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I Gilet di Macron

Un’illusione bilaterale… non solo parigina


09/12/2018

di Andrea di Furia

Probabilmente è per cecità o sordità sociale diffusa: più si parla di sociale e meno se ne scorge e se ne sente in concreto. Già una malsana delocalizzazione dimensionale del motto rivoluzionario francese (Liberté, Égalité, Fraternité) lo ha trasformato in appena due secoli nella sua versione moderna: Captivité, Inégalité, Hostilité.

Dal punto di vista culturale siamo infatti tutt’altro che liberi: continuamente manipolati e posti in cattività da chi ci toglie la libertà (Club tipo Bildemberg, Partiti e Lobby di tutti i tipi). E per di più succubi di una arrogante tecnoscienza in mano ad apprendisti stregoni che si è appropriata con destrezza della nostra libertà.

Dal punto di vista economico siamo tutt’altro che fraterni: causa l’appropriazione indebita e lo spreco delle risorse planetarie da parte di pochi,per tutti gli altri vale la sopravvivenza, ma una sopravvivenza ostile. Anch’essa vissuta secondo la logica del più forte.

Dal punto di vista politico siamo tutt’altro che uguali: la democrazia ha infatti spaccato il Popolo in due: da una parte le élite sapienti che fanno e, dall’altra, le masse ignoranti che subiscono. Le èlite, poi, avrebbero dovuto eliminare le differenze tra le classi sociali, mentre le hanno moltiplicate e riqualificate come “caste”. E tra queste caste oggi, nella Società gassosa a prevalente traino economico, brilla quella dei Tecnocrati salvatori della Patria. Gli Esperti, i Tecnici.

Se in Italia (che è tutt’ora una colonia di chi ha vinto la Seconda guerra mondiale) ci hanno imposto il Tecnocrate Mario Monti, in Francia (che la Seconda guerra mondiale l’ha vinta) si sono auto-inflitti il Tecnocrate Emmanuel Macron. Forse convinti dal significato del suo nome (Emmanuel) che vuol dire “Dio è con noi”, mentre dovevano essere più attenti al suo anagramma: “Mamma con le urne”. Urne probabilmente funerarie.

Vediamo tutti, questi giorni, che la protesta a Parigi dei Gillet gialli ha evidenziato lo scollamento tra l’élite che amministra - chiusa in una cabina di regia dove non fa entrare che pochi fedelissimi, e che fa calare dall’alto riforme non condivise e mal comunicate - e le masse amministrate che non lo sostengono più.

Che cosa aveva illuso le Masse francesi al momento delle ultime elezioni? Il volto nuovo, giovane, decisionista. L’uomo/la donna con la bacchetta magica è un classico “voto rifugio” di chi non sa a che santo voltarsi. Che cosa ha illuso il Tecnocrate Macron quando si è candidato? La stessa cosa: il volto nuovo, giovane, decisionista (lui-même, bien sûr) cui rivolgersi per rimettere in rotta il bastimento Francia alla testa dell’Europa.

Un’illusione bilaterale che ha ignorato la sottostante questione, madre di tutta l’antisocialità esistente, della strutturazione unilaterale e malsana dell’attuale sistema sociale in cui non solo la Francia, ma tutt’Europa e il Mondo intero vive. Ostinandosi a ignorarla e subendone ottusamente le tragiche conseguenze… di cui tutti si lamentano accusando oppositori o chiunque altro al di fuori di sé e della propria ignoranza!

Illusione bilaterale che ha comportato uno scollamento abissale tra idee sociali impulsate e realtà sociale concreta (e che ritroviamo alla base di ogni Tecnocrate, Mario Monti compreso). Di fatto, Macron è sempre più il Presidente dai grandi disegni sul futuro dell’Europa e sulle sfide internazionali della Francia, mentre le Masse amministrate sono sempre più abbandonate a se stesse per sopravvivere all’interno dei confini nazionali.

Osserva, attento, la situazione che si è creata l’autore del saggio “I figli del vuoto, dall’impasse individualista al risveglio dei cittadini” e ce ne dà una bella immagine.

 


Raphael Glucksmann: «Macron ha voluto incarnare il Re, e ha generato i Sanculotti. Un immenso problema perché per ora abbiamo un re e dei ghigliottinatori, ma non proposte alternative credibili».

Voi direte: "Bene, finalmente uno che ha capito". Ma sbagliate. Osservare che il sociale va a pezzi è facile, sapete farlo anche voi. Difficile è capire il perché va a pezzi: per la raccolta indifferenziata del sociale complessivo (economico, politico, culturale) in un cassonetto unico! Qualcuno preferisce lo Stato e qualcuno il Mercato, ma il siastro antisociale è assicurato da entrambi quei cassonetti.

Uno che davvero ha capito il perché “strutturale” dei vari problemi sociali in atto, dovrebbe invece suggerire di passare alla raccolta differenziata del sociale complessivo. Dobbiamo al più presto passare infatti, dal sistema di raccolta del sociale a cassonetto unico (ad esempio lo Stato, o in alternativa il Mercato) al sistema di raccolta del sociale  complessivo a tre cassonetti separati e distinti: il Mercato, per tutto ciò che è economico-finanziario sul Territorio; lo Stato, per tutto ciò che è giuridico-politico nella Comunità nazionale; la Scuola, per tutto ciò che è culturale-formativo nella Persona singola.

Pur se ha ben osservato quello che sta succedendo (come tutti in realtà siamo capaci di fare) purtroppo Glucksmann non ha capito. Infatti cosa propone? Propone “Place publique”! Movimento di sinistra, che vuole ridare la parola alla Politica pesantemente mutilata dallo strapotere dell’Economia.

Raphael Glucksmann: «Tre priorità: una fiscalità più giusta e più attenta ai bisogni delle classi meno privilegiate; riforme istituzionali per superare la Quinta repubblica; una transizione ecologica socialmente giusta».

Idee bellissime ma illusorie: dal momento che nell'antisociale Società gassosa a prevalente traino economico con cassonetto-per-la-raccolta-indifferenziata-del-sociale-Mercato tutto ciò che attiene a Persone e Comunità è estraneo alle sue logiche e dinamiche.

Nel cassonetto Mercato, tutte queste belle idee sono inutili vincoli alle libere [mentre dovrebbero essere fraterne] dinamiche commerciali internazionali.

Prima Emmanuel (Macron) dal cui operato i Fracesi notano che "Dio non è con noi se al governo c’è lui", poi Raphael (Glucksmann) - il cui nome significa “medico di Dio” e il cognome “uomo chioccia” - che ritiene di avere le idee giuste per risanare la Francia di oggi... sono malati della medesima malattia sociale.

Sono entrambi illusi (come quasi tutti, ormai, guardano solo ai sintomi immediatamente percepibili) perché ignoranti e non consapevoli circa la concreta causa strutturale - monodimensionale e unilaterale - dell’attuale sistema… “antisociale”.

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