Trump: siamo contenti di cosa ha in mente il nostro rappresentante imperiale?
20/07/2025
di Andrea di Furia
Se dovessimo descriverci, rispetto ai nostri antenati risorgimentali di quasi due secoli fa dovremmo dirci Occidentali, più che Europei o Italiani.
La maggiore propensione al termine Occidentale risulta - come la Terra e gli altri Pianeti girano intorno al Sole - dal fatto che tutta la nostra vita quotidiana esteriore e perfino i nostri pensieri, sentimenti e istinti girano intorno alla volontà e al pensiero (più volontà bruta che chiaro pensiero) del Paese Estremoccidente che ha illuminato tutta la Cultura, la Politica e l’Economia mondiale da un secolo a questa parte: gli Stati Uniti d’America.
Altra ragione concreta per sentirci più Occidentali che Europei sta nel duplice fatto che un’Europa geografica con un proprio centro di gravità permanente (canterebbe Battiato) non esiste – è una docile colonia degli USA (e getta il mondo nel baratro militare) – e che la sua caricatura caoticamente ‘gassosa’ [un’Europa a predominio finanziario, commerciale, speculativo] ossia la UE si è fatta legare mani e piedi dalle élite economiche, politiche, culturali statunitensi.
Cosa nefasta, di cui stiamo quotidianamente rendendoci sempre più consapevoli, che origina una triplice condizione di minorità degli Europei (e quindi anche degli Italiani) rispetto agli Occidentali:
- la dipendenza dalla ‘salvifica’ propaganda culturale imperialista americana,
- la dipendenza dagli ukase politici dei vari zar ‘asinini’ ed ‘elefantiaci’ di volta in volta sul trono di Lincoln,
- la dipendenza dalla criminale immortalità inflazionistica del denaro che, per i suoi bellicosi proprietari estremoccidentali è solo il dollaro.
Dollaro che si vuole diventi l’unica forma rappresentativa legale delle merci mondiali, così come lo è stata per il petrolio, con il corollario che chiunque osi pensare di sostituirlo con un’altra moneta (fosse anche il colonizzato euro) va eliminato militarmente.
Casi storicamente recenti sono la tragica fine di Thomas Sankara, Muʿammar Gheddafi, Saddam Hussein.
Un monito per i BRICS o per i Paesi africani che stanno facendo un pensierino analogo: attenzione alla prossima crociata democratica dei salvatori USA… e getta il mondo nel chaos antisociale.
Dunque, non avendo identità propria né orientale né centrale, abbiamo pigramente assunto l’identità dei conquistatori: siamo Occidentali e il nostro reale rappresentante - senza il quale non si muove foglia (europea/italiana) che lui non voglia - è il Presidente statunitense di turno.
Ora il nostro rappresentante è Donald Trump - i colonizzati Ursula von der Laien e Sergio Mattarella sono solo due fedeli protesi acustiche istituzionali del Presidente americano di turno – un imperialista economico convinto: un testimonial perfetto dell’attuale antisociale UNIdimensionalità parassitaria ‘gassosa’ (ossia a predominio economico) del sistema, come dimostra il suo ricorrere all’arma dei dazi.
Dalla sua elezione ad ora è stato un tira e molla continuo di esternazioni poi ritirate e riproposte, ma questa apparentemente pinocchiesca confusione è parte della sua conoscenza dell’arte della guerra’ applicata ai social, che sintetizziamo così: “confondi l’avversario e sorprendilo dove e quando meno se lo aspetta con un fronte inaspettato nuovo”.
Il problema è che ci troviamo nell’epoca in cui Governo e Istituzioni sono il Nemico n.1 di noi poveri amministrati:
- abbiamo bisogno di sanità pubblica accessibile e la vendono ai cosiddetti Privati: un controsenso logico dato che i ‘privati’ della sanità pubblica siamo noi, mentre i compratori dovrebbero essere chiamati Privilegiati… dalla strisciante sotterranea dismissione dello Stato sociale (viene realizzata in perfetta par condicio dai partiti di sinistra e di destra, ma non si dice all’elettore)
- abbiamo bisogno di affrontare il problema delle migrazioni e della coesione sociale, ma la soluzione è quella di un più opprimente controllo informatico della popolazione e l’automatizzazione dei comportamenti sociali
- abbiamo necessità di un’economia più ‘fraterna’, meno borsisticamente egoista, e la soluzione è l’illusoria ‘crescita continua’ delle Oligarchie neoliberiste al potere
- abbiamo bisogno di esprimere il nostro parere liberamente [sia sulla prossima guerra mondiale in Europa, sia sulle cure in caso di psicopandemie pilotate per fini non alla luce del sole] ma ci troviamo di fronte al muro della censura governativa sistematica a vantaggio e dei mercanti di morte e degli azionisti delle società produttrici di vaccini/pseudo-vaccini eugeneticamente modificanti il nostro dna.
In termine tecnico, siamo condannati senza rimedio a cadere sotto il ‘fuoco amico’ di Istituzioni che non si curano di noi, ma di quello che le Elite sovranazionali/sovraeuropee al potere desiderano ottenere da loro.
Di tutto ciò l’attuale massimo testimonial alla luce del sole è Donald Trump (mentre malsane confraternite oligarchiche più low profile manovrano nell’ombra). Lo vogliamo come nostro rappresentante? Non proprio. Che fare, allora?
Le proposte sono tante: ribellarsi nelle piazze, fare i referendum, mandare altri a rappresentarci in Parlamento, scioperare, disubbidienza civile, non pagare le tasse, abbandonare le città e isolarsi, ecc. Tutte proposte che paragonate a ‘semi sociali’ per il futuro sono destinate a rimanere sterili come se, appunto, seminassimo semi fertili sull’asfalto.
Il problema sociale oggi non è la fertilità dei ‘semi’, le proposte sociali, ma il terreno sociale ‘sterile’ su cui si semina: il cosiddetto sistema. Se non cambiamo il terreno sistemico, ora 'a predominio' UNIdimensionale parassitario antisociale, continueremo a lamentarci inutilmente: sia che in Europa vinca il sistema parassitario gassoso-economico degli USA, sia quello parassitario liquido-politico della Russia.
Le tante cose che ancora si potrebbero fare, però, necessitano di un terreno sociale TRIdimensionale sinergico che di sua natura è vantaggioso per gli esseri umani e non per le obsolete e, letteralmente, maligne Oligarchie al potere.
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