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Come pensiamo, da due secoli, il sociale? A rovescio


30/06/2023

di Andrea di Furia

Da due secoli a questa parte il sociale tridimensionale, economico, politico e culturale viene sistematicamente pensato “a rovescio”. Non c’è Professore, Politico, Economista che non pensi a rovescio la realtà sociale e il risultato (da 2 secoli) si vede: continue emergenze che impediscono di pensare “diritto” il sociale tridimensionale (economico, politico, culturale).

E gli inevitabili e sbalorditivi risultati antisociali si sono visti benissimo:

  • nell’Economia dello spreco (crescita continua) sul Territorio-ambiente,
  • nella Politica dell’autoritarismo statale (burocrazia dilagante) opprimente la Comunità nazionale/locale,
  • nella Cultura invertita (perché asservita al tutoraggio indebito e incompetente di Politica ed Economia) che deresponsabilizza la Persona singola e, di rimbalzo, anche le istituzioni economiche e politiche stesse.

Il mondo greco contemplava la figura del pensatore “a rovescio”. Lo chiamava Epimèteo: colui che pensa mediante i fatti, ossia colui che riesce a pensare solo dopo che i fatti gli si sono presentati con la loro evidenza bruta.

A Epimèteo veniva contrapposto Promèteo: colui che pensa mediante i pensieri, ossia colui che riesce a pensare anche prima che i bruti fatti gli si presentino: ed è così capace di moderarne o di evitarne la violenza.

Bruti fatti sociali emergenziali sintomatici (mai compresi nella loro causa originaria dai vari Epimèteo al potere, quindi irrisolvibili!) che nell’attuale unilaterale perversione informatico-statistico-algoritmica del ristretto pensiero tecnoscientifico sono definiti ed economicamente bramati come “big data”.

Promèteo promuove la civiltà umana anche combattendo contro gli dèi, Epimèteo la blocca, la paralizza e l’affossa combattendo contro se stesso: li vedi, mille Epimèteo litigiosi, contrapposti nei vari talk show.

La Scuola che da secoli non è più libera ma asservita (ieri alla Politica e oggi all’Economia) non educa né forma i Promèteo pre-pensatori del futuro prossimo sociale, bensì solo gli Epimèteo post-pensatori dell'eterno presente antisociale.

E una Scuola in Italia come l’attuale senza Promèteo pre-pensatori - e ricolma fino all’orlo di pur volenterosi Epimèteo post-pensatori - non può che rendere ancor più antisociale il sistema sociale italiano: ovvero la Società umana italiana.

Indfatti Promèteo, che non è al potere oggi, è colui che è capace di modificare la realtà sociale tridimensionale esistente: colui che promuove l’evoluzione della Società umana nelle tre dimensioni Cultura, Politica, Economia: perché le vede come arti tridimensionali di un organismo vivente unitario (la Società umana calorica) con proprie leggi intrinseche interne da rispettare.

Invece Epimèteo, oggi al potere, è colui che subisce la realtà economica, politica, culturale e promuove l’involuzione della Società umana mutilandola: perché la vede come un meccanismo inerte, banalmente manipolabile dall’esterno come uno smartphone, e la vive dall’esterno come in un social-videogioco “sparatutto” in cui il protagonista riappare anche dopo mille morti per incapacità e incompetenza… nell’uso del joystik.

Epimèteo è colui che è incapace di modificare la realtà sociale in quanto è mosso da questa, agisce solo quando i buoi sono scappati dalla stalla (emergenza continua) non vede alternative percorribili se non dopo che è stato schiacciato dalle emergenze che - non riuscendo a dominarle mai - moltiplica per omissione e per azione acutizza e cronicizza.

Oggi - dopo 3 anni strepitosi in cui le emergenze si sono susseguite e sommate per incapacità dei vari Epimèteo al potere - vediamo che la realtà sociale è fuori controllo e basta un pizzico di follia “sansonica” tra i belligeranti europei in Ucraina per affossare la civiltà occidentale, da due secoli abborracciata dalle Élite economiche, politiche e culturali che, appunto, vengono costrette a post-pensare, a muovere il proprio pensiero sociale soltanto dopo che siono deflagrati i bruti fatti antisociali (pseudo-pandemia a vantaggio di Big Pharma, guerra in Ucraina da imperialismo, scarsità energetica da speculazione borsistica): da esse stesse provocati e aggravati perché incapaci di pensarli in pensieri prima del loro avvento.


Un loop sterile – vecchia emergenza fattuale/post-pensiero sociale emergenziale/nuova emergenza fattuale – che da troppo tempo subiamo da Epimètei, mentre sarebbe interrotto solo da pre-pensatori sociali: da Promètei in cui dobbiamo metamorfosarci: cambiando mente, cambiando schema di pensiero sociale, "raddrizzandolo" per responsabilità autocosciente personale.

Strutturalmente infatti, non solo a chiacchiere, non è il Mercato né lo Stato l’istituzione che salverà il sistema sociale, la Società umana italiana e/o mondiale: solo una Scuola libera dal tutoraggio illecito dello Stato e da quello distruttivo del Mercato può finalmente attivare quelle forze intrinseche ora soppresse o deviate verso la produzione di inutili, illusi e inconsistenti Epimètei post-pensatori.

Serve, come minimo sindacale, una Scuola libera e autonoma dalle altre due dimensioni sociali, altrimenti subiremo assieme alle generazioni future quel social-videogioco tecnoscientifico trash-umano già approntato dagli Epimèteo al potere: negli ultimi decenni l’hardware è già stato costruito dalle Elite con portafoglio, la comunicazione-manipolazione è già perfettamente attivata dalle Elite politiche, e il software trash-umano preparato dalle Elite culturali tecnoscientifiche del World Economic Forum ha già superato, grazie alle tre ultime emergenze, la fase “beta”.

Infatti solo la Scuola - purché veramente autonoma e libera nella Società umana calorica tridimensionale sinergica - può educare un numero sufficiente di Promètei pre-pensatori sociali: quelli che urgentemente ci servono in Economia, in Politica e in Cultura per moderare o ridurre al minimo il futuro distopico tecnoscientifico disumano della macchina-uomo con Intelligenza Artificiale (IA).

A proposito della quale si dovrebbe chiamarla DA o Deficienza Artificiale (dalla quale verremo via via pazientemente e obbligatoriamente condizionati "per il nostro bene", dalla culla alla bara, dai soccorrevoli Epimèteo al potere): il solito uso epimetèico della neolingua (vedi le sue regole in 1954, di George Orwell, ed. Mondadori), che tutto rovescia per confonderci e paralizzare l’evoluzione autocosciente e autoresponsabile dell’Umanità.

Ma da un post-pensatore mosso solo dai bruti fatti? da un Epimèteo che pensa il sociale sempre e comunque a rovescio -come dimostrano da due secoli i risultati anoressici ottenuti e le emergenze incontrollate e incontrollabili, proprio da quel tipo di post-pensiero sociale - non è normale che esprima il suo pensiero sociale in modalità truffaldina rovesciata anche nella lingua (culturally, politically, economically correct) che usa per convincerci della sua competenza e capacità… in realtà illusorie e inesistenti?

La neolingua, meglio comprensibile se la definiamo lingua biforcuta, è la caratteristica del post-pensatore sociale fintamente responsabile, l’incantesimo ottundente chi ascolta: che serve ad ogni Epimèteo per giustificare le diseguaglianze sociali alle quali, da oltre due secoli (!), non sa porre rimedio.

Meglio, alle quali non può porre rimedio alcuno perché è sempre alla rincorsa degli eventi, perché Epimèteo è sempre in ritardo sui fatti sociali: mentre ne affronta uno, ecco che ne subisce un altro: c’è l’emergenza bellica Ucraina e mentre post-pensa ad una soluzione, l’Epimèteo al potere di turno viene sconvolto dall’emergenza alluvione o dall’emergenza siccità o dall’emergenza viadotti autostradali in disgregazione per anzianità dei materiali e non perfettamente manutenzionati. E così via.

E per sottrarsi alla sua specifica responsabilità circa i risultati negativi della sua stessa iniziativa sociale post-pensata, e per giustificare la propria utilità sociale non c’è niente di meglio, per ogni Epimèteo al potere, della neolingua biforcuta.

La nostra responsabilità, invece, è quella di diventare pre-pensatori sociali responsabili, è quella di diventare Promètei capaci di pensare prima di agire: capaci di pensare prima con testa e cuore sociale… non solo con ciechi piedi antisociali epimetèici che possono solo calpestare la dignità delle Persone e delle Comunità sul Territorio-ambiente locale, nazionale, mondiale.

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