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Vaccini? Una questione tra analfabeti funzionali e sociali

Proseguendo su questa strada, arriveremo a quello bivalente contro... gli incidenti d’auto e l’annegamento


27/05/2017

di Andrea di Furia

Oggi il tema dei vaccini agita le sensibilità delle persone: chi pro-obbligatorietà e chi contro-obbligatorietà.“I pro” hanno casualmente dietro tutta la potenza dei Media, L’Agenzia del Farmaco, il Ministero della salute, il Governo, gli Ordini dei Medici. “I contro”, no. E da questo punto di vista sono svantaggiati: due volte.

La prima volta perché cercano di controbattere l’obbligatorietà vaccinica rivolgendosi alla capacità pensante dell’interlocutore: cercando informazioni, chiedendo agli esperti, portando esempi di “effetti collaterali nocivi dei vaccini” sperimentati sulla pelle dei loro cari. Errore grave da cartellino rosso.

Errore non commesso dagli avversari, che si rivolgono direttamente alla pancia dell’interlocutore: dando informazioni limitate sui vaccini e i loro effetti collaterali, monitorando sporadicamente il fenomeno quando lo fanno, incentivando l’uso della somministrazione dei vaccini, non rispettando le procedure dell’OMS, creando allarme sociale, ricattando i genitori/famigliari attraverso il loro senso di colpa e di responsabilità. Chapeaux!

Perché i pro-vaccinazioni di massa obbligatorie non commettono errore e i contrari sì? Perché non tengono conto che, secondo l’OCSE, il 47% della Popolazione italiana è etichettabile come “analfabeta funzionale”.

Cosa ci vuol segnalare l’OCSE? Che 30 milioni di italiani non sono capaci “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. Linguaggio troppo tecnico? Ho approfondito.

Un analfabeta funzionale non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è capace di riassumere un testo scritto, non è in grado di interpretare un grafico.

Un analfabeta funzionale traduce il mondo paragonandolo esclusivamente alle sue esperienze dirette: la crisi economica è soltanto la diminuzione del suo potere d’acquisto, la guerra in Ucraina è un problema solo se aumenta il prezzo del gas, il taglio delle tasse è giusto anche se corrisponde ad un taglio dei servizi pubblici, i problemi degli altri lo interessano soltanto se sui social network può fare bella figura attribuendosi il parere di chi strilla di più sui media.

Se crede nel vaccino lo vuole per tutto: anche per gli incidenti d’auto e l’annegamento. Davvero: un analfabeta funzionale, accuratamente stimolato nella pancia, è una miniera d’oro per il marketing di un Marchio commerciale e una miniera di diamanti per il voto di consenso a un Partito.

L’errore dei contrari alle pratiche di vaccinazione di massa obbligatorie per legge (e non per conclamata epidemia, come sarebbe realistico dal punto di vista sanitario) è pertanto enorme.

È esattamente quello di rivolgersi all’organo sbagliato: di voler convincere quella testa che non viene usata dall’interlocutore (per l’OCSE 1 su 2 è un analfabeta funzionale) e non di voler manipolare la sua pancia, che viene viceversa abilmente colonizzata dai suoi agguerriti competitor sui media e nelle Istituzioni.

Tuttavia abbiamo osservato sopra che i contrari alle vaccinazioni di massa obbligatorie della Popolazione sbagliano due volte. La seconda volta come?

Purtroppo non ci sono solo gli analfabeti funzionali Italiani dell’OCSE, ci sono anche gli “analfabeti sociali di ritorno”. Qui le due percentuali dell’OCSE convivono egalitariamente: analfabeti "funzionali e non", sono entrambi incapaci di applicare il pensiero al punto di vista sociale concreto. Con una copertura della Popolazione italiana, a spanne, migliore di quella massima attuale dei vaccini: parlare di circa il 99% degli Italiani è la mia personale esperienza.

Chi sono gli analfabeti sociali di ritorno? Sono 9 Italiani su 10 che ignorano cosa sia "la strutturazione del sistema sociale" in cui vivono. Né dovrebbe confortarci il fatto che la stessa percentale che attribuiamo al livello nazionale vale anche, purtroppo, per quello internazionale e mondiale. E siccome questa affermazione potrebbe apparire in un primo momento paradossale, cerchiamo di spiegarla proprio con un paradosso.

L’analfabeta sociale di ritorno nulla sa della polarità tra la “Società solida culturale” e la “Società gassosa economica”. Neppure immagina che esista una “Società liquida politica” nonostante molti dicano di aver letto Zygmunt Bauman.

Queste tre Società, così diverse rispetto agli scopi specifici da loro privilegiati, sono "strutturalmente" un’identica cosa. Tutte e tre rappresentano un modello interpretativo differente della "medesima strutturazione" del sistema sociale: a 1Dimensione prevalente sulle altre due, che ingloba e soffoca.

Tre forme "monodimensionali" diverse del medesimo sistema sociale, tre rapporti di predominanza differenti tra le dimensioni sociali classiche, rappresentate graficamente nella seguente immagine-sintesi. Identico il risultato per l'uomo moderno: la sua estromissione alla periferia del sistema.

 


Nel frattempo il cosiddetto sistema "sociale", acquistando nei millenni, nei secoli e nei decenni un andamento dimensionalmente unilaterale, autoreferenziale e incontrollabile (perché al suo centro non c'è più l'uomo a gestirlo) rovescia le sue dinamiche valoriali, istituzionali, utilitaristiche e diventa sempre più menzognero, corrotto, sfruttatore.

Diventa, e lo vediamo bene a inizio terzo millennio, perfettamente "antisociale"!

Non tenerne conto nella querelle dei vaccini di massa obbligatori per legge è causa del secondo errore colossale commesso dai contrari alle vaccinazioni preventive a tappeto. Non si rendono conto di nuotare contro corrente, mentre i pro-vaccinazioni di massa nuotano, anche senza saperlo, nella direzione della corrente.

Il nostro sistema sociale italiano dal 2011 [dalla new entry del Governo Monti (imposto dalla lobbistica Commissione Europea) all'attuale Governo Gentiloni] si comporta seguendo apertamente il modello strutturale unilaterale della Società gassosa economica. Nel trentennio precedente (dunque dal 1981, anno della separazione della banca d'Italia dal Ministero del Tesoro) lo seguiva nascostamente, dietro le quinte, in attesa del momento giusto per uscire alla ribalta.

Sistema in cui la dimensione economica (produzione, distribuzione e consumo) domina su Politica e Cultura e i gruppi dominanti privilegiati – lo vediamo quotidianamente – sono le Banche internazionali azioniste delle banche Centrali, i Fondi spazzatura, gli Speculatori alla Soros, le Agenzie di rating, le Agenzie di Lobby sempre più condizionanti l’azione dei Governi.

Persone, Popolazioni e Territori qui sono solo utili strumenti per favorire il business: perché oggetto della dimensione economica è solo la circolazione delle merci e dei servizi: che si vuole senza ostacoli culturali o ideologici e senza confini.

Per gli operatori attivi nella Società gassosa economica i vaccini sono “merci”, prima che farmaci. Sono soldi prima che cure per le Persone. Soldi che devono rientare in tasca agli Azionisti che “li hanno già cacciato fuori” per la sperimentazione. Sono dunque fin dalla loro origine "merci" che vanno perciò fatte circolare il più presto possibile perché remunerino nel più breve tempo possibile l'investimento degli Azionisti.

La prevenzione è un mero fatto di logistica e pertanto va resa obbligatoria per legge dai Politici amici se viene contrastata dall'ubbìa culturale di una Popolazione che incomprensibilmente vuole vaccinazioni solo raccomandabili. E, cosa gravissima per il business, solo se in presenza di una effettiva epidemia concreta.

Se poi, malauguratamente, si creasse successivamente un danno… si vedrà allora come venirne fuori col minor costo possibile. Anzi, guadagnando ulteriormente sul disastro secondo il principio dell’adattamento: la forma specifica di controresilienza ai disastri che la dimensione stessa economica, nella sua unilateralità, inevitabilmente cagiona. Vedi cambiamento climatico, deforestazione, perdita della bio-diversità, inquinamento da fitofarmaci delle falde acquifere ecc.

I pro-vaccinazioni di massa obbligatorie dunque - siano o meno consapevoli di questo, siano o meno favorevoli a tutto questo su altri temi diversi dai vaccini - nuotano in ogni caso nella stessa direzione in cui nuota il business.

I contrari alle vaccinazioni di massa obbligatorie invece vanno in controtendenza rispetto alle dinamiche della Società gassosa economica che è oggi, nel mondo intero, il modello più gettonato di sistema sociale unilaterale strutturato “a 1D”. Neppure sospettano di essere molto più in sintonia con il modello rappresentato dalla Società solida culturale.

Sistema sociale “a 1D”, anche quest’ultimo, già sperimentato in passato in Europa. Nel quale la dimensione culturale (Scienza, Arte, Religione) domina su Politica ed Economia e i gruppi dominanti privilegiati – lo afferriamo meglio se torniamo al nostrano Medioevo – sono i Sacerdoti delle Chiese confessionali, gli Aristocratici delle varie Corti, i Sapienti nelle (ma solo allora!) Libere Università.

Persone, Popolazioni e Territori, qui sono ricettacolo di ideali culturali perché oggetto della dimensione culturale è solo lo sviluppo dei talenti e delle qualità nelle Persone: che in questa forma unilaterale e squilibrata, ricordiamolo sempre, vengono educate e formate solo in funzione del dogma religioso etnicamente di riferimento.

Per gli operatori attivi nella Società solida culturale i vaccini sono “farmaci”, prima che merci: sono cure prima che soldi. Vanno perciò fatti controllare il più a lungo possibile e messi in circolazione solo quel tanto che basta e al momento giusto: quando la malattia si evidenzia nel caso specifico e non quando la si ipotizza solo possibile.

La prevenzione non è un fatto di logistica, ma un fatto culturale: da ottenersi piuttosto con l’aumento dell’igiene, una sana alimentazione e un migliore stile di vita. Il danno potenziale, per il principio di precauzione caratteristico di questo sistema "a 1D", se si presenta va eliminato all’origine: prima della somministrazione alla Popolazione.

Dal punto di vista strutturale sociale, dunque, si scontrano da direzioni opposte questi due unilaterali modelli del sistema sociale “a 1Dimensione prevalente sulle altre due”. Entrambi unilaterali, entrambi squilibrati, entrambi dogmatici. Entrambi antisociali.

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