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La libertà di espressione, tra pochi mesi, diventa un tabù


02/09/2023

di Andrea di Furia

Solo chi non comprende la realtà della struttura UNIdimensionale parassitaria del sistema sociale moderno (che si determina quando una delle dimensioni sociali domina sulle altre due: oggi l’Economia, ieri la Politica) può sorprendersi del fatto che la libertà d’opinione, una conquista delle Democrazie europee del ‘900, sia prossima all’estinzione dopo neanche un secolo di vita.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a Parigi nel 1948, afferma che "ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere." (articolo 19).

La libertà di espressione è sancita anche dall'art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall'Italia con l. 4 agosto 1955, n.

Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

E’ un diritto fondamentale di ogni vera Democrazia, ma se viene negato come sta per esserlo tra pochi mesi nell’Unione Europea (e non solo) dimostra che la Democrazia non esiste più e che si è trasformata in Autocrazia.

Nel 2021, diverse nazioni del G20, tra cui Brasile, India e Turchia, stanno vivendo un declino della Democrazia o si stanno trasformando in Autocrazie. La Polonia è in testa in questa dubbia corsa. I numeri riportati dall'istituto Varieties of Democracy (V-Dem) di Göteborg sono impressionanti: il 68% della popolazione mondiale (87 Paesi) vive ormai in regimi autocratici; l'India, con una popolazione di 1,37 miliardi, è recentemente regredita da "più grande democrazia del mondo" ad "autocrazia elettorale". Tra i fattori che hanno portato alla retrocessione dell'India, i più sostanziali sono state le minacce alla libertà dei media, del mondo accademico e della società civile.


Secondo Yanina Welp, ricercatrice capo presso il Centro studi sulla Democrazia presso l’Università di Zurigo, il modello seguito dalle aspiranti autocrazie è quasi sempre lo stesso: "i Governi al potere prima attaccano i media indipendenti e la società civile, polarizzano la compagine sociale mancando di rispetto agli avversari, diffondono informazioni false, poi minano le elezioni".

Ora la regressione a forme autoritarie di potere, nella struttura UNIdimensionale parassitaria attuale, è il risultato del sostituirsi al dominio dello Stato il dominio del Mercato: non funziona più “ciò che è giusto per la Politica”, bensì “ciò che è utile per l’Economia".

Poiché l’Economia ha dimensione planetaria (alcune Banche d'affari americane hanno, per così dire, un PIL superiore a quello della Germania) e la Politica ha dimensione nazionale… si assiste ora al fatto che la preoccupazione degli Stati non deve essere più la Comunità dei Cittadini, ma la “crescita economica continua”; non dev’essere più la salute delle Persone, ma la “salute del portafoglio dei produttori di vaccini”.

In funzione di quest’ultimo obiettivo sfidante (la salute del portafoglio dei produttori di vaccini) si deve eliminare la fastidiosissima salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, tra cui la libertà di espressione.

Come si fa? Un esempio lo vediamo in Europa nel rapporto tra la Direzione dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) e il Consiglio dell’Unione Europea. Nel sistema a predominio economico (la Società gassosa economica attuale) sia l’OMS, sia la UE sono organismi “economici”, non Stati politici.

Per l’OMS essere un organismo economico lo dimostra il fatto che il maggiore sovvenzionatore risulti essere Bill Gates, che non ha certo nascosto ai media le sue simpatie idolatriche per le vaccinazioni, e non uno Stato sovrano.

Per la UE essere un organismo economico lo dimostra la sua nascita dall’euro, moneta comune, e i continui litigi con gli Stati membri.

Ora il futuro della libertà d’espressione nella UE è in via di estinzione perché c’è già un accordo tra chi comanda (il Consiglio UE) e la Direzione dell’OMS: accordo nemmeno tanto sottobanco, visto che per il maggio del 2024 è prevista la ratifica di alcune “piccole modifiche” del Regolamento sanitario internazionale ed è ovviamente prevista la totale censura di voci contrarie alla "verità unica" sostenuta dalla Direzione dell’OMS.

Curioso, per l’Italia, scoprire che la sua sperimentazione così come governata dal Ministro Speranza sostenuto da una piccola Commissione di esperti fidati – tanto efficace nel tacitare voci contrarie anche autorevolissime - è stata presa pari pari dall’OMS, sostituendo al Ministro italiano il Direttore dell’OMS, con contorno di esperti fidati con potere assoluto di decidere se esiste una emergenza pandemica non solo internazionale, ma anche regionale (il singolo Stato!) e con potere sovrastatale assoluto di decidere le misure da applicare: con obbligo degli Stati membri di adottare senza indugio le misure deliberate.

Le quali misure non saranno più, come ora, “non vincolanti”, ma espressamente obbligatorie.

In più naturalmente, oltre al ripristino del Tabù preistorico (ossia la Libertà di espressione torna ad essere un Tabù preistorico), ai Paesi membri UE tocca l’accettazione di alcune "piccole modifiche", dicevamo, che riguardano aspetti climatici e politiche in generale che colpiscono il diritto imprenditoriale alla produzione. Tutte novità che afferiscono al business, ma che con la Sanità centrano come i cavoli a merenda… direbbe mio nonno.

Agli Stati membri UE è lasciata generosamente la ratifica parlamentare, ma a maggioranza semplice (non qualificata). Il che, nella Società gassosa economica parassitaria, è paragonabile alla mela avvelenata della Strega cattiva (la UE) per la Bella addormentata (gli Stati membri) nel sottobosco lobbistico.

Infatti, quando la dimensione economica planetaria domina la Politica statale e la Cultura universitaria, è plausibile viga anche nel Parlamento dell’Unione Europea (e dei singoli Stati membri) la regola di Pareto dell'80/20: ossia che nella Società gassosa economica l’80% dei parlamentari abbia ascendenze dirette o indirette “lobbistiche”, e solo il 20% le abbia “politiche”.

Vale a dire che tale votazione è solo una “facciata” democratica che non coglie certo di sorpresa i pensatori indipendenti, ma che non preoccupa i manovratori OMS-UE che già danno per scontato, avendo i numeri, la vittoria. Solo vogliono che il furto con destrezza della libertà di opinione sia ottenuta senza sollevare polveroni: un poco come il topo che, nascosto e in silenzio, rosicchia il formaggio senza farsi scoprire.

Buffo: se anagrammiamo OMS e UE, vien proprio fuori MOUSE.

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