e doveri, coesione, missione condivisa)
  3. la Cultura è funzionale a tutto ciò che è relativo alla Persona singola (educazione, sviluppo talenti e qualità materiali e spirituali, formazione, realizzazione delle attitudini vocazionali individuali, autoformazione)”.

La seconda è: “Se le tre dimensioni classiche sono contenuto sociale, esiste un contenitore sociale che abbia come contenuto Economia, Politica e Cultura?”

La risposta è: “Sì, quel contenitore è il sistema sociale che trae la sua forma caratteristica dalla relazione reciproca tra Economia, Politica e Cultura. Contenitore che produce una struttura specifica a fronte della specifica interrelazione tra le tre dimensioni sociali, infatti:

  1. è UNIdimensionale parassitaria quando 1 dimensione sociale domina sulle altre 2, vampirizzandone le forze che (ignorando qualsiasi conflitto di interesse) asserve ai propri fini specifici
  2. è BIdimensionale conflittuale quando temporaneamente 2 dimensioni lottano per il potere sociale assoluto cosa che, dopo aver vinto la lotta, determina la ricaduta della struttura del sistema nel primo tipo (UNIdimensionale parassitaria)
  3. TRIdimensionale sinergica quando ogni dimensione sociale ha la propria autonomia discrezionale (la Scuola sull’educazione/formazione della Persona, lo Stato sui rapporti umani nella Comunità, il Mercato sulla cura del Territorio-ambiente) e si relaziona armonicamente con le altre due: come tre Stati sovrani appartenenti alla stessa Federazione”.

La terza è: “La struttura UNIdimensionale parassitaria, che appare dominante sia storicamente che geograficamente, condiziona oppure no la vita sociale tridimensionale (economica, politica, culturale)?”.

La risposta è: “Sì, la condiziona profondamente: e in modo differente a seconda di quale dimensione sociale predomini sulle altre due, infatti:

  1. se predomina la Cultura, la struttura UNIdimensionale parassitaria può caratterizzarsi con l’immagine della Società umana solida, nella quale sono i valori etici a dominare fino a degenerare in dogmi autoritari rispetto ai quali la Persona deve sottomettersi, rinunciando alla propria libertà di esprimere se stessa
  2. se predomina la Politica, la struttura UNIdimensionale parassitaria può caratterizzarsi con l’immagine della Società umana liquida, nella quale i valori etici si liquefanno, diventano relativi nelle Comunità fino a degenerare nella sudditanza all’ideologia del momento, rinunciando all’eguaglianza coesiva per esprimere raggruppamenti castali divisivi
  3. se predomina l’Economia, la struttura UNIdimensionale parassitaria può caratterizzarsi con l’immagine della Società umana gassosa, nella quale i valori ideologici si nebulizzano degenerando sul Territorio-ambiente nel venale interesse commerciale-finanziario-speculativo cui consegue, per le Comunità e le Persone singole, la rinuncia alla fraternità e la caduta nella schiavitù del denaro”.

Dunque, dalla struttura UNIdimensionale parassitaria non può che derivare sottomissione, sudditanza e schiavitù: le nubi sociali che osserviamo affollarsi quotidianamente sempre di più, e che si intrecciano e si inquinano reciprocamente:

  1. sia che si tratti di Società umana solida culturale (es. in Afghanistan la condizione della donna: sottomessa alla Sharia, ma anche suddita di serie B e schiava di serie A);
  2. sia che si tratti della Società umana liquida politica (es. in Italia la Comunità è resa suddita dalle ideologie di volta in volta al governo, ma è anche schiava degli interessi internazionali e sottomessa all’idolatria culturale della crescita continua);
  3. sia che si tratti della Società umana gassosa economica (es: negli USA il Territorio-ambiente è schiavo degli interessi economici, ma anche suddito delle leggi lobbistiche e sottomesso ai dogmi della cultura neoliberista).

E’ evidente che le risposte dei sapienti sociali alle vecchie domande, di generazione in generazione si sono sempre meno adeguate alla realtà strutturale in forte mutamento: il recente passaggio dalla Società liquida politica alla Società gassosa economica (che per l’Italia si è rafforzato con l’adesione all’Eurozona) è un trauma sociale che viene acutizzato e non risolto se la soluzione si rivolge alla sostanza (al contenuto sociale dimensionale) e non alla struttura (al contenitore sociale sistemico).

Per un sapiente risolvere la crisi energetica è rispondere ad una domanda di cui si illude di saper già la soluzione; per un principiante invece è proprio questa risposta che produce l’aggravarsi del problema.

Viceversa, per un principiante appare molto più urgente e risolutivo rendere la struttura del sistema TRIdimensionale sinergica in modo che nella dimensione culturale alla dogmatica sottomissione della Persona, si sostituisca la sua libertà di evoluzione; che nella dimensione politica alla ideologica sudditanza della Comunità dei cittadini si sostituisca l’eguaglianza dei reciproci rapporti; che nella dimensione economica si sostituisca alla schiavitù la fraternità esercitata sul Territorio-ambiente.

Questa struttura armonica, che nasce da una relazione intradimensionale sinergica in cui ogni dimensione sociale esplica discrezionalmente la sua specifica funzione, l’abbiamo caratterizzata come Società umana calorica tridimensionale.

Calorica perché capace di mantenere quel calore sociale che nelle tre strutture UNIdimensionali parassitarie si disperde raffreddandosi nel tentativo sterile di mantenere il potere (es: nella Russia pre-abbattimento del muro); calore sociale che nella struttura Bidimensionale conflittuale (es. Politica contro Economia) si brucia nel tentativo di sopraffare la dimensione avversaria per conquistare il potere sociale assoluto.

Quindi, se non si cambia modo di pensare e si resta sapienti… la crisi sanitaria, quella militare e quella energetica che si è abbattuta sull’Unione Europea non può che produrre sottomissione della Persona (alla Furbizia Artificiale di ChatGPT), sudditanza della Comunità (alle lobby politiche) e schiavitù sul Territorio-ambiente (alla speculazione finanziaria, monetaria, commerciale): prevedibilmente moltiplicate al quadrato e al cubo nel breve, medio periodo.

Non è mai troppo tardi, perciò, diventare “principianti” e formulare domande sociali nuove al fine di comprendere che i problemi sociali si possono iniziare a risolvere concretamente solo mettendo ordine prima al caos strutturale antisociale del sistema parassitario di inizio terzo millennio.

Non è mai troppo tardi per trasformare la malsana UNIdmensionalità parassitaria (solida, liquida, gassosa) del sistema sociale attuale nella sana TRIdimensionalità sinergica della Società umana calorica.

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